PAT - (PATRIZIA DI POCE) artista romana a tutto tondo.
la riproponiamo qui esibendola antologicamente quasi su un piatto d'argento. Ma non amando i luoghi comuni non sappiamo scegliere tra il vaso di Pandora o l'anfora panciuta di Gela.
Artista demoniaca, impetuosa in taluni punti quasi fallica cosi GUNE antica ed antiquata, quasi monacale. 
Le trasfigurazioni dell'arte nell'arte, oggi apollinee domani zaratustriane, ascetiche e solari, plumbee sboccate scandalose ammiccanti.
Donna materna filiale e onirica messia del bello del pianto del rimpianto. Metafisica ascetica per ripulse erotiche per mutazioni serafiche per voglie mefistofeliche. Sempre luciferina, indomabile, immersa sempre nell'essere l'altro da sé.
PAT (Patrizia Poce, pittrice, scultrice, artista a tutto tondo ROMANA).
Lungi dal pensare a Moravia : certo allora questa esplosiva donna dei quartieri alti di Roma era di incandescente bellezza, di lucifera avvenenza.
E dopo l'Accademia d' Arte. e dopo un ventennio di grigiori burocratici nei più cupi palazzi romani quelli, ministeriali del Fisco, eccola riprendere pennello e colori ed espodere, e spruzzare sensualità, ardori, passioni, rammarichi. rimpianti, furori.
...
Poi si acquietò. Si credette, però. invasa dalla possanza michelangiolesca e rifiutando colori e devianze oniriche, si mise a scolpire sù sui monti di Carrara.
Altra poetica, altri livori, atra passione, altra distruzione della sua possente femminilià.
A Racamuto venne una primavera.
Prese argilla e mattoni e canali e parti canalari di Jachinu e C., nella formace di Scaccia, e contorse, segnò, medellò persino afrodisiache forme. Canali, maduna e pantofili caolini resi tosti e uri pe grande contura di fiamme possento. ora sono esposti al Museo Chiaramontano di Racalmuto. Spero sogno che se ne faccia degna mostra, doveroso riconoscimento, ossequio schietto e devoto.
Calogero Taverna
Altra poetica, altri livori, atra passione, altra distruzione della sua possente femminilià.
A Racamuto venne una primavera.
Prese argilla e mattoni e canali e parti canalari di Jachinu e C., nella formace di Scaccia, e contorse, segnò, medellò persino afrodisiache forme. Canali, maduna e pantofili caolini resi tosti e uri pe grande contura di fiamme possento. ora sono esposti al Museo Chiaramontano di Racalmuto. Spero sogno che se ne faccia degna mostra, doveroso riconoscimento, ossequio schietto e devoto.Calogero Taverna
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