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domenica 11 dicembre 2016

Ill.mi et Rev.mi Mons.ri oss.mi



 



L’Abbadessa e Moniche del Monasterio di Santa Maria del Soccorso detto l’Abbatiola dela Città di Girgento dicino alle ss. VV.Ill.me e Rev.me che detto Monasterio tiene buona quantità di rendite e ni spera maggiori tanto per dote assignata alle donne moniche quanto per raggione di successioni di heredità, sebe ha speso et spende molta quantità di denari e rendite di detto monasterio ed attribuendoli ad altre opere ad essi loro benviste. Supplicano le ss. VV.Ill.me e Rev.me voglino restare servite ordinare un decreto con qualche pena che tali prelati non voglino alienare nè movere dette rendite nè denari, ma quelli lasciarli spendere ed augumentare in aiuto della detta Casa e fabriche conforme al dovere ed intentione delle persone che l’hanno lasciate, che altrimente si facesse molti restarianodi portarci èiù entrade e lasciarli heredità ed essendo la domana giusta sperano dalle ss. VV.Ill.me e Rev.me ogni favore et ita sup.t



 



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All’Illmi e Rev.mi sig.ri oss.mi li s.ri Cardinali della sacra Congregatione sopra Regolari.



 



Giorgento



 



Per



L’Abbadessa e Moniche de S.ta Maria del Soccorso di Girgenti.



 



Che il Monasterio ha buona quantità di rendite, quali sono acquistati con le doti di dette monache, et altre lasciate per heredità. Acciò non siano diminuite dall’Ordinario pro tempore, supplicano per un decreto proibitivo che non ne possano porvi sopra la mano, nè impedirsi di dette entrate.



 



XXX Martii 1599  ...



 



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Ill.mi et Rev.mi Mons.ri oss.mi



 



La Priora e Moniche di Santa Maria delle Racomandate, detto la Batiella della città di Girgento, sotto la regola del terzo ordine di S. Francesco  espongono  alle ss. VV.Ill.me e Rev.me che se bene il Rev.mo Mons.r Don Diego d’Haedo all’hora Vescovo di detta Diocese, per sua devotione havesse fondato detto Monasterio acciò in quello potessero  entrare e fare la professione tanto donne Vergini come Vedove, pirchè non siano state meretrici, nè di mala fama come nell’atto chiaramente si vede, e per tal causa all’hora veni entrassero quattro vedove e tutte le altre donne vergini; havendo per la esperienza conosciuto convenire più al servigio del Signore e buon stato di detto Monasterio che in quello non vi sia tal mescolanza, con la protettione delli Prelati hanno atteso à ricevere donne vergini e non più vedove talchè due solamente sono rimaste; E desiderando per l’advenire non possino essere astrette à ricevere tli vedove non convenendo allo stato loro tal mescolanza sicome il Rev.mo Vescovo e la città fan fede alle ss. VV.Ill.me e Rev.me humilmente le supplicano restino servite ordinare che detto Monasterio sia solamente di donne vergini e non altre del servigio di N.ro Sig.or  Iddio che sarà maggiore quel luogo haverà più utile poichè vi entraranno persone facultose e nobili per monacarsi quali per tal dubio adesso non vi entrano, Ed essendo la domanda tanto giusta sperano dalle ss. VV.Ill.me e Rev.me ogni gratia per le cui Ill.me persone continuamente pregaranno  et ita sup.



 



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Ill.mi e rev.mi SS.ri



 



In questa città di Giorgento vi è un monasterio di donne Monache del terzo ordine di Santo Francesco  dotato e fondato per lo Rev.mo Don Diego d’Haedo all’hora vescovo di questa Città con clausola che in quello si dovesse ricevere donne vergini et vedove purchè siano state di bona vita e fama e non  donne meretrici ad effetto di monacarsi. Nel quale si bene nel principio v’entrarono alcune donne vedove dall’hora in qua che sono anni undici in circa sempre in quello s’have atteso à ricevere donne vergini parendo più conveniente allo stato di religiose che non vi fosse tal mescolanza . Il che per gratia del Signore ha riuscito cossì havendo trovato io in detto Monasterio ogni buono odore di vere religiose, è buona edificatione delli popoli; poichè al presente in detto Monasterio vi sono dieci Vergini professi et dieci per monacarsi, e molte altre desiderano intrarvi per detto effetto e per dubio che l’indetto monasterio v’è tal libertà, si sono restati. Il che viene ad essere alcun danno al detto luogo desiderando esse conferma che questa Ill.ma Congregatione che detta Casa sia sola per donne Virgine, mi ha parso accompagnarle con questo facendo fede alle SS.VV.Ill.me che tal licenza  se gli puotrà concedere restando però libertà del Prelato permettere che alcuna donna vidova honesta però per il grand’utile che tal monasterio potesse riceverci concedergli che in quello poss’intrare à far la professione. Del resto fo fine con pregare N.S. Dio per ogni contento et aumento di dignità delle SS.VV. Ill.me e Rev.me



Da Giorgento à 8 di febraro 1599



Ill.mi et rev.mi SS.



 de le SS.VV.Ill.me et rev.me



prompitissime servitor



El Obspo de Girgento.



 



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Mons. don Didaco de Haedo Vescovo  di questa Città di Girgente adesso  Arcivescovo di Palermo già si fanno anni undici incirca fondò un  Monasterio di donni in detta città di terzo ordine de San Francescoin una chiesa di Santa Maria. La recomandata ad effetto di ricevere in quello donne vergini per monacarse, ed anco vedove pur che fossero di buona vita et che non fossero state meretrici, siccome per atto di fondatione appare. Per il che, da principio con alcune donne vergini ci entrarono anco quattro donne de quali hoggi due che pervivono, et vedendosi l’incoveniente che di questo ni resoltava  non stando bene tal mescolanza, sempre  doppo in detto monasterio, ci hanno entrato donne donne vergini essendo in quello hoggi monache velatediece, et altre tante novitie con una servitrice ( quali sia sempre lodato il N.S.r ) hanno donato bono odore di zsantità di vita loro, con grandissima edificatione di tutta la nostra Città, per le molte virtù loro et esercitij che si fanno in quello, et parendo à noi per esperienza convenire  essere solamente vergine in detto monasterio del quale tiene questa città protetione particolare come per atto di detto Rev.mo Monsignore appare, humilmente supplicamo le Ss.VV.Ill.me  vogliano ordinare si facci un ordine che solamente in quello si ricevano donne vergini e non di altra sorte, il che sarà gran contento di tutta la nostra città ed utile del monasterio, essendo che molti temendo di entrarci per causa di tal mescolanza, resta il monasterio di augmentarsi  di rendite, ed essendo la domanda giusta, e le SS.VV. Ill.me attendendo al maggior servigio di Idio e decoro di religiosi, sperano dalle Ill.me loro mani ogni favore restando prontissimi à quanto degniranno comandarci con pregar per ogni augmento di dignitàet contentodelli SS.ri VV. Ill.

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