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sabato 23 aprile 2016

"Avevo sposato per amore, l'amore che nei nostri paesi è fatto di sguardi furtivi di incontri senza parole; si suole passare da una strada e ad un certo punto ti accorgi di una bella ragazza al balcone, forse ieri era bambina: e da quel giorno, passando, ogni volta guardi quel balcone, e lei ogni giorno ti guarda: e poi vai  alla messa di mezzo-giorno, ogni domenica, per vederla; e ai tuoi occhi si fa sempre più bella, sei innamorato. E, tranne che ti vuole, non sai niente dei suoi pensieri, della sua vita e delle cose che le piacciono e delle cose che teme, niente del suo cuore, del suo modo di avere gioia o pietà delle cose del mondo. L'amore dovrebbe invece  nascere dalla serena scoperta  che insieme, un uomo e una donna, stanno bene per affrontare  la pena, soprattutto la pena, della vita: insieme per la vita, e nella conoscenza del dolore, e per aiutarci in questa conoscenza; e insieme nel piacere, che è un momento, e ci lascia col nostro cuore nudo, ad intenderci meglio nel cuore. Così mi si illuminava il significato dell'amore, e scoprivo di non avere amore per mia moglie. Mi appagavo perciò del piacere, mi bastava una donna da soldati, una donna che aveva  dentro il male di quella guerra. La cercavo come un assetato, ma dopo qualche giorno, tornando in linea, con sollievo la lasciavo; mi dava acre piacere il pensiero che altri soldati prendessero il mio posto nel suo 'cuarto', e sentissero l'odio che c'era in lei, l'oscuro piacere del suo odio." (L. Sciascia- gli zii di Sicilia - l'antimonio).
      Praeteritorum veniam mordere.......
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      Fulvio Codan Quanti est sapere!
      Lillo Taverna Progetto Ovidio - database

      Svetonio

      Vita dei Cesari VI (Nerone),47

      originale

      XLVII. Nuntiata interim etiam ceterorum exercituum defectione litteras prandendi sibi redditas concerpserit, mensam subvertit, duos scyphos gratissimi usus, quos Homericos a caelatura carminum Homeri vocabat, solo inlisit ac sumpto a Lucusta veneno et in auream pyxidem condito transiit in hortos Servilianos, ubi praemissis libertorum fidissimis Ostiam ad classem praeparandam tribunos centurionesque praetorii de fugae societate temptavit. 2 Sed partim tergiversantibus, partim aperte detrectantibus, uno vero etiam proclamante: "Usque adeone mori miserum est?" varie agitavit, Parthosne an Galbam supplex peteret, an atratus prodiret in publicum proque rostris quanta maxima posset miseratione veniam praeteritorum precaretur, ac ni flexisset animos, vel Aegypti praefecturam concedi sibi oraret. Inventus est postea in scrinio eius hac de re sermo formatus; sed deterritum putant, ne prius quam in Forum perveniret discerperetur. 3 Sic cogitatione in posterum diem dilata ad mediam fere noctem excitatus, ut comperit stationem militum recessisse, prosiluit e lecto misitque circum amicos, et quia nihil a quoquam renuntiabatur, ipse cum paucis hospitia singulorum adiit. Verum clausis omnium foribus, respondente nullo, in cubiculum rediit, unde iam et custodes diffugerant, direptis etiam stragulis, amota et pyxide veneni; ac statim Spiculum murmillonem vel quemlibet alium percussorem, cuius manu periret, requisiit et nemine reperto "Ergo ego" inquit "nec amicum habeo, nec inimicum?" procurritque, quasi praecipitaturus se in Tiberim.

      traduzione

      47 Nel frattempo gli fu consegnata, mentre pranzava, una lettera che gli comunicava anche la rivolta di tutte le altre armate; egli la lacer?, rovesci? la tavola, scaravent? in terra due coppe di cui si serviva volentieri e che chiamava ?omeriche? perch? vi erano cesellate alcune scene di Omero, poi si fece dare da Locusta un veleno che richiuse in una cassetta d'oro e si trasfer? nei giardini di Servilio. Qui diede ordine ai pi? devoti dei suoi liberti di recarsi a Ostia per preparare una flotta, poi chiese ai tribuni e ai centurioni del pretorio se erano disposti ad accompagnarlo nella sua fuga, ma alcuni tergiversarono, altri rifiutarono categoricamente e uno arriv? perfino a gridargli: ?? una cos? grande disgrazia morire?? Allora, considerando varie soluzioni, pens? di portarsi in atteggiamento supplice, presso i Parti o presso Galba o di presentarsi in pubblico vestito di nero, per implorare dall'alto dei rostri, nella forma pi? supplicante possibile, il perdono del passato, e per pregare, qualora non fosse riuscito a toccare i cuori, che gli fosse accordata almeno la prefettura dell'Egitto. Si trov? pi? tardi nel suo archivio una allocuzione redatta in questo senso, ma si crede che abbia abbandonato l'idea per il timore di essere fatto a pezzi prima ancora di arrivare in foro. Rimand? cos? ogni decisione al giorno dopo, ma, risvegliato verso la mezzanotte e saputo che i posti di guardia si erano ritirati, salt? dal letto e mand? a cercare gli amici, e in seguito, poich? non aveva risposta da nessuno, di persona, con pochi compagni, and? a chiedere ospitalit? a ciascuno di loro. Trovando tutte le porte chiuse e non ottenendo nessuna risposta, ritorn? in camera sua, da dove le guardie, a loro volta, se ne erano gi? fuggite, portandosi via le sue coperte e perfino la cassetta del veleno; allora mand? a cercare subito il mirmillone Spiculo o chiunque altro fosse disposto a ucciderlo, ma poich? non era stato trovato nessuno, disse: ?Dunque, non ho pi? n? un amico, n? un nemico? e si mise a correre come se volesse gettarsi nel Tevere.

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      1. però deve darsi una mossa- E' giunto il tempo in cui deve querelare la Bompiani, la Cernigoi, l'Anpi di Palermo, il comune di Riesi Egidio Terrana nella veste di direttore di Malgrado Tutto, Colpi di spillo di MALGRADO TUTTO. Mario Josè Cereghino. Lasciare in pace perché defunto Giuseppe Casarrubea. e per ora Gero Difrancesco almeno sino a quando si limita ad esternare giudizi diffamatori falsi e burgardi solo per filo con me. Si tratta dell'onore di suo nonno calunniato, do...po morto, e diffamato in contrasto con irrefutabile documentazione storia tutta a favore del grande racalmutese del 1884, nato al n. 4 dell'attuale via Messana (Casa di Elettra Messana), il gr. uff. comm. di San Maurizio e di san Lazzaro dottore Ettore Giuseppe Tancredi di Clemente Messana. Onore a gloria a questo immenso e probo ed onesto e ardimentoso grande servitore dello Stato. Calogero Taverna
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        Donna Giovanna Messana. veridica e diretta nipote del questore Messana di Racalmuto
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        Lillo Taverna però deve darsi una mossa- E' giunto il tempo in cui deve querelare la Bompiani, la Cernigoi, l'Anpi di Palermo, il comune di Riesi Egidio Terrana nella veste di direttore di Malgrado Tutto, Colpi di spillo di MALGRADO TUTTO. Mario Josè Cereghino. Lasciare in pace perché defunto Giuseppe Casarrubea. e per ora Gero Difrancesco almeno sino a quando si limita ad esternare giudizi diffamatori falsi e burgardi solo per filo con me. Si tratta dell'onore di suo nonno calunniato, dopo morto, e diffamato in contrasto con irrefutabile documentazione storia tutta a favore del grande racalmutese del 1884, nato al n. 4 dell'attuale via Messana (Casa di Elettra Messana), il gr. uff. comm. di San Maurizio e di san Lazzaro dottore Ettore Giuseppe Tancredi di Clemente Messana. Onore a gloria a questo immenso e probo ed onesto e ardimentoso grande servitore dello Stato. Calogero Taverna

      Donna Giovanna Messana. veridica e diretta nipote del questore Messana di Racalmuto

      Donna Giovanna Messana. veridica e diretta nipote del questore  Messana di Racalmuto



      venerdì 22 aprile 2016

      Questo è il rivelo allo Stato Civile di Racalmuto dell'avvenuta nascita di colui che sarà il grande ispettore generale della polizia in Sicilia nel torbido triennio 1945-1947. La via è illeggibile... solo ALLEGRA è certa, ma l'ingegnere Francesco Marchese, presidente del circolo unione seppe trovare altri elementi indicativi. Sono certo che Ettore Giuseppe Tancredi Messana nacque in quella che oggi si chiama via Messana e precisamente nella casa che malaccortamente Elettra Messanà donò al Comune a per aprirvi una biblioteca. Oggi è solo topaia per ammucchiarvi vecchi giornali- Io penso che sul muro del portone d'ingresso si dovrebbe apporre una targa commemorativa. Il Gr. Uff. Ettore Giuseppe Tancredi di Clemente MESSANA merita almeno questo ad onta delle infamie calunniatrici di Malgrado Tutto. Ma non compete a me postulare alcunché; oltretutto con i Messana-

      Questo è il rivelo allo Stato Civile di Racalmuto dell'avvenuta nascita  di colui che sarà il grande ispettore generale della polizia in Sicilia nel torbido triennio 1945-1947. La via è illeggibile...  solo ALLEGRA è certa, ma l'ingegnere Francesco Marchese, presidente del circolo unione seppe trovare altri elementi indicativi. Sono certo che Ettore Giuseppe Tancredi  Messana nacque in quella che oggi si chiama via Messana e precisamente nella casa che malaccortamente Elettra Messanà donò al Comune a  per aprirvi una biblioteca. Oggi è solo topaia per ammucchiarvi vecchi giornali- Io penso che sul  muro del portone d'ingresso  si dovrebbe apporre una targa commemorativa. Il Gr. Uff. Ettore Giuseppe Tancredi di  Clemente MESSANA merita almeno questo ad onta delle infamie calunniatrici di Malgrado Tutto. Ma non compete a me postulare alcunché; oltretutto con i Messana-
      Martorana non corre più buon sangue. Reputo però che spetti alla vivace nipote del "questore"  chiedere conto  al Sindaco, suo lontano parente peraltro, il perché di tanta ostilità verso la fulgida figura  del Commendatore dei Santi Maurizio e   Lazzaro nato proprio qua nel aprile del 1884. Gli storici seri hanno fatto giustizia delle calunnie di Li Causi, Casarrubea e Cernigoi.  Pronto a documentare la veridica storia di questo glorioso nostro compaesano.
       

       

      Racalmuto. Rivolta dei consiglieri di maggioranza. “Pronti a prendere le distanze dall’amministrazione”

      di Redazione | 14 marzo 2015





      Depositata in Comune una dura nota di 8 consiglieri della maggioranza che sostiene il Sindaco Emilio Messana. Scarsi risultati e poca collegialità le accuse degli esponenti politici.

      Il Sindaco Messana al centro circondato dai con siglieri di maggioranza

      Il Sindaco Messana al centro circondato dai consiglieri di maggioranza

      A pochi giorni dall’articolo pubblicato su malgradotuttoweb che anticipava movimenti tellurici nella maggioranza che sostiene il primo cittadino di Racalmuto, otto consiglieri sono venuti allo scoperto, protocollando un documento al vetriolo sull’operato di Sindaco e giunta a quasi un anno dalle recenti elezioni amministrative. Documento depositato in Comune ma non reso pubblico e che siamo in grado di svelarvi.

      Intanto, a parte il numero, firme pesanti sono quelle del Presidente del Consiglio, Ivana Mantione e di due consiglieri del Pd, il partito del Sindaco: addirittura il capogruppo Salvatore Maniglia e la prima eletta, Maria Morgante. Hanno firmato anche Carmelisa Gagliardo e Sergio Pagliaro che fanno capo all’Udc di Lillo Bongiorno; Vincenzo Mattina, Marilena Piscopo e Marcello Tufarulo.

      Solo per disciplina di partito pare che non abbiamo firmato i due restanti consiglieri Giuseppe Guagliano e Morena Mattina anche se proprio il primo, nella qualità di Vicepresidente del consiglio, è sempre stato particolarmente e pubblicamente critico nei confronti dell’operato della giunta. Dunque, su quindici consiglieri, ben tredici sembra stiano oggi all’opposizione ed a nulla sono serviti gli interminabili vertici di maggioranza degli ultimi giorni.

      I consiglieri “pur apprezzando lo sforzo effettuato dal primo cittadino nel tentare di dare soluzione agli annosi problemi che affliggono la comunità di Racalmuto rilevano che i risultati raggiunti, purtroppo, sono modesti”.

      Giudizio che poche righe più in là diventa più pesante dove a fronte di “un’attività amministrativa del Sindaco costante, tuttavia, i risultati rimangono scarsi”.

      Nel ricordare poi il programma elettorale presentato ai cittadini i consiglieri diventano impietosi: nessuna notizia o risposta, scrivono sugli atti di indirizzo approvati da tutto il gruppo consiliare di maggioranza; sulle possibili soluzioni per alleviare il carico tributario in capo ai cittadini; sulla definizione delle pratiche di sanatoria edilizia; sul Piano regolatore generale e sulle osservazioni dei cittadini; sull’utilizzazione dell’antico mattatoio comunale e sullo spostamento della biblioteca; sulla manutenzione degli spazi pubblici; sul monitoraggio dei servizi del Piano di zona del distretto socio-sanitario di Canicattì per il quale ci sarebbero ben tre milioni di euro ancora inutilizzati; sulla riorganizzazione del personale di ruolo e precario.

      Una dura reprimenda anche con riferimento al tanto dibattuto problema delle indennità degli assessori: dopo che i consiglieri comunali, compreso il Presidente, hanno rinunciato ad ogni obolo, i firmatari del documento sottolineano che solo dopo “una decisa resistenza del sindaco e degli assessori, si è riusciti a ridurre solamente del 30%” la loro indennità.

      Forti le critiche espresse anche con riferimento alla mancata definizione della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari in contrada Piedi di zichi, al mancato avvio delle opere finanziate attraverso i fondi di compensazione dell’Anas e all’ampliamento del cimitero comunale.

      Tutti i consiglieri inoltre lamentano una sorta di grande distacco da parte del sindaco e dei suoi assessori i quali, non coinvolgerebbero minimamente consiglieri e partiti politici nelle scelte amministrative.

      La nota, ben quattro pagine, si chiude con un invito a presentare “immediatamente” un cronoprogramma indicando le scadenze per ciascuno dei problemi rappresentati.

      Pena, una presa di distanza dall’amministrazione comunale a meno di un anno dalle elezioni.

       

       

      ORA PARLO IO

      Me la sono girata qui la lunga sortita politica della Redazione di Malgrado Tutto per sviscerarla scumpassiarimilla  a modo mio senza urtare più la suscettibilità del direttore Terrana, pronto a querelare che osi non essere d’accordo con lui. E io non sono d’accordo con lui.

       Intanto fare apparire come trafugamento di un atto ufficiale che se non fosse è ufficiale segnerebbe  solo l’angustia mentale di chi vorrebbe ma non può e se fa nasconde la mano, è peggio di una lettera anonima. Io direttore di un giornale non mi presterei a siffatti artifici del politichese, targato Racalmuto

      Lettera al “vetriolo” mi vorrebbero far credere. Ma per quello che traspare non noto altro che un prono atteggiamento di remissiva critica. Un volersi salvare l’anima insomma.

       

      Quello che si coglie quando il cronista si mette a far nomi è che questi OTTO non sono magnifici. Ognuno single o a paio, sono poi subalterni di ben precisi personaggi.  Non brillano di luce propria avrebbe detto REDDORO ai tempi miei quando giovanissimo facevo la lotta alla famiglia di Dinu Casucciu.

      Questi otto se ne vanno dalla maggioranza? Ma quando mai. Sono attaccatissimi alla poltrona “per delega” per cui cercano di fare la voce ”grossa” che invero esce flebile e arrafatata. I loro mandanti cercano di mettere paura ad Emilio per spingerlo ad onorare i patti remunerativi?

      Li ho seguiti a proposito del consiglio comunale che ha approvato le folli tariffe della TARI. Uno di costoro, ovviamente imbeccato, parte all’attacco per dire che il regolamento delle TARIFFE non  aveva senso se prima non si aggiustava quello principale lasciato in tridici dai commissari circa l’imposisizione monnezzara  Niente. Sono bastate certe occhiate e tutto si smunge, sparisce, si dissolve e l‘approvazione arriva senza indugio.

      Un paio annunziano senza sapere perché che sono entusiasti di Cavallaro alla Fondazione. Almeno quelli dell’opposizione  qualche riserva la fanno protocollare (spero) ma questi poco magnifici otto obbediscono, approvano, votano e zitti e mosca. Debbo credere che all’improvviso trovano il  coraggio manzoniano  e si sono messi a metter “firme pesanti”. Ma va là!!

      Qualcuna mi pare troppo legata a qualcuno troppo impigliato tra i “giochi di potere” per potere mettere ”firme pesanti”. Altri devono star vigili per conto del noto immobiliare: non si sa mai. Il Comune una bella mattina si alza e comincia a far sul serio con il suo ufficio Tecnico.

      Sì, forse passare da una maggioranza ad una minoranza di massimo supporto ad una nuova maggioranza per ingresso di una ex minoranza, è possibile. Ma se il Sindaco Messana si fa intimorire persino da simili infantili giochetti, poveri noi!

      Avrebbe messo poi una firma pesante il signor Maniglia? Se davvero, davvero scatta un casus. O lui si dimette o si dimette il fratello da segretario del PD che tutto sommato è l’artefice di questo inciucio  a sfaccettature plurime. Diversamente se entrambi i fratelli Maniglia restano su posizioni opposte  l’estetica politica residua si dissolve del tutto.  Ma certo se è (come io credo che sia) un gioco delle parti, una sceneggiata di paese un far finta di volere tutto cambiare perché tutto deve restare com’era o come si era concertato  a vantaggio dei personali fabbisogni allora facciamoci una risata e non parliamone più.

      Fra costoro non v’è davvero nessun conflitto d’interesse pubblico? Nessuna causa ostativa alla elezione? Eduardo Chiarelli in esordio mi raccontò e raccontò cavolate, invero sussiegosamente smentite da Emilio? Ma Emilio, sempre avvocato cassazionista è. Se davvero gli dovessero rompere  gli zebedei saprebbe immantinente liquidarli.

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      21 apr (1 giorno fa)
      a me
       
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