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mercoledì 18 gennaio 2017

Ettore Messana

Ettore Giuseppe Tancredi MESSANA muore a Roma il 21 ottobre 1962. Aveva 78 anni. Era infatti nato a Racalmuto il 6 aprile (per lo stato civile il due aprile 1884) 1884 come emerge dall'atto di battesimo in Matrice che dopo suggerimenti dell'architetto Carmelo Antinoro di Favara siamo riusciti a rintracciare correggendo dati anagrafici sbagliati anche in atti ufficiali che lo davano nato nel 1888.
Era nato a Racalmuto alle ore 14 nella casa patrizia dei Messana con ingressi nell'attuale via Messana. Era Cugino del celebre don Luigino Messana, il Trupia di Sciascia, e di donna Elettra Messana colei che ha donato, per farne una biblioteca comunale, una porzione di quel palazzo avito che risale al capostipite di quella influente famiglia racalmutese.
Gli avevano appioppate quel nome di Ettore per onorare un loro giovane suicida che tanto fece impressione e che portò la mamma a prematura morte come narra con dovizia di particolari Eugenio Napoleone Messana.
Pare che quel lugubre fardello non fosse gradito al nostro grande Compaesano, tanto che sino ad un certo punto della sua vita figura con il secondo nome di Giuseppe.
Il padre fu un non oscuro don Clemente Messana, la mamma - non racalmutese - donna Sofia Mirabella. Emerge che la famiglia natale ebbe qualche traversia economica e tanto spinse don Clemente Messana ad emigrare da Racalmuto, ragion per cui i figli finirono in distacco sentimentale da questo ineffabile paese di Sciascia. La nipote di Ettore Messana, donna Giovanna Messana, mirabile personalità romana, credo non sia mai stata a Racalmuto ed ancor oggi ha una sorta di idiosincrasia verso questo agglomerato di case non belle ove pur nacque il suo adorato nonno.
Contra Omnia Racalmuto] 12/26/2016 12:25:00 PM (Nessun oggetto)
B
lun 26/12/2016, 12.25
Giovanna Messana
Rimuovi
Giovanna Messana La morte del nonno e' avvenuta il 21 ottobre 1962.Un grazie ed un pensiero riconoscente unito a stima e grande simpatia
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Postato da Blogger su Contra Omnia Racalmuto il 12/26/2016 12:25:00 PM
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Il giovane Ettore Salvatore Tancredi Messana poté comunque fare studi regolari e ben si laureò in legge in quel di Palermo. Risulta che finita la guerra del '15-'18 proprio a Racalmuto iniziò ad esercitare la professione di avvocato professando addirittura idee socialiste. Ma ben presto entrò in Polizia e in qualità fi Vice Commissario fu addetto al Commissariato di Mussomeli.
Apprezzato dalla Questura di Caltanissetta, nell'Ottobre del 1919 viene mandato in missione a Riesi per sedare i tumulti contadini volti ad occupare le terre di un feudo nobiliare.
Gli affidano un nucleo di soldati sotto il comando del sottotenente dell'esercito Di Caro da Acquaviva, appena ventenne, dotato di ben due mitragliatrici.
Il giovane Vice Commissario Messana mostra autorevolezza e riesce in un primo tempo a sedare quei torbidi ispirati da tale Angeletti che viene da lontano e il mestatore avvocato Calì. Tutto bene finché quegli agitatori non riescono a radunare una folla tumultuante nella piazza principale di Riesi. Messana dà ordine di sgomberare la piazza. Angeletti si oppone pretendendo di fare un comizio sobillatore. Mentre vi è una siffatta trattativa la folla assale il comando militare.
Partono dalla folla colpi d pistola, viene ferito un militare. La reazione dei militari sono il comando di Di Caro è immediata e feroce, Una diecina di morti, 50 feriti. Il comando militare si disperde, la folla tumultuante si impossessa delle mitragliatrici. Il Messana nulla può ma di nulla è responsabile.
Un colpo di pistola alla nuca fredda il giovane sottotenente Di Caro. Ovviamente veniva ritenuto responsabile di quella reazione eccessiva dei suoi soldati. Messana non viene per nulla molestato. Giungono forze nuove, commissari esperti e dopo un paio di giorni la situazione torna alla normalità.
Da Roma il governo Nitti, peraltro non ostile ai socialisti, manda un ispettore generale di polizia per una inchiesta. Passa al setaccio l'operato del Messana cercando di colpevolizzarlo ma i fatti sono quelli e nulla si può addebitare al Messana.
Viene restituito al commissariato di Mussomeli. Ma qui il Messana resta poco e forse per sottrarlo ai tentativi di linciaggio morale in cui esplode l'avvocato Calì che era stato messo in galera come sobillatore dei fatti delittuosi di Riesi, lo trasferiscono in Continente.
A Bolzano e fu la sua fortuna. Qui eccelle tanto da essere preso in considerazione dai suoi superiori al Ministero per una promozione a questore addirittura nella importante sede di Palermo. ma il ras fascista di Sutera Mormino ha altre mire e quella promozione sfuma.
Quando, però, c'è da scegliere un valido funzionario per andare ad occupare la direzione della neo questura di Lubiana in Slovenia si sceglie proprio il Messana. Da qui una grande storia ove il Messana svetta come preciseremo in altra occasione.
Muore a Roma, rispettato apprezzato anche da De Gasperi, probo, indenne da indebiti profitti e viene tumulato, come grand-commis dello Stato al Verano, il prestigioso cimitero di Roma. .
Calogero Taverna
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