Contra Omnia Racalmuto
...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
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venerdì 6 gennaio 2017
Lillo Taverna
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Bolero Patrizia Masi
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3 minuti fa
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Bolero Patrizia Masi
·
13 ore fa
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Egizia Flammant - Patrizia Masi
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Lillo Taverna
La mia MEDEA: Ahi Ahi, Ho sofferto infelice, ho sofferto cose degne di grandi pianti. O maledetti figli di una madre odiosa, possiate morire insieme con vostro padre, e tutta la casa vada in rovina. -------------------------- Ahi, ahi. Folgore cele
ste trapassi il mio capo! Ahimè, ahimè! Che io nella morte mi dissolva, abbandonando questa odiosa esistenza. ...........................................Donne di Corinto, sono uscita dal palazzo perché voi non abbiate da biasimarmi in nulla; so bene, infatti, che molti uomini sono veramente superbi, sia che stiano lontano dagli sguardi, sia che si mostrino all'esterno; altri, invece, si procurano una cattiva fama di noncuranza per il loro volersene stare tranquilli, Non vi è, infatti giustizia agli occhi dei mortali, se uno, già a vederlo, in nulla offeso, odia un uomo, prima di averne conosciuto a fondo l'indole. Bisogna, però, che uno straniero bene si uniformi alla città che lo ospita; né approvo chi per orgoglio si dimostra aspro, stoltamente, ai suoi concittadini, Ma questo evento, sopraggiunto inatteso, mi ha distrutto la vita. Per me è finita e, perduta ogni gioia di vivere, o amiche, desidero morire, Infatti colui che per me era tutto, il mio sposo, - ben me ne rendo conto - è risultato il peggiore degli uominio ...... Fra tutti quanti sono animati ed hanno un intelletto noi donne siamo la specie più sventurata; per prima xosa dobbiamo, con gran dispendio di beni, comprarci uno sposo e prenderci un padrone del nostro corpo; e in questo c'è un rischio gravissimo: se il marito lo si prende cattivo oppure buono. Per noi donne, infatti, la separazione è un disonore, né si può ripudiare lo sposo. Giunta, poi, tra nuovi costumi e nuove leggi, la donna deve essere un'indovina per sapere - a casa sua non può averlo appreso - di che natura sia il compagno di letto con il quale dover al meglio tratatre. E se noi riusciamo a conseguire bene tale intento e il marito convive con noi sopportando il giogo senza sforzo, allora la vita è invidiabile; altrimenti bisogna morire. Un uomo, quando sente fastidio di stare in casa con i suoi familiari, esce fuori e solleva il cuore dalla noia. Per noi, invece è destino volgere lo sguardo verso una sola persona. E dicono di noi che viviamo in casa una vita senza pericolo, mentre loro combattono in guerra, ma ragionanano male. Giacché preferirei stare tre volte presso lo scudo piuttosto che partorire una volta sola! Ma lo stesso discorso non vale per te e per me. Tu possidi una città, questa, e hai una casa paterna e comodità di vita e la compagnia dei tuoi cari; io, invece, sola, senza patria, sono oltraggiata da un uomo, dopo essere stata rapita come una preda da una terra barbara, e non ho né madre, né fratello, né congiunto dove trovare approdo da questa sventura. Solo questo, dunque, vorrei ottenere da te, se riuscirò a trovare una via, una possibilità per far pagare allo sposo il fio di questi mali: che tu taccia. Una donna, per il resto, è piena di paura e imbelle di fronte alla vista di un'arma; ma quando le accade di subire ingiustizia riguardo al suo letto, non vi è altro animo più sanguinario.
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