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venerdì 7 aprile 2017

CSR

Egregio dottore Giovanni Castaldi, Presidente sino al prossimo 27 aprile della nostra ed anche in minima parte mia (dal febbraio 1960) CSR della Banca d'Italia,

Lei gentilmente, il 16 marzo del 2016, mi ebbe a mandare a  casa una 'informativa ai soci', per consentirmi di votare, in modo informato, da casa se approvare o meno il bilancio di questa nostra Banca Cooperativa per Azioni a responsabilità limitata.

Lei dopo 41 ampie paginette di ciarle varie (ma niente relazione ex lege al bilancio) mi rassegnava CINQUE fogli di un classico  sia pure striminzito, BILANCIO CONTABILE dello Stato Patrimoniale ( Attivo, passivo e patrimonio netto), nonché del conto economico a scalare e quindi il Prospetto della Redditività complessiva.

Certo rimasi allora interdetto per il fatto che nessuna enigmatica voce contabile venisse poi dispiegata nella relazione ai sensi di legge.

 Certo rimasi allora interdetto nel notare quelle neghittose giacenze alla voce cassa e disponibilità liquide come se Basilea Tre non riguardasse la nostra 'azienda' CSR.

Certo rimasi allora interdetto  nel notare  che a fronte di una massa fiduciaria di oltre tre miliardi di euro  quali Crediti verso la Clientela  si aggirassero a soli 932 milioni di euro (appena il 30 %) gli analoghi impieghi mentre le incomprensibili 'attività finanziarie disponibili per la vendita' e le 'attività finanziarie detenute sino alla scadenza' (voce ancora più misteriosa ed equivoca) si inerpicavano sino ad un rapporto incauto del 109,70% : rapporto che indica una immobilizzazione bancaria intollerabile.

Certo rimasi interdetto nel notare che essendo ultra noto che la CSR beneficia di tante munificenze quali il gratuito distacco di personale della BI, l'utilizzo gratuito di sontuosi sedi e filiali. la gratuita tenuta della contabilità e il risparmio di altre varie spese di amministrazione, eppure nel conto economico facevano bella vista oltre dieci milioni di euro quali 'Spese amministrative'. Nel doveroso  raffronto tra un anno e l'altro noto che dai 7,6 milioni di euro  del 2014, lei dichiara un salto nel 2015 del 31%.

Molti altri sospetti avevo e speravo di diradarli analizzando il progetto di bilancio di quest'anno.

Ma lei bellamente lo oblitera nelle informative che mi manda chiedendomi il voto da casa.

E dire che il feroce attacco del dottor Flior nel Fatto Quotidiano lo dovevano rendere avvertito che doveva prodigarsi in spiegazioni e giustificazioni.

Il dottor Leone ebbe a contestare duramente il dottor Flior. Cortesemente ma beffardamente il dottor Flior conferma ed aggrava le censure alla sua gestione biennale della CSR.

Io al suo posto non me ne starei tranquillo.

Calogero Taverna







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