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lunedì 30 ottobre 2017

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Elena Gorga Pensi Hank che possiamo aspirare a diventare anarchici..?...in questo marasma.ppure mi vengono in mente i contadini.. l' unica categoria a cui affiderei il mio voto..abbiamo bisogno di saggezza..di chi sa distinguere le cose vere dall'effimero..chi conosce la fatica la pazienza...il rispetto x la natura..di chi sa che deve dare x poi ricevere..e conosce la giustizia...
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Lillo Taverna Grandioso Hank mi permetti di esternare una mia umile e remissiva noterella di dissenso. Se ci riferiamo al 'teatrino della politica' ove mal recitano miliobindi glebaglia fattura e scrittura senza cultura posso esserti connivente- Ma se ci solleviam...Altro...
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Hank Bukowski Caro simpatico e dotto ex pezzo grosso, vorrei proprio sbagliarmi, ma davvero davvero, perché di a-politica si muore. Comunque, confermo che la Politica (quella classica, figlia del pensiero filosofico a partire da Platone e Aristotele) è morta e si è poi malamente reincarnata nel "teatrino" contemporaneo, perdendo autonomia e sovranità. Le sue sorti, come ben dici, sono affidate a una raffinata e altolocata regia: quella, appunto, delle élite economiche transnazionali. Ora, senza voler discutere la competenza teologica di tanti stregoni della finanza, mi permetto di far notare che tutti i poteri che sovraintendono alla gestione economica (e politica) mondiale (BCE, FMI, BM, WTO, OCSE, TROIKA) sono detti poteri negativi in quanto non hanno nessuna legittimazione democratica, ma sono espressione delle élite economiche neoliberiste globalizzate. Naturalmente, non avendo simpatie oligarchiche, nutro molti sospetti riguardo alla vocazione democratica di questi poteri. Perciò rimpiango la Politica, che è l'arte del possibile, in quest'epoca di vuoti ideali e etici, dominati da sciagurate ideologie consumistiche e da una vorace e smodata mitologia del profitto. Con tutto il rispetto per le massime cariche dell'alta finanza, credo che la loro scarsa attitudine umanistica (ad essere benevoli) sia alla base di tanti disastri socio-politici. Ad essere malevoli, invece, immagino il finanzcapitalismo come una cupola massonica spavalda, arrogante e vorace, al limite della criminalità politico-economica. Sempre con rispetto e stima, tuo folle e grazioso Hank.
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Lillo Taverna Mi dispiace fino allo svenimento, ma non sono d'accordo. La democrazia non credo che piacesse ad Aristotele, Mi pare che volesse una polis ove le superiori intelligenze dovessero e potessero passare il loro tempo a 'pensare', e il popolo essere accolta di schiavi condannati al lavoro. Quella politica da strapaese non è che è morta; oggi sarebbe decisamente antistorica. Impensabile, Risibile, Vedo che anche io sto eccedendo con gli aggettivi e chi non sa scrivere descrive. La deomicrazia di oggi è la democrazia del secondo millennio. L'intellettuale collettivo di oggi è lo Stato Hegeliano del 2000. Normale che noi fratatglie del millennio scorso non capiamo, strillliamo e insomma facciamo l'imitazione di quelli che nella nostra gioventù facevano i laudatores temporisi acti. Mi piace Bacone, mi rabboniscono i suoi idola. Bobbio diceva che la democrazia è l'arte del consenso estorto. Ho sempre corretto: è l'arte del dissenso estorto. La democrazia moderna spinge anche i più elett spiriti a non sapere (segreto bancario, segrerto di stato, accorta discrezione) per carpirne il dissenso e distogliere il 'popolo' impaurendolo con crescenti 'attenti al lupo' che non c'è magari per finire nelle fauci delle tigri che acquatatti ti saltano felinamente addosso all'improvviso. Magari per disciplipnare l'eccessiva corsa al consumismo che sconquassa le progettualità degli abili mercati. Dovrei dimostrare' Ma consentimi mio colto indomabile amico Hamk apodittiche ironie. Io, pezzo sìgrosso c. s.

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