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giovedì 26 ottobre 2017


sabato 21 ottobre 2017

Lillo Taverna Il giaio è che io davvero temo l'apocalisse in BI. Una incultura giuridica, ragioneristica, filosofica, etica ha generato mostri che uno ad uno stanno sciogliendosi, come pupazzi di neve al sole. Metteiamo le nostre 'pensioni integrative'. Sono regalie cospicue che vengono erogate anche alle tardive vedovelle di capiservizio rimasti vedovi (non frequente tra i vecchi maschi) e che avevano proceduto a sposars la giovane badante romena. Codeste immarciscibili pensioni quale copertura finanziaria hanno? Il Fondo pensioni è servito alla BI per spurie operazioni di borsa fatte magari defluire dopo nella pancia idrovora della CSR. Un minimo di sapienza aziendale e una minimale conoscenza del diritto commerciale fa temere che prima o poi vi sarà quel governatore che terrà alla sua onorablità penale e non firmerà bilanci di esercizio gravati da abnormi costi indeducibili (almeno tributariamente). Già vediamo filiali chiuse, assottigliamento di campagini impiegatizie specializzate, dismissioni di immobli non ad uso aziendale che erano dati in munifici alloggi a dirigenti, funzionari o magari sindacalisti di comodo, caspie sloggiato, casc alla frutta, polizze sanitarie evanescenti, internamenti a posti remunerativi post pensione dei fedelissimi ora sempre più in diradamento. Mi fermo. Questo per postulre che cosa. Una intesa tra uomini di banca intelligenti per inventars tunnel e rifugi ipogei salvifici. Praticabili? Sicuramente. Già io ne potrei indicare un buon numero. Una mossa furba per agguantare qualche beneficio personale visto che la Bnaca con me è stata assolutamente stitica? Giuro di no. Mi tolgan pure la pensione integrativa (poca cosa per me dato il mio ribellismo intelligente come qualcuno l'ha chiosato); mi sono a suo tempo ben premunito. Solidarietà castale? Invero non mi sento molto legato ai miei colleghi di banca. A parte riconoscimenti pro forma, per il resto i miei colleghi mi sono stati sempre ostativi. A De Sario avevo fornito scappatoie dal suo inghippo presso Cuccia. Per compenso manco permise a Masera di accogliermi in un posticino all'IMI. Andava dicendo e ammonendo che soffrivo del necrofilo gustio di andare a scoverchiare cadaveri negli armadi. E allora? Forse il gusto di mostrare quale artista perse la Banca cacciandomi fuori, privato persino delle munificenze che dava ai 'distaccati' di comodo. Calogero Taverna

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