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lunedì 11 dicembre 2017

Bella la Matrice di Racalmuto, la foto del dott. Giulio Ferrara di Canicattì ce la prospetta paradisiaca, luminosa quale solo congegni elettrici moderni saprebbero ripresentare, non certo i radi raggi del sole mattutino. Un tempo nella bella cappella laterale di sinistra sulla parete di sinistra stava una lapide ottocentesca, uno dei pochi cimeli antichi che la Matrice di Racalmuto conteneva, men che meno ora ne contiene. D’improvviso sparita. Una lacca al ducotone, s...e tale è, la copre come del pari copre l’intera parete e il soffitto e l’abside e l’altra parete. Ora certo più vistosa la cappella che un tempo dicevano della Nunziata. Storpiature storiche di grave momento. Mi chiedo.- perché mai questo inverecondo velo sulla tomba del notaio Pietro Cavallato. La famiglia Cavallaro fu un tempo egemone, poi decadde alquanto, ora è ritornata prospera ma fuor di Racalmuto. Non tengono proprio a onorare e far rispettare un loro tanto aristocratico antenato? Calogero Taverna-
fianco sinistro di chi entra della stessa cappella:

Notaro Pietro Cavallaro
di gentil lignaggio, di Santa Fè cultore
  per lustri molti
da chiragra e podagra oppresso
ostile funereo vel
finì mondo quasi, a sue luci appose
storia, filosofia, onestà rimaste
patrocinar l’oppresso
fugar l’intrigo
invida parca, infin, suo fil recise
Egidio Tulumello
desioso goder il nonno
ratto al ciel volò
Passeggier dai requie al grande
ammira il paraninfo il bimbo
detta conforti a genitori amati
che su pietra e ne’ cuor
cadauno incise
Il 20 giugno 1860. Il 5 febbraro 1863.
 
 
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