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mercoledì 17 gennaio 2018

 Dispersi del 1916- Soldato Miceli Giacomo, nato a Racalmuto il 30 ottobre 1892 - arruolato al 222° Rgt. Fanteria - Brigata Jonio - Deceduto il 10 giugno 1916 in Monte Lemerie - Altipiano di Asiago


Giacomo Miceli di Gaspare Miceli e Concetta Castelli, battezzato a Racalmuto il primo novembre 1892
 

 
 
 
BRIGATA "IONIO"


(221° e 222° Fanteria)


Costituita nell'aprile 1916:
il Comando di Brigata ed il 221° dal deposito del 48° Fanteria; il 222° dal deposito del 3°. I Reggimenti erano stati costituiti fin dal dicembre 1915.



ANNO 1916.



La brigata, dalle sedi di Catanzaro, Potenza e Cosenza (221°) e di Messina (222°), raggiunge la zona di guerra nei primi sei giorni di aprile e si disloca tra Fonzaso, Lamon, Arsié e Feltre, assegnata alla 15a divisione.
Con successivi trasferimenti terminati il 18 è inviata nella regione di Strigno per assumere la difesa della linea arretrata Ceolino-S. Giorgio.
Nelle notti sul 22 e sul 23 è destinata in linea fra Ronchi-M. Collo-Vallone Ceggio.
Il 15 maggio il nemico, preceduto da intenso bombardamento sulle posizioni di S. Anna, Case Desene e M. Collo, inizia la sua offensiva sugli altopiani e, mentre agisce dimostrativamente verso le prime due località, attacca a fondo il M. Collo, sorprende un posto avanzato che aveva tenuto sotto intenso tiro di artiglieria e penetra fino alle posizioni di q. 1822; contemporaneamente un altro nucleo riesce a sfondare la linea nel versante nord di M. Collo.
La immediata reazione del II/222° argina, con un sagace sbarramento di mitragliatrici, l'irruzione e mette in una situazione molto critica gli attaccanti che, all'alba del 16, sono circondati e fatti prigionieri in numero di 200; le posizioni perdute sono rioccupate. Le perdite inflitte al nemico sono assai gravi, mentre quelle della brigata ammontano a 36 morti e 198 feriti.
Nei giorni 18 e 19 maggio il nemico rinnova disperati attacchi contro M. Collo, ma è sempre respinto. Il 19 stesso, in seguito all'offensiva nemica in corso ed agli avvenimenti nei settori laterali, la "Ionio" ha ordine di trasferire la sua linea avanzata sulla fronte Montebello-Croce di Biennati-Malga Campo-C. Scarfa, lasciando piccoli nuclei di retroguardia sulle posizioni finora occupate.
Il ripiegamento continua nei giorni successivi; il 20 le truppe si portano sulla linea Campestrini-Spiado e il 22 su quella Ospedaletto-Conca Tesina, tra Samone e Villa Agnedo, il 23 fra Pieve Tesino e Cinte Tesino. La notte sul 25 la "Ionio" ha ordine di scacciare il nemico dal terreno immediatamente antistante alla nostra linea, da Spera a M. Levre. Per tale operazione costituisce due nuclei dei quali uno deve scendere da Ghisi e Palma verso il torrente Maso per rastrellare il terreno compreso fra detto torrente e Scurelle, l'altro, dirigendosi verso Tomaselli, deve penetrare fra Strigno e Scurelle per accerchiare il nemico ivi serrato.
Il primo nucleo è ostacolato nel suo compito dall'azione di reparti nemici agenti da Carzano, mentre il secondo accerchia Strigno e ne cattura i difensori.
Il 10 giugno la brigata concorre ad un'azione di sorpresa per scacciare il nemico dalle sue posizioni sulla sinistra del Maso fra Scurelle e Mentrate. Opera su due colonne: a destra il I/221° dalla colletta ad ovest di Samone punta per Prà della Bella verso Cascata, mentre il III/221° dalle sue posizioni fra Spera e la q. 795 agisce frontalmente per respingere il nemico oltre il Maso; a sinistra il II/221° ed il III/222° da Strigno hanno il compito di avvolgere Scurelle e di agire verso Ghisi e Mentrate dopo di essersi impadroniti dei ponti di Maso, di Scurelle e di Carzano. Gli altri due battaglioni del 222° restano a guardia della Forcella Brentana e dello sbocco di Val Chiepina all'altezza di Fracena e Tomaselli. La colonna di sinistra, giunta circa a 250 metri dalle posizioni avversarie, è presa sotto intenso fuoco di artiglieria proveniente dal Salubio, da Telve e dal Ceolino ed è obbligata ad arrestarsi, mentre quella di destra avanza lentamente verso Sorgente e Cascata, presa anch'essa sotto violento tiro di artiglieria. Più tardi, all'ordine di incalzare il nemico ad ogni costo, il I/221° attraverso un terreno assai difficile, giunge al Maso, ma non potendo passare il torrente, poichè i punti di obbligato passaggio sono sorvegliati dal nemico, si rafforza sulla riva sinistra di fronte al bivio della rotabile del M. Salubio. Il III/221° attende, per impegnarsi, che si sviluppi l'azione avvolgente verso Scurelle. Frattanto la colonna di sinistra avanza a cavallo della dorsale q. 346-Spera spingendo una compagnia al ponte di Carzano ed un'altra per Castellaro su Scurelle; ma la reazione avversaria arresta gli attaccanti a 50 metri da Castellaro.
Essendo vano ogni ulteriore tentativo ed anche perchè uguale resistenza incontrano i reparti laterali (10a divisione), i battaglioni hanno ordine di rafforzarsi sulle posizioni raggiunte. Le loro perdite sono di 9 ufficiali e 252 militari di truppa.
Dopo alcuni giorni di assidua preparazione, il 16 giugno, reparti della brigata, avuto sentore che il nemico sgombra Scurelle, ritentano l'attacco della linea del Maso, ma un intenso tiro sulle nostre posizioni da q. 775 a Strigno arresta anche questa volta l'azione che ha ottenuto soltanto lievi progressi.
Il 17 le due colonne riprendono l'avanzata e raggiungono i reticolati di q. 964. L'azione, che, se non ha fruttato vantaggi terrioriali, ha raggiunto lo scopo di tenere impegnato il nemico ed obbligarlo a sottrarre truppe dall'altopiano, è sospesa e le truppe si portano nelle primitive posizioni comprese fra Forcella Brentana, Samone e Prà della Bella (221°) e Forcella Tesina, Burlon e Spera (222°). Le perdite di questi due giorni di combattimento ammontano a 27 ufficiali e 900 gregari. La "Ionio" permane nella zona, alternando i turni di linea a periodi di riposo, fino al 9 agosto, allorchè è raccolta a Pieve Tesino e di quì fatta proseguire, in ferrovia e con automezzi, per la fronte goriziana. Giuntavi dal 9 al 12, due battaglioni del 221° sono inviati a Snezatno, a disposizione del comando della 45a divisione, mentre il 222° si trasferisce prima a Cormons e poi, il 15, sulla sinistra dell'Isonzo allo sbocco del torrente Peumica verso q. 85.
Il giorno 16 il 222° è schierato nelle trincee di S. Caterina e la brigata passa alla dipendenza della 10a divisione, che ha sostituito in linea la 45a. Nei giorni 31 agosto e 1° settembre il 222°, rilevato in linea dal 221°, si reca a Rio Molini a riposo.
Fino alla fine dell'anno i reggimenti si alternano in linea esplicando la consueta vigilanza sul nemico, che tengono in continuo allarme con frequenti azioni di pattuglie.



ANNO 1917.

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