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venerdì 23 febbraio 2018

Gentilissima signora Maria Grazia, sono alieno da ogni culto della personalità e non mi curo di parlar bene o male di alcun 'pupo' che di volta in volta si appropria da 'protagonista' del teatrino della politica. A una sua domanda ' provocatoria' apparsa nel mio diario: come si fa a parlare male del PD, io ho, pubblicamente ma soprattutto rivolto a coloro che qui mi degnano del loro ascolto, risposto 'funditus' : come si fa a parlare bene del PDr (r=Renzi). Certo avrà indignato il suo amico scienziato atomico per il mio inetto esprimermi. Ma la mia concezione politica, al di là del teatrino della politica, trascende dagli uomini e si sofferma sull'evoluzione di quel superno intellettuale collettivo che è lo Stato (ideale alla Hegel insomma). Ho scritto altre volte che è lo Stato che forgia coloro che di volta in volta assurgono a sue immedesimazioni organiche e non viceversa, come dire per esemplificare che è stata l'Italia post liberale a fare il Fascismo di Mussolini e non questi a fare l'Italia fascista. Aggiungendo che lo Stato ha una ragione che il comune ragionare non comprende ed ha una etica che la morale comune non approva. Alla cosa Pubblica comunque si deve provvedere, anche con il furto, il latrocinio, l'imbroglio, per un triennio persino con la incolta ciarlataneria di tal giovin sagrista tosco. Se poi vuol sapere io oggidì di chi son propenso a parlar bene, le dico di LeU nella speranza che sia un ago della bilancio forte dei suoi titani politici alla D'Alema nel prossimo quinquennale inciucio che il Rosatellum del deprecato PD ci ha insanamente propinato. E non mi dica che è stata colpa di D'Alema. .Calogero Taverna (ove occorra dottore in giurisprudenza, ispettore capo missione della BI e superispttore del Fisco di Reviglio).

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