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domenica 19 gennaio 2014

Sono uno stupido buonista perché il mio amore per la Veritas anche contro Plato mi impone di conoscere o riconoscere tutto questo? Ho un moto di stizza, ma oggi è Domenica.

IGNAZIO LICATA Non ho mai messo in dubbio le sue capacità professionali, se tutti gli uomini dello stato avessero avuto le sue doti professionali, il nostro sarebbe un paese ben diverso da quello che è.Lei mi tira sempre in ballo, ne sui confronti nutro grande stima, anche quando Lei gioca a fare il duro o il cattivo nei miei confronti, c'è n'è vuole per fare incazzare Ignazio Licata, questo Stato è nato male, cresciuto altrettanto male, degno della peggior democrazia sudamericana, ultimamente Lei è diventato così buono, ma così buono, onestamente non riesco più a seguirla, anzi mi rifiuto di seguirla, io di questa nostra Repubblica salvo solo due persone (per quanto io sono di sinistra, ma una sinistra diversa dalla sua, la mia è di stampo anglosassone) Alcide De Gasperi e Aldo Moro.
Lillo Taverna Si vede che lei per me è molto importante e ho bisogno di un avversario dialettico molto duro, ostico e tu nun babbii. A te va di fare il Savonarola e quindi non ti rendi conti che scivoli nel marasma delle ovvietà, del sentito dire del così è perché così gli pare (anzi così gli conviene). Ti può confortare il fatto che sono riusciti a farvi credere cazzabubbole che non stanno né in cielo né in terra. A me non la danno da bere. Perché? Ma non per merito mio ma perché per quel poco di intelligenza in più che voi dite mi avrebbe dato il Padreterno il massimo potere italiano (la Banca d'Italia, credo che almeno qui non reputi che io dia sballati giudizi buonisti) sono stato sfruttato per certe grandi operazioni di polizia bancaria. La tremenda estate che nel 1974 mi hanno fatto passare a Milano per stroncare Sindona non l'auguro a nessuno. E quello che poi ho dovuto passare, rischiando persino la vita a detta del giudice Imposimato non sono state piacevolezze. Ma due grandi lezioni mi sono entrate dentro: quella della violenza di Stato e quella della mistificazione a comando dei mass media. Sindona doveva essere sacrificato, pur essendo un povero imbecille o appunto per questo, per far finta che in Italia la giustizia non guarda in faccia a nessuno (come ora con Berlusconi). In effetti si sacrificava un sicilianuzzo di nessun pregio per insabbiare le grandi responsabilità del Vaticano (IOR) dei servizi segreti specie del Mossad, della finanza Ambrosiana e di quel misterioso conto SICO che mi si diceva significare SINDONA-COMUNISTI. E taglio. Poi lasciati tutti e tutto, vado a Trapani con scalo a Birgi e mi incontro con il banchiere Ruggirello, che veniva strabersagliato da BI per sospetta mafiosità. Mi racconta quello che mi racconta contro il duo FALCONI-BOCCASSINI. Cose da non credere. Ma io gli ho creduto e gli credo ancora di più adesso dopo quello che è venuto fuori nella persecuzione di codesto giudice stupidamente mitizzato contro il candido innocente nostro grandissimo paesano lo scrittore sommo Leonardo Sciascia. Così tanto per contraddirti: io tanta storia non la racconto l'ho vissuta per la mia tardissima età. Esprimi giudizi anchilosati sui grandi d'Italia. Passi per De Gasperi, ma per Moro mi fai sorridere. Ometti poi altri due veri grandi (come uomini di Stato): Togliatti e Craxi (cose da me già scritte). Guarda che a pensarci bene sono le grandissime espressioni delle tre vere culture di questo dopoguerra: la cattolica, la comunista e la socialista.
Ignazio Licata Su Togliatti non mi esprimo, non mi sono mai interessato al personaggio, nemmeno a leggere la sua biografia su wikipedia, su Craxi il Ghino di tacco dell'Avanti, rappresenta uno di cui la nostra Italia poteva fare a meno. A pensarci non mi sembra che il nostro paese abbia avuti dei grandi statisti, la prego mi risparmi "l'uomo della provvidenza" di vaticana memoria

Lillo Taverna In altri tempi ti avrei risposto a modo mio, ora invece faccio il domenicale, il buonista direi. Premesso che dice Vico: ogni fatto storico per il fatto stesso che è stato doveva essere e non poteva essere diversamente, mi sotraggo a quel canone di ermeneutica storica ed affermo: ben diversa sarebbe stata l'Italia se al posto di Togliatti ci andava ad esempio Longo. Comunque, il Togliatti di Salerno, quello dell'art. 7, il sangue freddo dopo l'attentato Pallante e via discorrendo non furono cosarelle da permetterci magari di sbadigliare con Wikipedia. Oppure di credere alle pansate di Pansa revisionista. Craxi di Sigonella non fu un immenso uomo di Stato? Giudizi da buttare al vento. Non so chi è l'uomo della provvidenza, mi pare che fosse Mussolini: ma quella è un'altra storia.
Quasi dieci anni fa ho girato una serie di trasmissiomi televisive dal titolo le "Parrocchie di Girgenti". Faccio fare una carrellata embletaica: prima Movimento Cinque Stelle Racalmuto vista da S. Antonino, davvero un piccolo lembo di paradiso e quindi i filmini girati da certi miei spocchiosi parenti americani nel 1948.
Allora Racalmuto era un cumulo di tuguri mefitici, un groviglio di miserie da quarto mondo. Come è potuto succedere un  miracolo così per cui  moglie che romana è resta incantata dalla pulizia, dal lindore degli edifici, dalla opulenza quella dei bar del vecchio campo sportivo, quella dei duemila auto (quasi tutte nuove) che sprecano benzina a quasi due euro a litro, (4 mila delle vecchie lire).
E tutto ciò con il gap che calcolo in una diecina di milioni di euro all'anno, come dire che le famiglie spendono oltre 33 milioni di euro all'anno e ufficialmente non ne introitano più di una ventina. Che c'è un Dio provvidenziale che manda la manna dal cielo, che fa fabbricare case decenti, che consente alle quattordicenni di indossare costose mutandine sexy e via discorrendo? Che sono buonista per non ammettere che tutto ciò si basa sulle "ruberie" dei nostri amministratori, che hanno rubato quanto vi pare, che hanno concesso di costruire in campagna con uno indecoroso 0,20 che si sono addossati loro di pagare per tutti i racalmutesi acqua e sistemi moderni nella raccolta dei rifiuti solidi urbani.
E averli cacciati si sta vedendo adesso con i commissari (asettici duri e onestissimi) cosa sta succedendo. Questo in piccolo.
E in grande? In tutta Italia? insomma. La guerra del '40 lascia una Italia veramente desolata. Si doveva ricostruire tutto e abbiamo fatto meglio dei tedeschi, e nel '60 il satrapo Carli della Banca d'Italia fa vincere alla liretta, prima carta straccia, l'Oscar della lira e tutti proclamano il miracolo economico dell'Italia che sale sempre su e diventa la settima potenza economica del mondo e lasciando da parte le stronzate statistiche ci sta ancora e sa persino con Letta mettere al silenzio la petulante Merkel e con Lampedusa insegna al mondo intero cosa è accoglienza umana dei popoli in esodo tragico da paesi della umana iniquità. E potrei continuare all'Infinito.
E all'arrogante America quella di Norimberga o del discorso di De Gasperi con Craxi con il grandissimo Craxi con questo terzo vero Uomo Di Stato (leggete l'affaire Moro di Sciascia e vi accorgerete come il nostro grande Sciascia non consideri uomo di Stato Moro), le si dice che a Sigonella non atterrano aerei punitivi di Gheddafi.
 Sono uno stupido buonista perché il mio amore per la Veritas anche contro Plato mi impone di conoscere o riconoscere tutto questo? Ho un moto di stizza, ma oggi è Domenica.

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