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domenica 13 aprile 2014

Complimenti ad Emilio Messana

Complimenti ad Emilio Messana, l'eleganza del dire è anche segno dell'eleganza dell'essere. Ecco una signorilità che potrà essere una vera ricchezza per l'avvenire di un paese che ha solo da riprendere rinforzandolo il processo virtuoso che solo la improvvida sortita prefettizia  ha bloccato con un triennale commissariamento che ne ha determinato la necrosi. Con un provvedimento insomma che ha comportato la condanna alle spese nientemeno che del Viminale per manifesta infondatezza di un provvedimento iniquo. Certo Emilio deve vedersela ancora con certe spinte inciuciste e ambiziosette del suo partito. Spero e lo spererò sino all'ultimo memento che Emilio  si avvalga ora della investitura ufficiale democratica e parto di  convergenze utilitariste davanti al solito bar. Rifugga dai programmi elettorali ricolmi di ciarle e di vacue promesse e si converta al sano aziendalismo. Propugni un vero e salutare progetto industriale. Gliene ho proposta una bozza. Metta un simbolo o più simboli di partiti convergenti ed eviti  il compromesso delle ricattatorie racolte di firme. Scelga lui la lista dei candidati a consigliere. Con la sua signorilià, con la sua bonomia, col suo grande fiuto politio riporti l'agone elettorale alle sue dimensioni civili, culturali, ideali Si adoperi a far sì che compagni d'alto profilo come Capitano, Alaimo Di Loro, Capraro tornino alla loro casa politica. Leggo una splendida pagina di Capraro. Non lo conosco bene. Mi ha incantato. Bella scrittura a profusione ed io sono un esteta della bella scrittura. Ma sarà il primo a rendersi conto di certi stridori civili, concettuali, storici e politici del suo dire. Stigmatizzare ad esempio le passate gestioni comunali, pretendere la esclusione dei passati artefici e poi accogliere certi non dimenticati protagonisti per molteplici legislature, fa un po' senso. Diciamolo chiaro. O pensare che i tre di sinistra, di estrema sinistra, possano inciuciarsi con le espressioni più destrorse del clericalismo come talune transfughe dal mondo aclista e sotto l'egida di chi forse sta incappando in incompatibilità ambientali, sa di gesuitica ipocrisia. Tornino fra noi ma faccia di tutto Emilio perché la nostra ritorni la grande casa del socialismo della terza via. Anche perché qualora davvero questa difficile gestazione della lista solo nominalmente PD dovesse risultare un inciucio come gli altri, anche il sottoscritto, che ovviamente conta poco anzi nulla, taglierebbe la corda.

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