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martedì 5 agosto 2014

Il prefetto di Caltanissetta Guadagnini riferisce a Nitti sui fatti di Riesi: non parla di messana


 
L'eccidio di Riesi fu cosa gravissima:  persino prodromico di quel che sarà il disastroso avvento del fascismo. Tanto anche cambia nella storia di Sicilia.  Eppure non trovo cenno alcuno nei testi storici come dire ufficiali della Sicilia.
Nel volume prezioso quanto notevole che è il tomo dedicato alla Regione Sicilia della storia d'Italia dell'Einaudi non vi è neppure un richiamo, un accenno.
Per compenso, dopo il furore antimessaniano del Li Causi del 1947, a metà luglio, quando il questore era noto che proprio Scelba l'aveva giubilato, almeno come gran questore della Sicilia del bandito Guliano, passano quasi 50 anni e nessuno ne parla più. Solo al sopraggiungere della fine degli anni di piombo credo per impulso di Danilo Dolci, ecco che l'episodio viene riesumato ma solo per scorticare il Messana. Sparare colpi di cannone per uccidere ... una mosca peraltro già defunta dalla metà degli anni '60.
Che la vicenda Riesi avesse rappresentato un trauma e molto forte, lo desumiamo anche dal fatto che il Gionale di Siilia, il giorno dopo, trova spazio per dire che sua Eccellenza il Primo Ministro aveva ricevuto "il prefetto di Caltanissetta, Comm. Guadagnini" che aveva "potuto informare personalmente l'on. Nitti dei disgraziati avvenimenti di Riesi".
Singolare quell'aggettivo poco giornalistico "disgraziarti" per parlare di luttuosi fatti con incalcolabili risvolti politici e sociali. E guarda caso quei "disgraziati avvenimenti" dovevano poi passare alla Storia solo per la criminale diffamazione del buon nome dell'incolpevole comm. Messana da Racalmuto. Noi non ci stiamo.
 

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