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mercoledì 19 novembre 2014

retrospettiva cicolana

Contra Omnia Racalmuto
...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
mercoledì 5 giugno 2013
Epigrafe romana di S. Elpidio (Cicolano, Rieti) - commento
Vista così questa epigrafe romana è suadente: bene fanno quelli di S. Elpidio a volerla tutta per loro, affissa come cimelio di chissà quale santo locale in alto all’interno di quella che loro considerano una basilica medievale. La nostra sommessa rilettura – carpendo fior di scienza epigrafica dalla professoressa universitaria francese Francoise- Hélene Perrault in Massa – ne dà un altro fascin0, di fruibilità addirittura cosmica.
Riporto: Visto che siamo in piena estasi erudita, ti dirò: stasera parlavo con una professoressa universitaria, grande archeologa e francese e mi diceva che non è proprio certo che Elpidio sia di derivazione greca; è anche nome finnico. Ti conviene però aderire alla mia ipotesi, così voi di S.Elpidio siete bizanrini e quelli di Pescorocchiano longobardi (questo è certo): spiegato dunque l'irreversibile rciproco rigetto. Aggiungo: per la professoressa quello della vostra epigrafe è un edile romano nominato per la quinta volta (ecco spiegata la Q) Carcurin (abbreviazione di Carcurinus) è piuttosto inusuale e pertanto difficilmente rinvenibile nei testi di prosopografia romana. Taronia dovrebbe essere la moglie dell'Edile e tert (TERTIA) il nome. Se lapide funerea sarebbe la committente, se lapide votiva o commemorativa, la finanziatrice. Essere edile nella civitas romana ove oggi sorge S. Elpidio significa che si trattava anche allora di centro abitato molto rilevante: motivo ulteriore per esaltare l'odierna S. Elpidio e quindi il dovere di fare approfondite ricerche storiche ed archeologiche. Guarda comunque che per legge la epigrafe dovrebbe andare al museo dell'Aquila (ma posso sbagliarmi) comunque giammai in chiesa.

Il CICOLANO medio-piccolo borghese
Nei quaderni “valledelsalto.it” Salvatore Luciano Bonventre ben ci spiega e magistralmente ci illumina sulla grande rivolta sociale del Cicolano con l’eversione della feudalità sotto i “napoleonidi” in quel torno di tempo a ridosso della rivoluzione francese, subito dopo il 1806: il «composito e frastagliato panorama di 10 diversi e piccoli ‘Stati’» si componeva in due circondari (Mercato e Borgocollefegato), in quattro comuni centrali (Petrella di Cicoli, Mercato, Pescorocchiano e Borgocollefegato) e in ben ventiquattro frazioni ripartiti tra i comuni centrali (Capradosso, Staffoli, Borgo San Pietro, Petrella, Mareri, Poggioviano, Sambuco, Radicaro, Gamagna, Mercato, Tonnicoda, Girgenti, Macchiatimene e Roccaverruti, Leofreni, Pescorocchiano, Torre di Taglio, Poggio San Giovanni, Castelmenardo, Poggioreale, Collefegato, S. Anatolia, Torano, Corsaro, Spedino).
 
Si produce conseguentemente  «un nuovo assetto della struttura sociale … e si provoca la fine del baronaggio come ceto dominante  avendosi l’avvento della borghesia terriera come soggetto capace di gestire a proprio vantaggio le nuove politiche fondiarie riguardanti i beni demaniali, ex-feudali ed ecclesiastici in veste di protagonisti della formazione di un moderno Cicolano amministrativo.»
Dalla variegata società feudataria vengono fuori 217 redditieri (con più di 24 ducati di rendita registrati nel nuovo catasto che si custodisce a Napoli) che in quanto “proprietari” costituivano l’élite locale con diritti civici e con eleggibilità nei consigli decurionali.
Da nostre ricerche nell’ambito della prima visita pastorale di Mons. Camaiani la ripartizione abitativa del Cicolano può così raffigurarsi:
- STAFFOLI: 80 abitanti;
- PETRELLA: 100 famiglie (circa 450 abitanti)
- PONTE DELLA SPONGA 15 famiglie (circa 70 abitanti);
- MARERI: 35 abitanti;
- OIANO: 3 famiglie (non più di 15 abitanti);
- MERCATO: 90 famiglie (circa 400 abitanti, sparsi in quatuor villis parum ab invicem dintantibus);
- FIAMIGNANO: v. Mercato;
- MARMOSEDIO: 25 famiglie (oltre 110 abitanti);
- GAMAGNA: non precisato;
- SANT’AGAPITO: 40 famiglie (circa 180 abitanti);
- SAN SALVATORE: 35 famiglie (circa 155 abitanti);
- COLLEMAZZOLINO: 20 famiglie (circa 90 abitanti);
- SANTA LUCIA DI FIAMIGNANO: 28 famiglie (quasi 125 abitanti);
- FAGGE: 57 famiglie (oltre 250 abitanti);
- BRUSCIANO: 85 abitanti sparsi in quatuor villis;
- SAMBUCO: 72 famiglie (325 abitanti circa sparsi in quinqe villis);
- FORNELLO: numero di famiglie non segnalato;
- SANTO STEFANO: 30 famiglie (circa 135 abitanti);
- RADICARO: 40  famiglie (circa 180 abitanti);
- SAN PIETRO: 9 famiglie (circa 40 abitanti);
- ROCCA RANDISI: 35 famiglie ( circa 155 abitanti);
- SANT’ELPIDIO: 100 famiglie (450 abitanti sparsi in quinque villis);
- POGGIO SAN GIOVANNI: 35 famiglie (circa 155 abitanti);
- TORRE DI TAGLIO: dato anagrafico non segnalato;
- ALZANO: 45 famiglie (oltre 200 abitanti);
- CASTELMENARDO: 20 famiglie (circa 90 abitanti);
- CASTIGLIONE : dato anagrafico non segnalato;
- BORGOROSE: 72 famiglie (circa 325 abitanti);
- SANTO STEFANO: 17 famiglie (circa 75 abitanti);
- CORVARO: 120 famiglie (540 abitanti circa);
- CARTORE: 7 famiglie (oltre 30 abitanti);
- SANT’ANATOLIA: 100 famiglie (circa 450 abitanti);
- SPEDINO: 25 famiglie ( circa 115 abitanti);
- TORANO e VILLA TORANO: 100 famiglie (circa 450 abitanti);
- VILLEROSE: 35 famiglie (circa 155 abitanti);
- CIVITELLA: 28 famiglie (circa 125 abitanti);
- PESCOROCCHIANO: 40 famiglie (circa 180 abitanti);
- NESCE: 20 famiglie (circa 90 abitanti):
- POGGIOREALE: 35 famiglie (circa 155 abitanti);
- LEOFRENI: 35 famiglie (circa 155 abitanti);
- CASTELLUCCIO: 8 famiglie (circa 35 abitanti);
- PACE: 27 famiglie (circa 125 abitanti);
- GIRGENTI: 45 famiglie (circa 200 abitanti);
- BACCARECCE: 24 famiglie (circa 100 abitanti);
- COLLI: 30 famiglie (115 abitanti sparsi in tre villaggi);
- ROCCABERARDI; 40 famiglie (circa 180 abitanti);
- SANTA LUCIA di GIOVEROTONDO; famiglie 17 (circa 75abitanti);
- TONNICODA: 20 famiglie (90 abitanti circa);
- TEGLIETO: 30 famiglie (circa 135 abitanti).



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