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venerdì 27 marzo 2015

VIA i precari dalle scuole!

Tutti, caro. Mi fanno ridere quando scrivono al Ministro: ho dieci lauree con la lode, cinquanta specializzazioni e mi tocca da anni fare il precario. Ma se sei così bravo come mai non riesci a vincere un concorso? A sistemarti adeguatamente. Io ho sei o sette nipoti: sono bravi e lavorano. E non sono raccomandati. L'unica raccomandazione che mi fanno è: caro zio, mi raccomando: non mi raccomandare. Se il precario non ce la fa, vuol dire che non è per l'insegnamento. All'americana, si metta degli jeans e torni all'agricoltura. Guadagnerebbe tanto. Persino a Racalmuto, al mio paese. Certo se vuol fare il signorino perché per lui la terra è troppo bassa, gli alberi troppo alta. si ha il mio totale disprezzo. E perché la devono pagarei nostri ragazzi, ostretti ad andare a scuola da un minus habens? Perché il lavoro è sacro! Ma il latrocinio è reato e peccato al contempo. E questi incapaci di precari cosa sono se non dei cleptomani di soldi pubblici. Perché son pochi? Ma per quello che fanno o che non fanno o che non sanno fare sono anche troppi. E' finito lo stato assistenziale. A tutti quelli che avete meritato nelle scuole,nelle fabbriche, nei ministeri, nella ricerca scientifica o lettararia o umanistica e che avete avuto voglia di andarvene prima possibile in pensione dico: mettiamoci isieme e istituiamo delle scuole alternative, gratuite, no-profit. In fin dei conti sconteremmo quanto in più abbiamo preso lavorando.

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