Profilo


Via Fontana, via Fontis, la Funtana e ancor più icasticamente la Brivatura, sono momenclature semimillenarie a Racalmuto. La fontana di li novi cannola è una volgarizzazione recente, per la penna di gente incolta non  risultandomi ad esempio che Sciascia l'abbia mai chiamata così. Mi pare che sia stato un ancor giovane blogger a dare questa denominazione quando, in costante feroce opposizione, aveva bisogno del numero nove per gridare allo scandalo dell'amputazione dell'acqua che scolava nel nono condotto. 
Riporto qui una maldestra fotocopia per documentare come nel Seicento siffatta Fontana veniva denominata e come era segnata cioè Via Fontana la strata appinnino che scendeva laggiù. 
Via Fontis negli atti ufficiali in latino sia notarili sia curiali. 
Il sono nato 81 anni fa in Via Fontana n.° 80.
Fino agli anni '50, pacifico: VIA FONTANA.

Perché ora non si chima più via Fontana, perchè due "omosessuali" amanti indecenti in quel di Messina vennero in lite perniciosa e uno volle far dispetto all'altro, cambiandogli il nome della strada. 
Poteva farlo? Purtroppo sì, perché allora la politica ti poteva consentire questo ed altro. Io vorrei tornare al vecchio nome di Via Fontana. Lotto a modo mio, soprattutto da dadaista che chiede in prestito a Zarathustra il suo fiorito eloquio. 
Una signora mi ha così dileggiato.
Sign Taverna da un Uomo che ha studiato all'università è di un certo spessore sentire la parola frosci mi ha lasciata a bocca aperta xchè lei non sa che su questo profilo ci possono essere delle persone Gay ,è lei le ha offese .....le auguro una buona serata.....

Un incolto blogger mi ha quindi diffamato a mezzo stampa lasciando lì in bella mostra lo sproloquio della signora in postclimaterio. L'incolto blogger lascia che tutto si diffonda a mio dileggio sino a quando non me ne acorgo, a tarda sera e rispondo per le rime. Mi cassa. Lo casso. In via indiretta mi dileggia. Rispondo. Mi accusa di dichiararmi nel suo blog "omofobo" ciò che lui non consente. Lo aggredisco ai sensi di legge - e in questo io son maestro - e lui impotente, perché gli ho tagliato l'ingresso nei miei canali cibernetici, passa da una patetica ma insolente puerilità dileggiante ad altra. 
Sic stantibus rebus mi scuso con voi che mi leggete e passo ad altro.  


Via Fontana, via Fontis, la Funtana e ancor più icasticamente la Brivatura, sono momenclature semimillenarie a Racalmuto. La fontana di li novi cannola è una volgarizzazione recente, per la penna di gente incolta non  risultandomi ad esempio che Sciascia l'abbia mai chiamata così. Mi pare che sia stato un ancor giovane blogger a dare questa denominazione quando, in costante feroce opposizione, aveva bisogno del numero nove per gridare allo scandalo dell'amputazione dell'acqua che scolava nel nono condotto. 
Riporto qui una maldestra fotocopia per documentare come nel Seicento siffatta Fontana veniva denominata e come era segnata cioè Via Fontana la strata appinnino che scendeva laggiù. 
Via Fontis negli atti ufficiali in latino sia notarili sia curiali. 
Il sono nato 81 anni fa in Via Fontana n.° 80.
Fino agli anni '50, pacifico: VIA FONTANA.

Perché ora non si chima più via Fontana, perchè due "omosessuali" amanti indecenti in quel di Messina vennero in lite perniciosa e uno volle far dispetto all'altro, cambiandogli il nome della strada. 
Poteva farlo? Purtroppo sì, perché allora la politica ti poteva consentire questo ed altro. Io vorrei tornare al vecchio nome di Via Fontana. Lotto a modo mio, soprattutto da dadaista che chiede in prestito a Zarathustra il suo fiorito eloquio. 
Una signora mi ha così dileggiato.
Sign Taverna da un Uomo che ha studiato all'università è di un certo spessore sentire la parola frosci mi ha lasciata a bocca aperta xchè lei non sa che su questo profilo ci possono essere delle persone Gay ,è lei le ha offese .....le auguro una buona serata.....

Un incolto blogger mi ha quindi diffamato a mezzo stampa lasciando lì in bella mostra lo sproloquio della signora in postclimaterio. L'incolto blogger lascia che tutto si diffonda a mio dileggio sino a quando non me ne acorgo, a tarda sera e rispondo per le rime. Mi cassa. Lo casso. In via indiretta mi dileggia. Rispondo. Mi accusa di dichiararmi nel suo blog "omofobo" ciò che lui non consente. Lo aggredisco ai sensi di legge - e in questo io son maestro - e lui impotente, perché gli ho tagliato l'ingresso nei miei canali cibernetici, passa da una patetica ma insolente puerilità dileggiante ad altra. 
Sic stantibus rebus mi scuso con voi che mi leggete e passo ad altro.  

Questa la silloge dei fiorellini di campo del mio giardino-corte di Bovo. Sono foto scattate il 16 ottobre 2015. Stamani nebbia, ora sabato pomeriggio un solicino autunnale alquanto malinconico. Ma noi siculi siam fatti così: contraddittori, incoerenti, tenaci (Sciascia ci fa di tenace concetto, non per dirci testardi ma per adularci dopo averci dichiarati asserviti, iniqui e folli), loquaci e reticenti. Diciamo che siam ricchi di ingegno anche se di flaccida volontà. La nostra massima virtù: l'accidia!







Questa la silloge dei fiorellini di campo del mio giardino-corte di Bovo. Sono foto scattate il 16 ottobre 2015. Stamani nebbia, ora sabato pomeriggio un solicino autunnale alquanto malinconico. Ma noi siculi siam fatti così: contraddittori, incoerenti, tenaci (Sciascia ci fa di tenace concetto, non  per dirci testardi ma per adularci dopo averci dichiarati asserviti, iniqui e folli), loquaci e reticenti. Diciamo che siam ricchi di ingegno anche se di flaccida volontà. La nostra massima virtù: l'accidia!   


















Pensierini del sabato al meriggio

Un qualcuno, un rana gracidante del mio collabente borgo natio, aveva cercato di beccarmi come grafomane incoerente. Detta così l sperpera parole. a cosa fiscie con l'essere elegante. N0! sono uno che entra in sue aberrate classifiche di chi sperpera paroleDiscetta il desso: chi troppo scrive, incoerente appare. Insomma io per farla breve sarei un incoerente che scrive troppo- Domanda elemtare: che cultura ha codfesta rana gracidante per stabilire il grado della mia coerenza e soprattutto la dispersività delle mie sortirte più o meno caligrafiche(di cui non dubito anche per attestazioni della globalità mediatica). De minimis non curat praetoir.

Si tratta anche di questo: seccamente avevo detto che la gloriosa Via Fontis di Racalmuto si chiama come ora si chiama per la stizza tra due "frosci". Notori, scandalosi, perfidi. Noi vecchi sappiamo e ricordiamo.

Vengo accusato da una isterica stanziale di incultura, cattivo gusto, volgarità e soprattutto di dileggio verso i signori del terzo sesso.

E questo avviene nel blog di codesto DARIORACALMUTESE. Rispondo per le rime e in fondo con sarcasmo accenno al fatto che se considerato "omofobo" i parole o sono pietre o sono flatus vocis (come nel mio caso).

Il blogger incolto puerile ed insipiente entra in tilt e cassa tutto (ormai troppo tardi). Le offese nei miei riguardi di cui era responsabile, perseguibile persino ai sensi di legge penale, erano già state diffuse a mezzo stampa.

Una mia ironica rampogna ed ora il comico addebito nei miei confronti: non mi potevo permettere il termine "omofobo" nel suo blog.

Non racconto ciò per mio sollazzo (anche se la cosa mi diverte) ma perché sta scoppiando una maleducazione bloggistica da denunciare e reprimere.

pensierini del sabato mattina

Un qualcuno, una rana gracidante del mio collabente borgo natio, aveva cercato di beccarmi come grafomane incoerente. Detta così la cosa finisce con l'essere elegante. N0! sono uno che entra in sue aberranti classifiche di chi sperpera parole in censurabile incoerenza. Discetta il desso: chi troppo scrive, incoerente appare. Insomma io per farla breve sarei un incoerente che scrive troppo- Domanda elementare: che cultura ha codesta rana gracidante per stabilire il grado della mia coerenza e soprattutto la dispersività delle mie sortite più o meno calligrafiche (di cui non dubito anche per attestazioni della globalità mediatica). De minimis non curat praetor.

Si tratta anche di questo: seccamente avevo detto che la gloriosa Via Fontis di Racalmuto si chiama come ora si chiama per la stizza tra due "frosci". Notori, scandalosi, perfidi. Noi vecchi sappiamo e ricordiamo.

Vengo accusato da una isterica stanziale di incultura, cattivo gusto, volgarità e soprattutto di dileggio verso i signori del terzo sesso.

E questo avviene nel blog di codesto DARIORACALMUTESE. Rispondo per le rime e in fondo con sarcasmo accenno al fatto che se considerato "omofobo" nulla di grave: le parole o sono pietre o sono flatus vocis (come nel mio caso).

Il blogger incolto puerile ed insipiente entra in tilt e cassa tutto (ormai troppo tardi). Le offese nei miei riguardi di cui era responsabile, perseguibile persino ai sensi di legge penale, erano già state diffuse a mezzo stampa.

Una mia ironica rampogna ed ora il comico addebito nei miei confronti: non mi potevo permettere il termine "omofobo" nel suo blog.

Non racconto ciò per mio sollazzo (anche se la cosa mi diverte) ma perché sta scoppiando una maleducazione bloggistica da denunciare e reprimere. 

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Contraddisse e contraddisse voleva Sciascia sulla sua tomba. Sì, scrivo troppo e non ho paura di essere in eterna contraddizione, . incoerente insomma. Vuol dire che "corro", che odio l'accidia, che lotto per la VERITA' più che per l'orgoglio di essere clericalmente "coerente", Se nel mio cammino m'incontro con un baratro non vado dritto finendo nel fosso perché devo essere coerente. Se debbo strillare per il fatto che a Racalmuto hanno mutato nome alla VIA FONTIS ove son nato per le ripicche di due "frosci" uso il termine acconcio e non ipocriti nomignoli inglesi. Scandalizza ciò una bigotta stanziale? Me ne buggero. Mette in tilt imberbi bloggeristi alla DARIORACALMUTESE? Non ho pietà. Incoerente con il culto per la TOLLERANZA della mia ottuagenaria cultura esistenziale? Me ne frego.


contrasti tra pensionati della Banca d'Italia

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    1. Notizie

      Con la speranza che coloro che sono oggi ai vertici della Banca d' Italia leggano e traggano benefici dalla Storia Vissuta da chi ha lottato per la salvaguardia dell'Istituto che ora, ahimè, sta vivendo una storia "minore" pur conservando alcune delle prerogative passate.
      Lillo Taverna
      9 h
      Pregiatissimo Signor Governatore, dottore Ignazio VISCO,
      Dopo trentun’anni di pensionamento dalla Banca d’Italia, ricevo per la prima volta un gentilissimo biglietto augurale. Me lo invia il novello Governatore dottore Ignazio Visco. Segno anche questo di una mutata visione dirigenziale al vertice della Banca d’Italia. Non sono certo così ingenuo da pensare che si tratti di un atto di personale attestato magari per le mie recenti battaglie di stampa a favore di una rinnovellata e rinnovellabile Banca centrale. Sono sicuro che ormai il mio nome è finito tra gli anonimi e anodini tabulati dei tanti, troppi pensionati di vecchia data. Certo, interruppi il mio rapporto di lavoro subordinato con la Banca d’Italia nel 1982 dopo atteggiamenti a me ostili ed anche ingrati. Non posso avercela, però, con l’Istituzione cui sono indefettibilmente legato, ma con certi uomini di apicale supremezia, sì. Nutrivo un dissidio che portò anche a qualche indispettita decisione non apprezzata all’esterno: non credo che la Banca d’Italia, intemerata nella sostanza quanto a correttezza fiscale, si potesse indurre ad un non esemplare condono tributario se, come superispettore del Secit di Reviglio, non avessi sollevato una grossa questione di elusione tributaria. Portavo con me una competenza di prim’ordine acquisita all’interno del mio Istituto di appartenenza. Tanto da essere segnato dal dottor Sarcinelli come uno dei soli tre validi – a suo avviso – ispettori di Vigilanza.
      Era momento cupo nei rivolgimento direttoriale della Banca Centrale ed uomini non proprio eccelsi erano subentra ti per i vuoti determinati anche da indebite ingerenze politiche, e, se si vuole, anche da acredini magistratuali.
      Ma veda, signor Governatore, io avevo dato lustro e decoro alla Banca d’Italia: cito mie ispezioni rimaste esemplari: Banca Fabbrocini, Banca Privata Finanziaria, Cassa di Risparmio di Rimini (perché no?), e soprattutto Cassa di Risparmi di Livorno (e qui certo non fui tenero neppure con colui che poi divenne quello che divenne). Allora, perché il signor Cerciello mi aggirò sino a farmi credere che se andavo al Secit era per conto della BI e quale riconoscimento dei meriti acquisiti sul campo, se una sera prima il dottor Ciancaglini stabiliva che andavo per mia personale scelta e quindi era sin troppo generoso l’istituto se mi accordava soltanto una integrazione del più basso stipendio del mio nuovo Ente ministeriale che si avvaleva della mia professionalità?
      Mi dirà – e lo ripeto anch’io – che son faccende personali e tutto sommato insignificanti Ma ripeto queste mie rimostranze solo per affermare che il mio attaccamento all’Istituto ove sono entrato quasi cinquantadue anni fa, non è mai venuto meno. E troppo ho sofferto nel notare devianze che sono solo di singoli uomini e troppo mi fa male vedere soggetti che sono venuti su dalla Banca d’Italia accordare interviste che sanno di delazione, di allusivi coinvolgimenti e per la mia Vigilanza ispettiva di misconoscimento irriguardoso.
      Di sicuro, tanti prima cresciuti e prosperati in BI , ne hanno approfittato per consulenze, entrature, remuneratissimi collegamenti. Vi è stata una deriva che ha prodotto un non simpatico effetto alone. Mi auguro che Ella appia arginare. Ne ha tutti i tratti di rigore congiunto anche a signorilità.
      Le ho inviato una missiva – che stampa e Articolo 21 hanno pubblicato – in ordine alla non saggia chiusura della Filiale di Rieti. Non ha ritenuto di darmi neppure un cenno di ricezione. Ne ha tutto il diritto e non sarò certo io a contestarglielo. Ma guardi che le ragioni che adduco sono valide e scottanti. Vi è stata una gestione del personale che va corretta. Non vedo perché soggetti quali chi scrive, non debbano essere ascoltati: hanno esperienza, integrità, intelligenza, insospettabilità. Tutte doti acquisite in quella vera grande scuola che è una militanza nella carriera direttiva della Banca d’Italia, e che per giunta trattasi di dirigenti hanno avuto suggello di superiore livello in tanti anni di attività ispettiva della Vigilanza bancaria. E ciò in una fase di grande crescita culturale, giuridica e tecnica, in cui mi vanto di aver dato un originale apporto persino tuttora ricordato ed apprezzato.
      Non me ne voglia, signor Governatore per questo mio dire. Faccia dare, per cortesia, uno sguardo a quanto scrivo in ARTICOLO21, nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO: si accorgerà che certo mio livore è contro la profanazione del tempio in cui mi sono formato. E noterà che la mia stima nei Suoi confronti è massima, anche per certe affinità culturali.
      Per le prossime feste Le giungano i miei fervidi auguri. Ma anche l’auspicio che Le consentano di dare il meglio di sé che è sconfinato ed incomparabile.
      Calogero Taverna.
      Commenti
      Lillo Taverna Alle mie rimostranze per la chiusura della Filiale di Rieti il signor Governatore mi rispose personalmente: addusse giustificazioni che mi hanno lasciato di stucco; chiusura di una struttura propulsiva per lo sviluppo economico e per il corretto dispiegarsi del ruolo bancario locale entro le linee guida della quasi centenaria legge bancaria con epicentro la funzione di "pubblico interesse" dell'ordinamento creditizio nazionale per una miseranda ragione di c.d. costi/benefici. Frattanto Geronzi, uomo venuto dalla Banca d'Italia, licenziava una sua voluminosa confessione in cui fra l'altro, svelava imbrogli di bilancio di Capitalia confermando quelli che avevo contestato persino con rudi telegrammi al governatore Fazio ai tempi della fusione per incorporazione della Mediterranea. Avevo rivolto persino nutritissime doglianze alla Consob di Spaventa. Volevo un incontro pensoso con Barbagallo. Mi fu negato per "mancanza di tempo": figurarsi!. Vi è stata poi una ispezione al MPS inglesicizzante e vanesia da parte di novelli giovani ispettori di Vigilanza che grida vendetta dinanzi a Dio e agli uomini. Metteva persino in grosso imbarazzo una Vice Direttrice generale della Banca d'Italia, che al di là dei giudizi sulla persona e sulle sue tendenze politiche e religiose, rappresentava pur sempre una immedesimazione organica al vertice dell'Istituto di Emissione, della banca centrale dello Stato Italiano, della Tecnostruttura regolatrice del credito e del risparmio nazionale. L'assurdo di una sanzione miliardaria a danno di chi in fondo aveva eseguito le istruzioni della Banca d'Italia grida vendetta al cospetto di Dio anche per il sangue innocente di un inventato suicidio relativo ad un David Rossi evidentemente soppresso. Oggi il tragico problema dei movimenti fondi per l'ottusa chiusura di tante filiali, ivi compresa quella di Messina - un osservatorio che ha detto sempre cosa bolle in pentola circa il Ponte di Messina - resta incompreso e la relativa problematica sempre più in cancrena. Oggi la Banca d'Italia vive il dramma di un conto economico dissolvente la sua stabilità patrimoniale in pernicioso contrasto con le norme comunitarie ex le varie Basilee e il tutto si risolve chiudendo strutture istituzionali e sfrattando inquilini-dipendenti dal proprio patrimonio immobiliare per esosità di canoni pretesi. Noi vecchi e incontaminati volponi della vecchia Vigilanza sulle Aziende di Credito avremmo saggezza e esperienza per ragguagliare, per far pensare per indurre a qualche ripensamento; ebbene un Barbagallo di turno, reduce magari da una ispezione a Potenza che mi desta sorrisi beffardi, non ha tempo per riceverci. Ma vivaddio tutto lo stato maggiore del MPS allora dovrebbe denunciare la Banca d'Italia per omissioni degli atti dovuti ex art. 48 della legge bancaria vigente nel tempo dei fatti (o dei misfatti).
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    la banca d'Italia ha chiuso Rieti ed ora pensa a chiudere Messina

    Alle mie rimostranze per la chiusura della Filiale di Rieti il signor Governatore mi rispose personalmente: addusse giustificazioni che mi hanno lasciato di stucco; chiusura di una struttura propulsiva per lo sviluppo economico e per il corretto dispiegarsi del ruolo bancario locale entro le linee guida della quasi centenaria legge bancaria con epicentro la funzione di "pubblico interesse" dell'ordinamento creditizio nazionale per una miseranda ragione di c.d. costi/benefici. Frattanto Geronzi, uomo venuto dalla Banca d'Italia, licenziava una sua voluminosa confessione in cui fra l'altro, svelava imbrogli di bilancio di Capitalia confermando quelli che avevo contestato persino con rudi telegrammi al governatore Fazio ai tempi della fusione per incorporazione della Mediterranea. Avevo rivolto persino nutritissime doglianze alla Consob di Spaventa. Volevo un incontro pensoso con Barbagallo. Mi fu negato per "mancanza di tempo": figurarsi!. Vi è stata poi una ispezione al MPS inglesicizzante e vanesia da parte di novelli giovani ispettori di Vigilanza che grida vendetta dinanzi a Dio e agli uomini. Metteva persino in grosso imbarazzo una Vice Direttrice generale della Banca d'Italia, che al di là dei giudizi sulla persona e sulle sue tendenze politiche e religiose, rappresentava pur sempre una immedesimazione organica al vertice dell'Istituto di Emissione, della banca centrale dello Stato Italiano, della Tecnostruttura regolatrice del credito e del risparmio nazionale. L'assurdo di una sanzione miliardaria a danno di chi in fondo aveva eseguito le istruzioni della Banca d'Italia grida vendetta al cospetto di Dio anche per il sangue innocente di un inventato suicidio relativo ad un David Rossi evidentemente soppresso. Oggi il tragico problema dei movimenti fondi per l'ottusa chiusura di tante filiali, ivi compresa quella di Messina - un osservatorio che ha detto sempre cosa bolle in pentola circa il Ponte di Messina - resta incompreso e la relativa problematica sempre più in cancrena. Oggi la Banca d'Italia vive il dramma di un conto economico dissolvente la sua stabilità patrimoniale in pernicioso contrasto con le norme comunitarie ex le varie Basilee e il tutto si risolve chiudendo strutture istituzionali e sfrattando inquilini-dipendenti dal proprio patrimonio immobiliare per esosità di canoni pretesi. Noi vecchi e incontaminati volponi della vecchia Vigilanza sulle Aziende di Credito avremmo saggezza e esperienza per ragguagliare, per far pensare per indurre a qualche ripensamento; ebbene un Barbagallo di turno, reduce magari da una ispezione a Potenza che mi desta sorrisi beffardi, non ha tempo per riceverci. Ma vivaddio tutto lo stato maggiore del MPS allora dovrebbe denunciare la Banca d'Italia per omissioni degli atti dovuti ex art. 48 della legge bancaria vigente nel tempo dei fatti (o dei misfatti).

    mastranza

    domenica 21 settembre 2014

    La mastranza dell'ITRIA

    (ultimo elenco dei sacerdoti confratelli celebranti: 
    20 febbraio 1800
    NOMECOGNOMENOTE
    GIUSEPPE SAC.TULUMELLOPER C. DELLA CONGREG. M. 5
    FRANCESCO SAC.BUSUITO
    NICOLO' SAC.AMELLA
    BALDASSARE SAC.PITROZZELLA
    NICOLO' SAC.NALBONE
    GASPARE SAC.MATTINA
    PASQUALE SAC.BAERI
    PAOLO SAC.TIRONE
    FRANCESCO SAC.TIRONE
    NICOLO' SAC.GIUDICE
    AMODEO SAC.AVARELLO
    URBANO SAC.SCIME'
    GIUSEPPE SAC.PITROZELLA
    GAETANO SAC.SCIBETTA
     ... p. ---ALAIMO
    ANTONIO SAC.BARONE
    RAFFAELE SAC.LAURICELLA
    MARIO SAC.VINCI
    GIROLAMO SAC.CONTI
    CALOGERO SAC.FUCA'
    VINCENZO SAC.SCIME'
    LUIGI P.SCIBETTAP. ARCANGELO DI S.a MARIA
    CALOGERO SAC.SCIME'
    ANTONINO SAC.CACCIATOREda S.D. NICOLO' GIUDICE
    CARMELO SAC.TROJSI
    GIUSEPPE SAC.SCIME'
    FILIPPO SAC. CRINO'
    SAVERIO SAC.FARRAUTO
    MARIO SAC.BORZELLINO
    GIUSEPPE SAC. D.SAVATTERIn. undeci messe cioè n. 9 per l' ... e n. 2 per pena d'essere stato negligente in scrivere le d. messe.
    GIUSEPPE SAC.SCIBETTA ALFANO
    GIUSEPPE SAC.SCIBETTA
    GIUSEPPE SAC.MAJDA
     ... PER L'ARCIPRETEFUCA'
    FRANCESCO SAC.RIZZO
    GIUSEPPE SAC.PIRRERA
    SALVADORE SAC.GRILLOTRAMITE D. PIRRERA
    SALVADORE SAC.LO BRUTTO
    FRANCESCO SAC.MACALUSO
    IGNAZIO SAC.PICONE 
    CALOGERO SAC.PICONE
    CALOGERO SAC.MATRONA
    CALOGERO SAC.CHIODO
    RAFFAELE SAC. BEN.MATTINARIPETE UN'ALTRA MESSA
    NICOLO' SAC.ALFANO
    GAETANO SAC.FRANCO
    NICOLO' SAC.PANTALONE
    AGOSTINOTIRONE
    ANTONINOPOLICATO
    ALESSANDROPICONE 
    ANDREARIZZO
    ANGELOFANTAUZZO
    AGOSTINODI FRANCO
    AMODEOLA MASTRA
    ANDREAMARTORELLI
    ANDREAFACCIPONTE
    AGOSTINOTERRANA
    ANDREAGIALI'
    BALDASSAREAGRO' (D')
    BERNARDOGALIANO
    CALOGEROTIRONE
    CALOGERO ANTONINOCACCIATORE
    CALOGEROALFANO
    CALOGEROGRILLO
    CALOGEROBELLAVIA
    CARMELOD'AMICO
    CALOGEROMORREALE
    CIROSCIBETTA
    CARMELODI NAPOLI
    CALOGEROJACONO
    CALOGERODI NAPOLI
    CARMELOBORZELLINO
    CALOGEROSCIASCIA
    CRISTOFALOMACALUSO
    CALOGEROLIUZZA
    CALOGERO DI GIUSEPPEBORZELLINO
    CALOGEROMARTORELLI
    CALOGERO DI VINCENZOROMANO
    CALOGERO DI ANTONINOBORZELLINO
    CARLODI NAPOLI
    DOMENICOPOMO
    DOMENICOBORZELLINO
    DIEGOTERMINE
    DIEGOAGRO' (D')
    FRANCESCOSCIASCIA
    FRANCESCOPICONE
    FRANCESCOMANUELE
    FRANCESCOSCIBETTA
    FRANCESCOROMANO
    FRANCESCOMACALUSO
    FRANCESCOTRUISI
    FRANCESCOAGRO' (D')
    FRANCESCORENDA
    FRANCESCO DI IGNAZIOAGRO' (D')
    FRANCESCOSCIBETTA
    GIROLAMOTIRONE
    GIOVANNESCIBETTA
    GASPARESCIASCIA
    GASPAREMAJDA
    GIUSEPPECHIARELLI
    GIUSEPPEPOMO
    GERLANDOPOMO
    GAETANODI FALCO
    GIOVAN BATTISTAMARRA
    GIUSEPPEPETROZELLA
    GAETANOBELLAVIA
    GIOVANBATTAPICONE
    GIUSEPPEDI NARO
    GAETANOGALIANO
    GIOVANNIPICONE
    GIUSEPPE DI LEONARDOAGRO' (D')
    GIOVANNEROMANO
    GIUSEPPE DI CARMELODI NAPOLI
    GIUSEPPECACCIATORE MIN.
    GIUSEPPE DI MARCODI NAPOLI
    GIUSEPPECASUCCI
    GAETANOALFANO
    GASPARECACCIATORE
    GIOVANNEL'AMANTIA
    GIACINTOSCIBETTA
    GABRIELEPICONE
    GIUSEPPE DI PIETROPICONE
    GAETANOCAPITANO
    GIOACHINOTORNABENI
    GIUSEPPE DI GRISPINOAGRO' (D')
    GIUSEPPEROMANO
    GIOVANNESCIASCIA
    GIOACHINOBAERI
    GAETANOBELLAVIA
    GIUSEPPEDI NARO
    GASPARECASUCCIO
    IGNAZIOBORZELLINO
    IGNAZIOSCIBETTA
    IGNAZIOALFANO
    LEONARDOSCIASCIA
    LUIGIPLUMERI
    LUIGIFRANCO
    LEONARDOMARTORANA
    LEONARDOTAIBI LANA
    LUIGIFACCIPONTI
    LUIGIALFERI
    MARIANOBUSUITO
    MICHELANGELOALFANO
    MATTEOSCIASCIA
    MARCOPICONE
    NICOLO'SCIASCIA
    NICOLO'PICONE
    NICOLO'FRANCO
    NICOLO'ROMANO
    NICOLO'PITROZELLA
    NICOLO'SCIBETTA
    PIETROTERRANA
    PASQUALEPICONE
    PASQUALESCIBETTA
    PAOLINODI NATALE
    PIETROMAJDA
    PASQUALEL'AMANTIA
    PIETRO DI LEONARDOAGRO' (D')
    PIETROMARTORELLI
    RAFFAELECHIARELLI
    RAFFAELEGRILLO
    SALVADOREGALIANO
    SALVADOREDI NATALE
    SANTOBORZELLINO
    STEFANOLO BRUTTO
    SIMONEL'AMANTIA
    SANTOPICONE
    SALVADORECAPITANO
    SALVADOREROMANO
    SALVADOREALESSI
    SALVADOREROMANO MIN.
    VINCENZOCACCIATORE
    VINCENZOTERRANA
    VINCENZOAGRO' (D') MAGGIORE
    VINCENZOBORZELLINO
    VINCENZOSCIASCIA
    VINCENZOMORGANTA
    VINCENZOROMANO
    VINCENZODI NAPOLI
    VINCENZOTRUISI
    VINCENZOAGRO' MIN.
    VINCENZODI FALCO
    ULTIMA PARTENOTA DALLI FRATELLI DEFONTI DELL'OPERA DELLA MISERICORDIA
    NOMECOGNOMENOTE
    NICOLO' M.oDI NAPOLI
    LEONARDO M.SCIBETTA
    MELCHIORRE SAC.GRILLO ECONIMO - (MORTO) A 30 DICEMBRE 1759
    AGOSTINO CL. DONCARLINO
    BALDASSARE M.RENDA
    ANGELO M.MAJDA
    DIEGO M.ODI NATALI
    CARLO M.DI NAPOLI
    GASPARE M.OPIRRERA
    FRANCESCO SAC. DONGRILLOA 2 LUGLIO 1758
    GASPARE M.LA MATINA
    CIRO M.OFUCA'
    ANTONINO M.CACCIATOREGOVERNATORE
    CALOGERO M.OPICONE
    GIUSEPPE SAC.GRILLOSAC.TE E VICARIO - + A 17 DICEMBRE 1764
    MARCO M.OPICONE
    ANTONINO M.TIRONE
    GIOVANNE M.SCIASCIAGOVERNATORE
    MICHAELANGELO SAC.SAVATTERIA 28 SETTEMBRE 1765
    NICOLO' M.CINO
    PAOLINO M.FALLETTA
    DOMENICO M.MAJDAL'AN. 1768 = A 22 LUGLIO
    BALDASSARE M.LA MATINA
    TOMASO M.OTERMINE
    GIUSEPPE M.SCIBETTA
    GIACINTO M.OSCIBETTA
    DOMENICO M.PRINZI
    LEONARDO M.SALDI'
    VINCENZO M.ROMANO
    DIEGO M.ROMANO
    ALBERTO SAC. DONSCIBETTAARCIPRETE DI CASTROFILIPPO
    MICHAELANGELO  SAC. DONTULUMELLOA 12 GENNAIO 1768
    FILIPPO SAC. DONSFERRAZZAA 22 GENNAIO 1757
    CALOGERO M.CASUCCIO
    VINCENZO CL. D.ALFANO
    LEONARDO CL. D.CASTROGIOVANNE
    GIUSEPPE M.LA MANTIAA 17 AGOSTO 1775
    AGOSTINO M.DI FRANCO
    NICOLO' M.D'AMICO
    IGNAZIO M.CHIARELLI
    IGNAZIO CL. D.ALAFANO
    FILIPPO SAC. DONALFANOA 11 DICEMBRE 1777
    ONOFRIO SAC. DONMONTAGNAA 4 GIUGNO 1775
    GRISPINO M.AGRO' (D')
    BENEDETTO SAC. D.NALBONEA 16 MARZO 1783
    ELIA SAC.TE DONLAURICELLAA 8 NOVEMBRE 1780
    MICHELE M.DI FRANCOA 27 MAGGIO 1788
    PIETRO M.CASUCCIO
    GIUSEPPE M.FACCIPONTEMAGGIORI
    VINCENZO M.PIRRERA
    CASAMIRO SAC. DONBAERIA 23 OTTOBRE 1782
    CALOGERO M.PICONEDI MARCO
    DIEGO M.SCIASCIAMORI' A 20 GIUGNO 1782
    VINCENZO SAC. D.AMELLAA 15 LUGLIO 1780
    FRANCESCO M.SAN MAURO
    BALDASSARE M.GRILLO
    FRANCESCO M.PICONE
    DIEGO M.DI ROSAMORI' A 4 LUGLIO 1781
    VINCENZO M.SCIASCIA
    PIETRO SAC. D.LA MATINAA 25 AGOSTO 1787
    GIUSEPPE M.FANTAUZZO
    LIBORIO M.ALFANO
    GIUSEPPE SAC. DONSCIBETTASAC.TE E VICARIO CORATO DELLA TERRA DI BONPENSIERE (CANCELLATO)  - VICARIO DEL NADORE - A 7 OTTOBRE 1787
    GIUSEPPE M.PICONE
    ANGELO M.AGRO' (D')
    GIROLAMO SAC. D.SPINOLAA 24 LUGLIO 1786
    RAIMONDO M.DI MICELI
    RAIMONDO M.LUPARELLO
    MARTINO M.ALFERI
    PASQUALI M.PICONEDI ORAZIO
    NICOLO' SAC. D.FIGLIOLAA 14 LUGLIO 1787
    STEFANO SAC. DONCAMPANELLAARCIPRETE - 26 APRILE 1789
    ANGELO M.POMOA 23 NOVEMBRE 1790
    IGNAZIO SAC. D.POMOA 25 GIUGNO 1791
    GIOVANNI M.FANTAUZZO
    CALOGERO M.ALFANODI LIBORIO - A 14 MARZO 1791
    LORENZO M.AGRO'(D')A 29 SETTEMBRE 1791
    CALOGERO M.AGRO'(D')
    GASPARE M.AGRO'(D')MORI' A 20 OTTOBRE 1792
    FRANCESCO M.LAZZANOMORI' A 24 APRILE 1793
    GIUSEPPE M.FACCIPONTEMORI' A 3 AGOSTO 1793
    GIUSEPPE M.GRILLOMORI' A 20 AGOSTO 1793
    LIBORIO M.PICONEMORI' A 18 NOVEMBRE 1793
    PAULINO M.VACCAROMORI' A 7 GENNAJO 1794
    GASPARE M.ROMANOMORI' A 9 MAGGIO 1794
    VINCENZO M.MONTAGNAMORI' A 26 SETTEMBRE 1794
    CALOGERO M.CONTIMORI' A 28 NOVEMBRE 1794
    PIETRO M.CRASTOGIOVANNIMORI' A 31 DICEMBRE 1794
    ALBERTO M.DI NAROMORI' A 28 APRILE 1795
    LUDOVICO SAC. BENEF.D'AMICOFUNDATORE, OPERARIO, E ZELANTISSIMO DELLA CONGREGAZIONE DI QUESTA OPERA DELLA MISERICORDIA, CHE MORI' ALLI 9 LUGLIO 1795
    LORENZO R. D.FARRAUTOMORI' A 5 AGOSTO 1795
    PAOLO M.SCIBETTAMORI' A 29 SETTEMBRE 1795
    GIUSEPPE M.FUCA'MORI' A 28 NOVEMBRE 1795
    CALOGERO M.FACCIPONTEABITANTE IN CASTROFILIPPO A 15 GIUGNO 1796
    PIETRO M.PICONEA 19 DICEMBRE 1796
    ALESSANDRO M.BELLAVIAA 16 GENNAIO 1797
    PIETRO M.LIUZZAA 5 FEB. 1797
    GIUSEPPE M.FRANCOMORI' A 29 MARZO 1797
    PASQUALE SAC. REV.FUCA'BENF. MORI' A 24 AGOSTO 1797
    AMODEO M.PRIZZIA 1 SETTEMBRE 1798
    CALOGERO M.ALFERIA 28 SETTEMBRE 1794
    LUDOVICO M.BORZELLINOA 5 OTTOBRE1798
    GIUSEPPE M.PARELLOA 15 APRILE 1799
    FRANCESCO M.PICCIONEA 16 AGOSTO 1799
    STEFANO M.TAIBI LANAA 21 DICEMBRE 1799
    GIUSEPPE M.FALCOA 29 GEN. 1800
    DIEGO M.CACCIATOREA 20 FEB. 1800
    PIETRO M.MARTORELLI
    CALOGERO M.JACONOA 29 LUGLIO 1800
    PASQUALE M.PICONEA 22 SETTEMBRE 1800
    ANDREA M.GIALI'A 9 OTTOBRE 1800
    CALOGERO M.MORREALEA 11 GEN. 1801
     ...MARTORELLIA 23 MARZO 1801
    GIROLAMO SAC. D.CONTIA 26 MARZO 1801
    VINCENZO M.AGRO' (D')A 16 LUGLIO 1801
    VINCENZO M.LO BRUTTOA 25 LUGLIO 1801
    MARIANO M.BUSUITOA 30 LUGLIO 1801
    AGOSTINO M.TERRANAA 24 AGOSTO 1801
    LEONARDO M.SCIASCIAA 31 AGOSTO 1801
    PASQUALE SAC. D.SCHICCHIDI BONPENSIERE A 7 SETTEMBRE 1801
    GIOVANNI M.SCIBETTAA 9 SETTEMBRE 1801
    RAFFAELE M.CHIARELLIA 11 SETTEMBRE 1801
    MARIO SAC. D.VINCIA 13 OTTOBRE 1801
    GASPARE SAC. D.PANTALONEA 16 OTTOBRE 1801
    DIEGO M. AGRO' (D')DI LEONARDO A 21 OTTOBRE 1801
    GAETANO M.DI FALCOA 3 DICEMBRE 1801
    GASPARE SAC.BIONDIA 2 NOVEMBRE 1801
    GIUSEPPE SAC. D.SCIBETTA ALFANOA 29 GEN. 1802
    FRANCESCO SAC. D,BUSUITOA 29 GEN. 1802
    GIUSEPPE SAC. DONPIRRERAA 13 FEB. 1802
    NICOLAO SAC. D.ALFANOA 22 FEB. 1802
    GIUSEPPE SAC. D.SAVATTERIA 27 FEB. 1802
    SALVADORE M.GALIANOA 15 AGOSTO 1802
    PIETRO M.AGRO' (D')A 18 AGOSTO 1802
    GIUSEPPE M.ODE AMANTIAA 26 AGOSTO 1802
    CALOGERO REV. D.MATRONAA 2 SETTEMBRE 1802
    GIUSEPPE SAC. D.TULUMELLOMORI' A 22 APRILE 1804
    VINCENZO M.BORZELLINOMORI' A 3 MARZO 1804
    GIUSEPPE M.DI NAPOLIMORI' A 30 APRILE 1804
    VINCENZO M.TROISIMORI' A 5 MAGGIO 1804
    ANTONINO M.POLICATOMORI' A 15 LUGLIO 1804
    GIUSEPPE M.PICONEMORI' A 12 AGOSTO 1804
    ALESSANDRO M.PICONEMORI' A 7 DICEMBRE 1804
    GERLANDO M.POMOMORI' A 28 GEN. 1805
    NICOLO' SAC. D.AMELLAMORI' A 2 MARZO 1805
    CALOGERO SAC. D.FUCA'MORI' A 23 LUGLIO 1805
    SALVADORE SAC. D.GRILLOVICARIO MORI' A 29 MARZO 1807
    FRANCESCO M.MACALUSOMORI' A 2 FEBBRAIO 1808
    BALDASSARE SAC. D.PETROZELLAA 14 FEBBRAIO 1808
    CALOGERO M.ROMANOA 2 APRILE 1808
    PASQUALE M.SCIBETTAA 14 LUGLIO 1808
    FRANCESCO M.AGRO' (D')A PRIMO SETTEMBRE 1808
    GIUSEPPE SAC. D.ALESSIA 16 LUGLIO 1808
    VINCENZO SAC. D.MATTINAA 18 SETTEMBRE 1808
    SALVADORE SAC. D.CARLINOA 20 DICEMBRE 1808
    SALVADORE REV. D.TIRONEAGOSTINIANO A 19 MARZO 1809
    ANTONIO REV. SAC.BARONEA 19 FEBBRAIO 1809
    IGNAZIO SAC. REV.PICONEA 22 OTTOBRE 1809
    GAETANO M.BELLAVIAMORI' A 15 GENNAIO 1810
    GABRIELE M.PICONENEL MESE LUGLIO 1810
    LUIGGI M.PICONEMORI' A 5 FEBBRAIO 1810
    GIAMBATTISTA M.PICONEMORI' A 21 GIUGNO 1810
    SAVERIO DONFARRAUTOMORI' A 19 OTTOBRE 1810
    GASPARE DONMATTINAMORI' A 25 OTTOBRE 1810
    NICOLO' M.ROMANOMORI' A 22 DICEMBRE 1811
    GIACHINO M.DI ROSAMORI' A 30 DICEMBRE 1811
    MARIO SAC. D.BORZELLINOMORI' A 30 MARZO 1812
    FRANCESCO M.FANTAUZZOMORI' A 16 MAGGIO 1812
    GIUSEPPE M.LA ROCCAMORI' A 7 GIUGNO 1812
    BALDASSARE SAC. D.MANTIONEMORI' A 7 LUGLIO 1812
    CALOGERO SAC. D.SCIME'MORI' A 27 AGOSTO 1812
    PAOLINO M .DI NATALIMORI' A 30 AGOSTO 1812
    GASPARE M.CACCIATOREMORI' A 27 OTTOBRE 1812
    GASPARE M.OSCIASCIALI 15 MARZO 1813
    PIETRO M.OMAJDALI  A 22 MAGGIO 1813
    CALOGERO M.OROMANOLI 8 DICEMBRE 1813
    FILIPPO SAC. D.CRINO'LI 14 LUGLIO 1813
    ANDREA M.FACCIPONTILI 27 LUGLIO 1813
    CALOGERO M.BORZELLINODI ANTONINO LI 25 NOVEMBRE 1813
    NICOLO' SAC. D.TULUMELLOA 5 MARZO 1814
    FRANCESCO M.SCIASCIAA 7 LUGLIO 1814