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martedì 1 novembre 2016

Scaricare su noi tartassati cittadini la responsabilità di questo surreale sfracello monnezzaro racalmutese sa di comica piaggeria. Attorno al paese vi è un accentramento di mefitiche raccolte rifiuti che possono essere anche transeunti ma idonei - dilagando attorno ad insufficienti ed inidonei cassonetti - a proliferazioni di ratti gatti e soprattutto cani randagi che lasciando magari in pace l'infoltito e dannoso mercato settimanale si sono spostati sulle incustodite trazzere e vie delle campagne del circondario. Campagne per modo di dire essendo disseminate di abitazioni, e queste hanno corrisposto la regolare Bucalossi; dovrebbero quindi venire rispettate e non lasciate all'ingorda criminalità di occupanti le carreggiate o di fagocitanti strade e pubbliche nell'assoluta indolenza  di un pletorico corpo di vigili comunali. Ma il punto centrale della responsabilità del sindaco ed accoliti sarà quello dell'asfissiante tassazione monnezzara. Costi insopportabili si traslano sugli smarriti racalmutesi specie se non stanziali. Già nella primavera dell'anno scorso eravamo arrivati ad un milione e seicento mila euro  di oneri da scaricare sugli indifesi cittadini.  Si è per un anno camuffato questo gigantesco accumulo di imposte locali tamponando con presunti recuperi di inesistenti tasse evase. Così si sono potuti occultare i giganteschi sovraccarichi impositivi determinatisi anche per interessi impiegatizi della diciamo classe dirigente locale. Vorrò vedere che avverrà quest'anno con quel pullulare di LSU con doppio lavoro e di costi senza benefici della monnezza paesana. Vi vedo anche bagliori di infiltrazioni mafiose di infelice memoria. Il sindaco Messana, monotematico e solo solerte mentore del kaos grottesco, non merita fiducia. Dovrebbe andarsene a casa (o meglio tornare al suo studio legale molto valido ed affermato) prima che sia troppo tardi per lui e per la cittadinanza. Calogero Taverna

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