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venerdì 2 febbraio 2018


Lo confesso: alquanto deluso nel vedere il mio post contestativo contro la SIDIEF avere scarso riscontro. Capisco che quando c'è da importunare il potente del momento ognuno dica e a me che mene importa! Sia chiaro che a me della SIDIEF non me ne importa nulla ora e figuriamoci quando oziavo nei locali dell'Ispettorato Vigilanza. Ma per vizio ispettivo mi vien voglia di sollecitare un qualche gruppo di pensionati che solleciti il nostro attuale Direttorio a farsi carico del buon nome della SIDIEF oggi in ostaggio di un meneghino Presidente. Costa molto, istituire una commissione di affidabili saggi interni come vecchi e validi ispettori di Vigilanza e di banca (nel qual caso mi piacerebbe farne parte) che a titolo assolutamente no-profit valuti la politica degli affitti, se ad esempio ha senso praticare canoni che si pretendono di mercato per appartamenti larghi sì ma abitabili con molto disagio, se la politica delle dismissioni è davvero disinteressata e accorta, se non è da impostare un bilancio più consono ad una realtà gius-pubblicistica e non di mero lucro, se non si può propiziare una azione di recupero degli stabili dismessi un tempo sedi di filiali ora non più operanti per ripristinarvi le rappresentanze della CSR e farne anche validi osservatori economici provinciali. La CSR ne trarrebbe giovamento anche per giustificare l'attuale sovrabbondanza di utili di esercizio non proprio congrua con la sua natura mutualistica. Un rientro degli stabili nell'alveo degli immobili strumentali della Banca d'Italia quanto beneficio fiscale oltretutto determinerebbe. La faccenda dei costi/benefici conseguirebbe ulteriore dignità. Davvero il Direttorio sarebbe sordo a postulazioni della base impiegatizia e pensionistica di tale natura e per tali obiettivi etici e sociali! Calogero Taverna

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