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venerdì 30 marzo 2018

Carissimo Stefano, innanzitutto un caloroso augurio di felice pasqua a te e famiglia. Per come la so io, Caina nasce dal fatto che questo glorioso corpo di finanzieri con radici addirittra nella Roma papalina aveva in attaccamento al dovere e al rigore repressivo dell'endemcva evasione fiscale da non prerdonarla a nessuno neppure ai loro stessi commilitoni, se trovati in fallo, neppure ai loro congiunti manco ai propri fratellli e siccome se si finisce sotto gli artigli repressivi della Finanza sono guai seri quasi esiziali ecco il nomignolo di CAINI, uccidono - tributariamente - . anche i loro stessi fratelli se colpevoli di evasioni ed anche elusioni fiscali. E diciamolo tutta, hanno cultura e competenza tributaria impareggiabile. Gli ispettori civili del Ministero delle Finanze (quando c'era) ne erano ben lontani. Posso testimoniarlo per le esperienze fiscali che ho dovuto esperire quando per sette anni fui come arruolato in Viale dell'Aeronautica. Ho dovuto frequentare ufficiali ed anche generali finanzieri. Per la stranezza istituzionale del primo SECIT ero come loro superiore. Mi dovevano - a me burocrate della BI - fere il sottomesso saluto militare. Mio padre ne saebbe stato vendicativamente felice. Già quel mio genitore era stato vittima del maresciallo Coniglio ai tempi dei profitti d guerra. E diciamolo tutta, i marescialloni della Finanza tanto abili nell'inquisire non son sempre adamantini negli etici comportamenti. Ma i loro tufficiali reduci dalla loro prestigiosa accademia sono di ammirevole levatura culturale e professionale. L'attuale capo della Vigilanza sulle aziende di credito della Banca d'Italia - a me persona non molto gradita - proviene appunto da una di queste accedemie della Finanza. Non per nulla ha rimbambito la Commissione Casini sulle banche. Calogero Taverna

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