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sabato 31 marzo 2018

Gent.ma professoressa Rosa Casano del Puglia

Letto il Suo studio sullo stradario greco siculo. Formidabile. Scentifico.

Invero non si sa nulla sulla rete viaria delle zone interne dell'Agrigentino, quelle di Sud-Est. Diciamo la terra dei Sicani Tucididei.

Faccio ipotesi. Spero non cervellotiche congiunture Insediatisi e consolitatsi i Geloi in Akragas si misero a costruire quei magnifici templi. Con quali risose umane? Per me penetrarono nelle palufi intene e razziarono uomini bèni e cose.

Con quegli schiavi innalzarono ai loro dei i templi che ancor oggi resistono ad onta delle devastazioni di vescovi come il cinquecentesco presule spagnolo lì'Horotzco y Covarruvias (naturalmente ho fatto decennali ricerche in proposito).

Chi erano quegli schiavi predati nelle odierne lande di Canicattì, Naro Racalmuto? Ovvio i residui Sicani di Tucidide. Ma costoro quando erano penetrati in queste terre alla ricerca del salgemma e pare dello zolfo? I

Il Maugeri ai tempi della costruzione della rete ferroviaria trovò tombe e reperti e puté tracciare il percorso di questi strani popoli. Mi sono azzardato a descivere questi percorsi preistorici sicani.

Poi i Greci, quindi i Romani (guerre puniche) e poi Cicerone con i suoi itinerari contro Verre, e ancora Bisanzio e bizantini, per arrivare ai Musulmani e subito ai Normanni. Un geografo arabo-normanno l'Edrisi ci ha lasciato una pregevole e famosa ricognizione territriale. Un ingegnere del mio paese vi ha ricostruito sopra una fitta rete viaria basandosi sulla idea che è anche la Sua: 'ove trazzere ivi vecche strade'. Ha scritto un testo molto avvenente " Angelo Cutaia - L'Itinerario arabo-normanno - Sutera Agrigento nel libro di Al Idrisi - Il tracciato e gli abitanti".

Gentile professoressa Casano Del Puglia, la faccenda non la intressa? Non trova tentazioni per per ricerche e rettifiche?



Calogero Taverna

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