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sabato 27 gennaio 2018

Ognuno può pensarla come vuole. Così è se vi pare, non si sa come etc, In questa Italietta incolta e becera ogni tanto spunta una parola di moda. Ora abbiamo facke news. Non so che cazzo significhi. Sto in Italia vorrei che mi si parlasse in italiano. Ad ogni modo, ecco io sarei un imbecilele che crede ad una fake news e addirittura lo divulgo. Sì perché ho un blog che è stato visitato da due milioni di visitatori in tutto il mondo. Sì, ho detto che il pupo' Di Maio ora pensa ( gli stanno facendo pensare) che andare al POTERE con Renzi e con Grasso è possibbile ed essendo possibile è doveroso ed è persino auspicabile. Di Maio non ha molta varietà di linguaggio e invero è stato 'enigmatico' ambiguo. Ma io l'ho sentto con le mie orecchie e questo ho capito. E purtroppo so che ho capito bene. Del resto siamo in POLITICA , l'arte del possibile; queste evenenze che il Rosatellum ci impone non è cosa oltretutto disonorevole. L'Hh sentito con le mie orecchie che Di Maio ha alluso alle necessità da Rosatellum. Cosa intelligente, ma pare che quel mondo di belanti che si dichiarano disposti a votare per 5Stelle non sarebbe maturo per sentire cose del genere. Chi vivrà vedrà. Intanto GRLLO cambia nomenclatura al suo locupletante blog. Non vuole danneggiare ma soptattutto non vuole essere danneggiao. Anche questa è una fake news? (come chiamarla 'poccola o grande impostuira alla Abate Vella quello di Sciascia?). Per consolare i miei amici 5stelle posso profetizzare che questo immondo inciucio: Di Maio, Gentiloni, D'Alema non si farà: già onestamente Gentiloni si è tirato fuori. Ci sarà l'altro inciucio: Berlusconi (o chi per lui) e Renzi. E di certo l'Italia ne avrà bisogno. Chi sa che una enormità del nostro Debito Pubblico (che la BI invece chiama Debito Nazionale) è sottoscritto dalla BCE? Finché c'è Draghi il trucco regge. Ma andandosene via Draghi chi può impedire al succssore (mettete olandese o un pò più sù), di farci qualche brutto scherzo.? Svelato il trucco ci direbbero: indiero gli euro, i vostri malconci titoli non ve li rinnoviamo. Finiamo in miseria col culo per terra. Che può capirci il Di Maio in eterna afflizione di congiuntivite? La Politica è solo politica economica. Mettetevelo bene in testa. Altro che fake news o real news. E che ve le vengono a raccontare a voi le vere faccende del far quadrare i conti?
Calogero Taverna
Gentilissimo signor Direttore dell'ANPI di Palermo,

Posso ancora leggere note calunniose e infondate sul mio compaesano - di cui nutro la massima stima - come quelle che riporto.



L ’ANPI  domenica 14 ottobre 2012 alle ore 9, ricorda Giovanni Orcel nel 92° anniversario del suo assassinio avvenuto il 14 ottobre 1920 in Corso Vittorio Emanuele all’altezza della Biblioteca centrale dove  con la Cgil, e il Centro Impastato deporremo una corona sotto la lapide che lo ricorda.
Giovanni Orcel è una delle figure più significative del movimento operaio palermitano, segretario generale della FIOM dal marzo del 1919  operava per unire lotte urbane e lotte delle campagne sulla scia di Nicola Barbato e anche del fratello Ernesto Orcel fondatore del Fascio dei Lavoratori di Cefalù, ed  in stretto collegamento con Nicolò Alongi, il dirigente contadino assassinato dalla mafia nel febbraio del 1920.
Orcel viene assassinato ad un anno dalla strage di Riesi del 1919 dove vengono assassinati 15 contadini compreso un tenente di fanteria che si era opposto all’ordine fascista di sparare sui contadini che manifestavano per la riforma agraria. Ad ordinare il fuoco in solidale intesa con la mafia è stato un fascista della prima ora, Ettore Messana di Racalmuto, ufficiale di P.S., poi membro dell’OVRA, il servizio segreto, efferato criminale di guerra questore a Lubiana negli anni 40 ed infine lo ritroveremo inspiegabilmente ….Ispettore generale di polizia in Sicilia negli anni 1945!
Entrambi i delitti, inequivocabilmente di matrice fascista e mafiosa, sono rimasti impuniti.

Quanto alla partecipazione dell'allora semplice vice commissario di PS  Ettore Giuseppe Tancredi Messana nato a Racalmuto nel 1884 alle turbolenze di Riesi del 1919, non credo che si possa andare oltre le pur malevoli notizie dell'ispettore del ministro NITTI. Mi pare che affermare che sia stato Messana 'a ordinare il fuoco in solidale intesa con la mafia', suoni come  malevola distorsione della storia: siamo nella calunnia, siamo nella incultura, nella goffaggine storica,  per giunta.

Si sappia che né prima né allora né dopo Ettore Giuseppe Tancredi Messan ebbe a che fare con la MAFIA (o come storpiava lui MAFFIA). Ne subì anzi l'ostracismo della sopravvisuta mafia che come appurato in testi pubblicati faceva capo a tale ISPETTORE GENERALE di PS Mormino di Sutera che persino gli impedì l'acecsso alla questura di Palermo.

Ettore Giuseppe Tancredi Messana non fu mai aggregato all'OVRA. Ieri ho potuto consultare i lisi faldoni del SIS all'Archivio Centrale di  Stato all'EUR ROMA che neppure allorché Messana raggiunse il grado di ISPETTORE GENERALE di PS (giugno 1942 a TRieste) venne inqudrato nell'OVRA, posto occupato da Verdiani a Zagabria  (a dire il vero molto di malavoglia).

L'OVRA va profondamente disprezzata e al contempo seriamente studiata:  rappresentata  per ciò che veramente fu, non per gli uzzoli politici o giornalistici di questo o di quello. Peraltro vi è tanto materiale a Roma all'EUR. Basta documentarsi. Neppure può dirsi che Ettore Giuseppe Tancredi Messana sia stato collaboratore o fiancheggiatore dell'OVRA: basta l'espisodio di Bolzano - se si è seri - per ecludere ogni compiacenza e giudicare Messana per quellp che provava, fastidio e dileggio, per cosesta politiza politica in concorrenza a quella legale ai cui apici egli era pervenuto per sue grandi capacità e valentia.  In contrasto con Casarrubea credo di avere dimostrato documentatamente queste tesi ed altre a merito  della, fulgida figura di Ettore Giuseppe Tancredi Messana nato a Racalmuto nel 1884.

 Affermare così criminalmente che Messana sia stato  "efferato criminale di guerra questore a Lubiana negli anni 40" è vigliaccheria calunniatrice, incultura, dileggio dei grandi servitori dello Stato. Quando, come, dove?. credette di fare un grosso scoop la giornalista triestina Cernigoi. Ebbe ascolto purtroppo in un primo momento presso il grande Casarruibea. Messa alle corde anche dal sottoscritto, si è ritirata in ringluioso silenzio. Aveva preso degli abbagli colodsali. Messana come questore di Lubiana, nel primo anno della costituizione infausta di quella provincia in Slovenia da parte di Mussolini,  si distinse per serietà, rigore, apertura sociale. Finì in distrazia da parte dei gerarchi fascisti e dello stesso generale Roatta. Storici come Sala e stampa militare obiettiva lo attestano. Peratrlro è stato il gerarca Grazioli che pur all'inizio gli era vicino a sottrargli persino l'ordinaria amministrazione della Questura. Nel 1946 Roma dovette accertare se comunque qualche responsabiltà di Messana si poteva iootizzare. Raccolta una amplòssima documentazione che trovasi negli archivi di Stato ove il SIS ha riversato le sue carte, il Messana vi apparve talmente lindo e pultito da non venire neppure molestato. E non certo per benevolenza o raccomandazione.  Dal giugno 1942 al settembre del 1943, promosso ma rimoso, Messana fu accasato 'provvisoriamente, come capo della questura di Trieste. Ma non avenva 'l'animo del fascista' come relaziona il capo della Polizia Polito, anzi congiurò contro l'alta gerachia fascista triestina derivandone  guai non indifferenti. Basta leggere le momorie di Polito.

Messana non aderì alla RSI, dopo l'otto setembre dovette scapparse da Trieste perché diversamente Pavolini lo favceva fuori. Senza stipendio, ricercato dalla Gestapo, in quel di Roma passo brutti mesi sino allla liberazione americana. Ritornò allora al ministero e potè riavere alti e gravosi incarichi, facendosi apprezzare. Ecco perché Bonomi - non Scelba o De Gasperi - lo ritenne idoneo ad assumere la prestigiosa ma scottante carica di capo della Polizia Siciliana.  Qundi quell'avverbio ANPI:   "inspiegabilmente" è una insulsaggine e qui mi fermo per carità di patria.

Calogero Taverna      
"Quand'anche tale ragione critica producesse effetti perversi, se conosce i priopri limiti, tali effetti non saranno inevitabili, bensì reversibili e minori. Credere che si debbano attribuire ad essa le depravazioni seolari prodotte dai nuiovi spiriti del mondo, dai nuovi profeti del monso, dai nuovi e spietati capitani del capitalismo mondiale, significa attribuire le colpe alla vittima." [ José Luis Vvillacagnas, introduzione a KANT, Critica della Ragion Pura, pag. CXII]
Il compagno Giuvannuzzu di Santa Lucia di FIamignano e la noglie. Ave compagno Giovanni ovunque tu stia. Quanto abbiamo discusso indieme!

giovedì 25 gennaio 2018

vado da GOOGLE chiedo Banca d'italia bilanci patrimonio capitale sociaòe e mi indondano di dati relazioni composizione societaria etc. Del resto l'elenco dei novelli privatissmi soci l'ho pubblicato facendo un mero taglia e cuci.
Io non solo ci credo ma mi sembra una scelta obbligata. In Diritto Amministrativo ai miei tempi mi insegnavano che comunque stiano le cose allo Stato bisogna provvedere, come ognuno di noi per la sua vita e in base al possibile non ai sogni o alle strategie elettorali. Certo per Di Maio dover cmbiare rotta non è agevole ... ma stante il suo livello culturale non credo che se ne faccio un problema. Vedi: mi sono limitato a divulgare un link altrui, avalutativamente. Mi pare che non riuscite spesso a distinguere il teatrino della politica (che si deve adeguare alla scarsa ragionevolezza di quello che pomposamente tanti dicono il POPOLO SOVRANO) dalla Politica che è sempre estrema ragionevolezza nel mutare della congiuntura storica. Chi mi conosce sa che io penso che uno Stato come l'Italia che è pur sempre la settima potenza del mondo non lo si governa con gli isterismi di questo o di quello (per me in questo tutti pari sono) ma con il riservato goveno di quelli che chiamo POTERI COLTI (nè forti né dreviiati). Pe il resto per me chi appare non conta, chi conta non appare e mi pare di poterlo dire per cognizione di causa, per esperienze personali. Calogero Taverna

mercoledì 24 gennaio 2018


Carissimo figlio selettivo ALFREDO

 

RISPONDO A DUE TUE LETTERE NON AVENDO A DIRE LA VERITà MOLTO DA DIRTI. O MEGLIO SONO SICURO CHE SEI ARRIVAO AD UNA SVOLTA, UNA SVOLTA MOLTO IMPORTANTE.

Ormai le pubbliche Autorità non possono ulteriormente giocare con te: i fatti si impongono. Sia che ti considerino colpevole sia che siano della mia idea che non hai  responsabilità penali per una triplice condanna all’ergastolo (fine pena mai) e per giunta ostativo, debbono inchinarsi dinanzi al fatto che tu ora sei un filosofo di cinquanta anni, magari propenso a depressioni bipolari, per faccende di luna, come mi accusò a suo tempo Sarcinelli della Banca d’Italia, per faccende anagrafiche: le paturne del quarantenne mi disse. Le paturne dell’ergastolano redentosi a forza di ostiche e  disorientative letture.

Mi sono deciso a leggermi un tomo di 600 pagine su/di Kant- Era ateo Kant secondo te e per furbizia finge di fare filosofia quando manda il vecchio Dio in soffitta?

 

Studi e letture improbe che avrei dovuto fare un tempo ma non avevo tempo per farli.

Giacciono intanto nella mia libreria due altri tomi fastidiosi: Nicola Abbagnano – storia della filosofia (che non centra per nulla) “la filosofia contemporanea di Giovanni Fornero (che c’entra tutta. Nomi a me ignoti come Korsch; Bloch, Horkhemeimer, Adorno,  filosifia  e teologia da Tillich ai teorici della morte di Dio, lo strutturalismo. filosofia ed ermeneutica,  Popper, Moltmann, Pannenberg, , l’epistemologia post-positivistivca, Rawls e Nozick , Habermas, Derrida, Quine, Davidson, Rort (un tomo insomma di 962 pagine). Anche il secondo tomo è molto vouminosso, oltre 780 pagine di filosofi dai nomi astrusi e a me ignoti che mi scoccia qui nominare.

Se vuoi te li mando. Ma forse sono testi che hai già. Aspetto comunque le notizie definitive sulla sua vicenda  afflittiva. Sonio sicuro che stavolta saranno notizie positive anche se ti danno già la nausea. Sei come sei. Io ti capisco. Direi che comunque la si giri la tua è stata una vita eccezionale. A quando la pubblicazione della tua autobiografia ‘critica’ alla Kant?

Ti abbraccio tuo padre selettivo Calogero Taverna.  Ti voglio bene.    

 


Maria Pia Calapà è con Lillo Taverna.
"Ampia dovette essere nel VII secolo la diffusione della moneta in oro, co-me lascia presumere la straordinaria quantità di tesori di aurei in prevalenza dell’e...poca di Costante II e del figlio Costantino IV, talvolta composti anche di gioielli, rinvenuti a RACALMUTO nel 1939,a MILAZZO nel 1937,a SIRACUSA nel 1872, a PANTALICA nel 1903.
. Il tesoretto di Racalmuto è composto da 203 monete (in particolare un tremisse di Zenone, un solido di Tiberio II,2solidi, 2 semissi e 12 tremissi di Maurizio Tiberio, 23 solidi e 2 tremissi di Foca, 116 solidi, 14semissi e 29 tremissi di Eraclio, infine un semisse di Costante II) che sarebbero state occultate all’inizio del regno di Costante II;"
"Il tesoretto di Milazzo Rinvenuto accidentalmente, entro un vaso fittile, nell’ambito del centro moderno , consisteva di poco più delle 74 monete recuperate per il Museo di Siracusa, le quali in seguito all'esame del GUZZETTA risultano tutte di Costante II coniate a Costantinopoli (9 solidi degli anni641-646, 7 del 650/1, 8 degli anni 651-654, 15 degli anni 654-659, uno del biennio 659-661, 17degli anni 661-663, 4 semissi e 12 tremissi battuti tra il 641 e il 668), cfr. Guzzetta in c. s. che cor-regge quanto scritto, in seguito alla prima segnalazione di Griffo 1946, pp. 15-16, da Guzzetta1995, p. 12; Morrisson 1998, p. 309; Guzzetta 2002, p. 714; Arslan 2" cfr GUZZETTA."
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Lillo Taverna la storiella delle monete bizantine racalmutesi

) Il Griffo (op. cit.) accenna all’esposizione di «un ripostiglio di aurei imperiali (ben 207 pezzi) del V secolo d.C. proveniente da Racalmuto per scoperta occasionale del 1940. » A suo dire il medagli...Altro...

Gestire
la storiella delle monete bizantine racalmutesi
) Il Griffo (op. cit.) accenna all’esposizione di «un ripostiglio di aurei imperiali (ben 207 pezzi) del V secolo d.C. proveniente da Racalmuto per scoperta occasionale del 1940. » A suo dire il medagliere sarebbe stato oggetto di «un accurato inventario a cura della dott.ssa M. T. Currò-Pisanò, che s’era preso anche carico di elaborarlo per le stampe». (Ibidem, pag. 317). Abbiamo cercato di saperne di più presso il Museo di Agrigento, ma siamo stati sgarbatamente messi alla porta come importuni scocciatori.. La dottoressa Pecoraro è donna d'ingegno. Forse potrà riuscire là dove noi fallimmo. Occorrerebbe trovare l'inventario della dott.ssa M. T. Currò-Pisanò e vedere quante erano davvero le monete. Possiamo dire che erano X-1: questa veniva fatta circolare dal marescialloCraveri nella barberia di Nico Lo Sardo come trofeo suo personale. Ma un verbale di consegna l'avrà pur fatto. Una copia non deve stare negli archivi dei BB.CC. di Agrigento? Un confronto fra quel verbale e la giacenza attuale la direbbe molto lunga. Può darsi che il segugio arch.. Antinori qualcuna la riuscirebbe a recuperare.
Lillo Taverna Come si vede il Griffo sagace Soprintende di Agrigento parla di 207 monete. Sbagliava o quattro di esse si sono volatizzate.


Maria Pia Calapà è con Lillo Taverna.
"Ampia dovette essere nel VII secolo la diffusione della moneta in oro, co-me lascia presumere la straordinaria quantità di tesori di aurei in prevalenza dell’e...poca di Costante II e del figlio Costantino IV, talvolta composti anche di gioielli, rinvenuti a RACALMUTO nel 1939,a MILAZZO nel 1937,a SIRACUSA nel 1872, a PANTALICA nel 1903.
. Il tesoretto di Racalmuto è composto da 203 monete (in particolare un tremisse di Zenone, un solido di Tiberio II,2solidi, 2 semissi e 12 tremissi di Maurizio Tiberio, 23 solidi e 2 tremissi di Foca, 116 solidi, 14semissi e 29 tremissi di Eraclio, infine un semisse di Costante II) che sarebbero state occultate all’inizio del regno di Costante II;"
"Il tesoretto di Milazzo Rinvenuto accidentalmente, entro un vaso fittile, nell’ambito del centro moderno , consisteva di poco più delle 74 monete recuperate per il Museo di Siracusa, le quali in seguito all'esame del GUZZETTA risultano tutte di Costante II coniate a Costantinopoli (9 solidi degli anni641-646, 7 del 650/1, 8 degli anni 651-654, 15 degli anni 654-659, uno del biennio 659-661, 17degli anni 661-663, 4 semissi e 12 tremissi battuti tra il 641 e il 668), cfr. Guzzetta in c. s. che cor-regge quanto scritto, in seguito alla prima segnalazione di Griffo 1946, pp. 15-16, da Guzzetta1995, p. 12; Morrisson 1998, p. 309; Guzzetta 2002, p. 714; Arslan 2" cfr GUZZETTA."
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Lillo Taverna la storiella delle monete bizantine racalmutesi

) Il Griffo (op. cit.) accenna all’esposizione di «un ripostiglio di aurei imperiali (ben 207 pezzi) del V secolo d.C. proveniente da Racalmuto per scoperta occasionale del 1940. » A suo dire il medagli...Altro...

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Lillo Taverna Come si vede il Griffo sagace Soprintende di Agrigento parla di 207 monete. Sbagliava o quattro di esse si sono volatizzate.
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Lillo Taverna Come ebbi a scrivere nel mio RACALMUTO NEI MILLENNI, pag, 42 anche il Guillou si interessò al tesoretto bizantino di Racalmuto. Ma già a lui ne risultavano solo 205 pezzi: si erano già volatizzate due monete?Gestire

martedì 23 gennaio 2018

Maria Pia Calapà è con Lillo Taverna.
"Ampia dovette essere nel VII secolo la diffusione della moneta in oro, co-me lascia presumere la straordinaria quantità di tesori di aurei in prevalenza dell’e...poca di Costante II e del figlio Costantino IV, talvolta composti anche di gioielli, rinvenuti a RACALMUTO nel 1939,a MILAZZO nel 1937,a SIRACUSA nel 1872, a PANTALICA nel 1903.
. Il tesoretto di Racalmuto è composto da 203 monete (in particolare un tremisse di Zenone, un solido di Tiberio II,2solidi, 2 semissi e 12 tremissi di Maurizio Tiberio, 23 solidi e 2 tremissi di Foca, 116 solidi, 14semissi e 29 tremissi di Eraclio, infine un semisse di Costante II) che sarebbero state occultate all’inizio del regno di Costante II;"
"Il tesoretto di Milazzo Rinvenuto accidentalmente, entro un vaso fittile, nell’ambito del centro moderno , consisteva di poco più delle 74 monete recuperate per il Museo di Siracusa, le quali in seguito all'esame del GUZZETTA risultano tutte di Costante II coniate a Costantinopoli (9 solidi degli anni641-646, 7 del 650/1, 8 degli anni 651-654, 15 degli anni 654-659, uno del biennio 659-661, 17degli anni 661-663, 4 semissi e 12 tremissi battuti tra il 641 e il 668), cfr. Guzzetta in c. s. che cor-regge quanto scritto, in seguito alla prima segnalazione di Griffo 1946, pp. 15-16, da Guzzetta1995, p. 12; Morrisson 1998, p. 309; Guzzetta 2002, p. 714; Arslan 2" cfr GUZZETTA."
Maria Pia Calapà è con Lillo Taverna.
"Ampia dovette essere nel VII secolo la diffusione della moneta in oro, co-me lascia presumere la straordinaria quantità di tesori di aurei in prevalenza dell’e...poca di Costante II e del figlio Costantino IV, talvolta composti anche di gioielli, rinvenuti a RACALMUTO nel 1939,a MILAZZO nel 1937,a SIRACUSA nel 1872, a PANTALICA nel 1903.
. Il tesoretto di Racalmuto è composto da 203 monete (in particolare un tremisse di Zenone, un solido di Tiberio II,2solidi, 2 semissi e 12 tremissi di Maurizio Tiberio, 23 solidi e 2 tremissi di Foca, 116 solidi, 14semissi e 29 tremissi di Eraclio, infine un semisse di Costante II) che sarebbero state occultate all’inizio del regno di Costante II;"
"Il tesoretto di Milazzo Rinvenuto accidentalmente, entro un vaso fittile, nell’ambito del centro moderno , consisteva di poco più delle 74 monete recuperate per il Museo di Siracusa, le quali in seguito all'esame del GUZZETTA risultano tutte di Costante II coniate a Costantinopoli (9 solidi degli anni641-646, 7 del 650/1, 8 degli anni 651-654, 15 degli anni 654-659, uno del biennio 659-661, 17degli anni 661-663, 4 semissi e 12 tremissi battuti tra il 641 e il 668), cfr. Guzzetta in c. s. che cor-regge quanto scritto, in seguito alla prima segnalazione di Griffo 1946, pp. 15-16, da Guzzetta1995, p. 12; Morrisson 1998, p. 309; Guzzetta 2002, p. 714; Arslan 2" cfr GUZZETTA."
Il giornalista BARRESE ha anche confermato quanto scritto nel suo libro e da lui appreso dalla lettura delle deposizioni di PAOLANTONIO alla Corte di Assise di Viterbo ed alla Commissione Antimafia: PAOLANTONIO “qualche tempo prima dei fatti DI Alcamo…si era recato presso l’allora capitano GIALLOMBARDO per informarlo dei rapporti che c’erano tra MESSANA…e Fra’ Diavolo” (trascrizione dell’udienza del 06.06.05, pagg. 50, 57, 58). (pag. 15)
 


In effetti il PAOLANTONIO sul punto aveva affermato: “FERRERI ci interessava ed appunto per questo l’ispettore MESSANA disse: “Senti, FERRERI è ad Alcamo; può darsi che GIALLOMBARDO lo peschi. Se ritieni sia il caso, avverti GIALLOMBARDO che noi abbiamo questi contatti e quindi che, per lo meno, ci informi…”. Io andai…. Il capitano GIALLOMBARDO, preoccupato di sue responsabilità poi ha negato a qualcuno che gli ho parlato ed ho avuto contatti con lui…Io sono andato e gli ho detto: “Capisci che se per te FERRERI è un merito, tanto per farti dare un encomio, per noi è una pedina che ci deve portare a un obiettivo molto più importante?” (testo delle dichiarazioni rese dal generale GIACINTO PAOLANTONIO al Consiglio di Presidenza ed al Comitato di Indagine sui rapporti tra mafia e banditismo, seduta del 22.10.1969, prodotto in copia all’udienza del 07.11.05).
Lillo Taverna Tra le tante baggianate che ho letto, anche tra tutte quelle di cui son colpevole, salvo solo qesto spunto che condivido appieno..

"La commissione Casini avrebbe speso meglio il suo tempo se, invece che sulla Boschi, avesse indagato su questi aspetti del mondo creditizio e del risparmio, cercando di mettere a fuoco perché a Bruxelles e a Francoforte stanno facendo di tutto per indebolire le banche italiane. Noi, nel nostro piccolo, un'idea ce la siamo fatta: dei 28 mila miliardi di euro che formano il risparmio europeo, un settimo è nelle banche italiane (4.117 miliardi). Indebolirle e portarcele via a poco prezzo, per la Germania e per la Francia sarebbe un vero affare, utile per sistemare le loro banche. Ma per noi sarebbe una rapina, che la miopia di una classe politica ignorante e maldestra sta purtroppo agevolando."

E se tanto è vero cosa dire della Vigilanza di via Nazionale 91? UN DISASTRO. COSA CI SI PUO' ASPETTARE DA UNA vigilanza ispettiva AFFIDATA AD UN UFFICIALETTO DELLA GUARDIA DI FINANZA SUBITO IN CONGEDO?

I miei ex colleghi ispettori della Vigilanza sulle aziende di Credito, dirigenti e no, pensionati o in attività di servizio, centrali e periferici smaniano di amore viscerale, filiale verso la arcigna signora di via Nazionale 91. E fanno bene. BI a noi figli di solito poveri, meno qualche nobile siculo, ci ha fatto tutti 'commodi' come scriveva Padre Fedele circa un mediocre pittore secentenesco racalmutese, tal Pietro d'Asaro.

Tutti grondano di fideistica gratitudine. Io no, meglio meno. Non perché mi senta vittima non so di che. In effetti mi sentii carnefice persino di tal Caimpi che mi convocava per salvare dalla galera il suo famiglio tal Lascialfare, tale di nome e di fatto. Fu il primo a finire tra le maglie della giustizia penale in quel di Livorno, che invero ammorbidita finse di non capire e di assolvere tutti, in anteprima di quel che farà Rossi per il caro papà della Boschi.

Apprezzo smisuratamente il dottor Visco, colto e gentile, onesto e impeccabile, ma di tutto sa men che di ragioneria. Preso da un insano principio volto ad inventarsi un esiziale equilibrio tra costi e ricavi nell'ambito di un ristetto esercizio di una entità persino sovranazionale, ad esempio, buttando sul lastrico vecchiette vedove non maritate di alti dirigenti BI con opulento alloggio di servizio, proprio il dottor Visco ha rigonfiato di immobili palazzi storici, e persino del Bagaglino una rissibile SIDIEF che regala al fisco per il 2016 imposte per complesive Euro 5.632.244 e nonostante ciò pur dando case a colonnelli della Guardia di Finanza e a generali della Benemerita. deve ammettere che "al 31 dicembre 2016 il Bilancio evidenzia un utile netto di Euro 3.272.177" -Ed allora "in considerazione degli impegni finanziari previsionali a medio termine della Società, si ritiene opportuno non procedere àlla distribuzione dei dividendi e pertanto si propone la seguente destinazione dell' utile .. a riserva straordinaroa Euro 3.108. 568,="

Mi chiedo e soprattutto chiedo ai sindacatini interni dei pensionati perchè vessare le vedove e i decrepiti pensionati BI con esosi fitti di mercato in ordine ad ampi alloggi che se ancora stanno in piedi è per i tanti sacrifici economici che hanno sostenuto gli occupanti dipendenti BI anche da quaranta anni?. In questo casio che significa l'assillo di rispettare una inventata regoletta strozzina dei costi/benefici? Calogero Taverna
Carissimo Gianni, ti vedo alle prese con la questione elettorale, come se si trattase di un canto allo sfacelo, o come unaeclissi politica e civile, un appuntamento spero non esiziale. Purtroppo non mi trovi consenziente (e non è la prima vlta, né sarà l'ultima di certo). Chi ha ragione? Non importa. E' gia molto discutere, colloquiare, cimentarci, sia pure in una sorta di cimento barocco (tanto per stare nell'ambito musicale)- Ti dirò: se voto, se voglio votare devo scendere in Sicilia e non so se lo farò. Se voto, voto per LeU, come dire per Grasso. Non per scegliere il male minore, forse dal mio punto di vista il Bene maggiore. Mi sto chiedendo: da dove veniamo. Pensso a un dies a quo, alla caduta del fascismo con la tragica eredità della totale devastazione fisica e morale del Paese. Non mi importa di chi la colpa. Ma nessuno può negare che così fu. Da quella desolazione, da quegli anni di vera e truce fame (per colpa di Einaudi e Menichella pronti a distruggere le Amlire per salvare la lira, la lira di Agnelli s'intende) ne siamo usciti. Ci sono voluti quasi quindici anni per arivare al miracolo economico di Carli, all'Oscar della lira sempre di Carli, per merito di questa che è ormai altra cosa, l'incomprensibile Banca d'Italia di Visco. Due uomibìni opposti e anche discutibili guidarono in esordio quella evoluzione, direi quella redenzione: De Gasperi e Togliatti. Entambi mutuarono visioni metafisiche, trascendentali: la visione cattolica (De Gasperi) e quella marxista (Togliatti), due sorte di religioni, dogmatiche. Si conrapposero ma vinsero. E in politica l'albero si giudica dai frutti. Avevamo due certezze, due fedi, ed anche due streteghi laici e distaccati che seppero secolarizzare quelle concezioni che prese integralmente sul serio avrebbero portato ad una guerra di religione, ad un fanatismo mistico innaturale, fratricida. Questo non avvenne. E così siamo finiti in preda alle realtà mitteleuropee che si distanziano da noi anni luce. Di qiesti tempi comincio a credere a Berlusconi quando asserisce che finì vittima di un complotto di Napolitano nel 2011. E se fosse vero? Certo dopo quella faccenda, quel poco di liberismo autoctono rappresentato da Berlusconi ebbe termine. E iniziò una crisi sostanzialmente di natura bancaria e creditizia. Intanto abbiamo i ruderi: MPS, Etruria. la banca un tempo onniptente di Zonin, il cimitero delle Banche popolari di concezione cattolìca. Di chi la colpa? Dell'America? Non ci credo. Penso a quella vorace realtà bancaria nordeuropea che vuole prosciugarci dei tanti capitali liquidi che ancora si 'depositano' in Itaia. Tanto certo non diapiace all'America e quindi mi spiego come possa darvi spazio voce potere e vigilanza Draghi, secondo me alle prese di un armonico dissenso tra finanza america e finaza masso- olandese- mitteleuropea. Inidoneo Visco o almento flesso sulle posizioni di Draghi. Loquaci ma impari i vari Tremonti, Padoan e ci metto pure il mio amico Ciocca. La Commissione Banche presuduta dal rifugiato in PD Casini ne ha dato la misura, la comimica rappresentazione in cui un modesto Gogernatore della BI rifulge per non avere degnato neppure di una risposta addirittuta un Presidente del Consiglio in quel tempo ancora in auge. Tutto perduto? L'onore, certo. Ma per il resto tutto potrà avere una salvifica risposta elettoirale il 4 marzo 2018. In che senso? A me pare che Forza Italia a braccetto con la Meloni e soprattutto con Salvini sia una innaturale copula che oltre al piacere delle fortune elettrale dopo non potrà approdare a molto. Lo sfascismo di destra a che serve? A Sinistra o ccome si vuol dire le brigate del comico Grillo dove ci possono portare? Allo sfascio polulista, al nullismo pernicioso, alla imbecillità politica! Resta dunque un area che per me è positiva: un'area che da Forza Italia, arriva a Grasso passando ovviamente per Gentiloni. Finite le scaramucce comiziali, mi auguro che la ragione, la saggezza, il bene comune, l'interesse nazionale abbiano il sopravvento. Tre uomini diversi ma non opposti porebbero davvevro dare inizio ad una nuob'va stagione di buon governo. Mi riferisco ovviamente a Grasso, Gentiloni (con dietro Mattarella) e il portavoce di Berlusconi, che non credo possa essere lui più un protagonista diretto, non tanto per le fesserie giuduiziarie (i quattro anni per evasione fiscale sono una turlupinatura e ho seguito in prima persona la faccenda dei dividend- washing per affermarlo; e per le questioni di donna, chi non ha peccato scagli la prima pietra) quanto per quella mannaia dell'ottuagenariato di vita per un rappresentante del sesso maschile- Tutto questo per dire che cosa? Mi piacerebbe un movimento d'opinione saggio responabile razionale e socialmente avevduto che non demonizzi sin d'ora una agggregazione politica larga ma convergente nelle direttrici più importanti come quella della triplice che in qualche modo mi sono ndustriato di raffigurare. . Calogero Taverna