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giovedì 5 gennaio 2023

 IL CASO DEL QUESTORE MESSANA da RACALMUTO 2-------------------

Lo smembramento dei feudi del castrum di Gibillini e del castrum di Racalmuto, baronia il primo, contea il secondo, avvenuto a fine Setrìtecento per la nota riforma Caracciolo, consentì ad avveduti e rapaci gabelloti di impossessarsi di vasti lembi del territorio agricolo racalmutese. I Savatteri, i Matrona, i Cavallaro, i Grillo, gli Alessi, i Mattina Calello, gli Alfano, e soprattutto i Tulumello per Gibillini e Luigi Messana per Racalmuto poterono locupletare a dismisura, fare studiare i figli per lauree appariscenti ma vacue professionalmente, e divenire baroni nel caso dei Tulumello o notabili galantuomini come nel caso dei Messana. Sorsero palazzi e palazzetti. Vistoso quello di un ancora non individuato Gammiglieddra, ma pretenziosi quelli dei Tulumello a fronte della Piazzetta, dei Matrona prospiciente la Piazza che è poi il Corso Garibaldi, e un po' defilato il caseggiato dei Messana prospiciente piazza Sant'Anna.
In questo caseggiato nacque Ettore Giuseppe Tancredi Messana. Vi nasce dopo la terribile tragedia che colpisce la sua famiglia, un fratello del padre Clemente, Ettore Messana si suicida. Noi deprechiamo le sgraziate insinuazioni di Giuseppe Bellavia Messana, nato Spagnolo e adottato da una figlia di don Luigino Messana, nequizia di un avvilito preso in adozione, nequizia accolta da Sali d'Argento. Restiamo ancora commossi a leggere questo epitaffio della sua tomba in Racalmuto.
“ Qui giace Ettore Messana di Luigi/quindicenne affettuoso/esacerbato nel sentir/arcano pensiero lo trasse/dispose dei suoi giorni/Nel duol estremo chiamò/abbracciò amici e parenti/e nel sublime vale scese/nel silenzio della tomba. -----
A 28 Xbre 1872.-
Il 21 maggio 1873 moriva Francesca Messana, “esausta dal dolore” per la morte del figlio Ettore. Francesca Messana nata Gueli era la figlia di don Raimondo Gueli di Grotte, un personaggio bene rappresentato dal Valenti nella sua Grotte – origine e vicende storiche. Luigi Messana, medico-fisico. L'aveva sposata nel 1844, e si era trasferito a Grotte nel palazzo del suocero, ampio e imponente nella parte terminale del corso cittadino pertinente alla strada che congiungeva Girgenti a Canicattì. Vi era rimasto sino ai primi anni degli anni anni 'Cinquanta, Vi erano nati tanti figli e figlie. Vi si era nascosto durante una chiacchierata latitanza non si capisce bene se al tempo della rivolta del Quarantotto o dopo nel 1856 se davvero in quest'anno avvenne l'episodio dello schiaffo a Cristiddra un suo insolente villico.
Al futuro questore di ferro questo omerico nome dette fastidio per tanti anni, e preferiva il suo secondo nome Giuseppe. Poi vi si adagiò e divenne l'unico suo nome ufficiale. Il nome Tancredi gli fu imposto per via del nonno materno. Ma non se ne avvalse mai.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "OUI OUIGIACE ETTORE MESSANA DI LUIGI SEDICENNE AFFETTUOSO ESAGERATO NEL SENTIR ARCANO PENSIERO LO TRASSE DISPORRE DEI SUOI GIORNI NEL DUOL ESTREMO CHIAMO ABBRACCIO* AMICI PARENTI E NEL SUBLIME VALE NEL SILENZIO DELLA TOMBA XBRE 1872 FRANCESCA MESSANA ESAUSTA DAL DOLOR PEL FIGLIO ETTORE IN MESI IL RAGGIUNSE IN QUESTA SILENTE DIMORA MAGGIO 1873 AHI! SENSIBILITA' DONO FUNESTO PER TE SPENSE VITA BELLA SARAI SEMPRE DEGNA DI PIANTO"
Angelo Nalbone

 IL CASO MESSANA da RACALMUTO

A Racalmuto se si dice il questore ci si riferice a Ettore Giuseppe Messana. A dire il vero, i più vecchi, alquanto maliziosamente, lo collegano a don Luigino Messana, il celebre don Ferdinando Trupia delle 'Parrocchie' di Sciascia, cugino di codesto notissimo ispettore generale di Polizia: quando si recava a Racalmuto – molto di rado invero – don Luigino entrava in fibrillazione; ostentava parentele davvero altolocale e poteva gustarsi il rappreso sorriso dei suoi consoci del Circolo Unione, una volta tanto invidiosi del non sempre riverito don Luigino. E i più smaliziati consoci scanbiavano ironiche intese per una mai ben chiarita vicenda boccaccesca in cui implicati erano uno scialbo don Adriano e la sua allegra consorte la DI Bello di Napoli, vittima la futura virago fascista donna Elettra Messana.
Oggi il Circolo Union unisce larve di soci quali il sottoscritto con un immarciscibile presidente nipote di un 'burgisi' del 1934 e qualche nostalgico emigrato, socio con dimora prcaria. Non c'è più Lama Tagliente, al secolo Guglielmo Schillaci Ventura, perpetuatore affabulante della maldicenza impieìtosa in cui fu maestro don Luigino, peraltro suggeritore minuziosamente informatiìo della più recondita vita d'alcova di malcapitati racalmuesi specie se titolati, del prodigo di sigarette lo scrittore Leoinardo Sciascia. Racconti come il Quarantotto incluso tra gli Zii di Sicilia del detto Leonrtdo sarebbero stati inconcepibili senza gli eloqui maldicenti di don Luigino.
Ettore Giuseppe Tancredi Messana,nacque a Racalmuto nel 1884, al tempo dell'esplosione della ricchezza mineraria di Racalmuto, quando anche per una invenzione dell'ingegnere belga Gill potéè sfruttarsi il ricco sottosuolo solfifero della plaga dei monti Sicani, invasi a dire di qualche erudito “da uno straordinario microscopico batterio, il Desulfovibrio desulfuricans capace di nutrirsi di petrolio greggio e di rubare ossigeno al solfato di calcio dando luogo a idrogeno solforoso che, attraverso una normale ossidazione, avrebbe partorito lo zolfo nativo”.
Dal boom solfifero nacque una classe nuova a Raclmuto quella dei 'galantuomini' perdigiorno nati per lasciare un'affossatura al circolo, circolo di conversazione al tempo dei Borboni, circolo unione sino ad ora, nato dal congiungimento di due circoli conflittuali quello dei Matrona e quello dei Tulumello.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone
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mercoledì 4 gennaio 2023

 

" Ne nacque ERCOLE del Carretto figlio primognito legittimo e naturale e detto Ercole e Marchesa Valguarnera ne nacque GIOVANNE del Carretto figlio primogenito legittimo e naturale , dal quale e donna Aldonza di Francesco ne nacque Geronimo del Caretto figlio èto,pgenitp di di legittimo matrimonio dal quale, ed Elisabetta Barresi ..." ( ASP - Fondo palagonia - èag. 124-142 - vpl. 631).
Questo e ben altro, cerca un migliaio di fotocopie. potrei di buon grado lasciare ad un eventuale museo intestato a Elettra Messana nella sua dimora lasciata in eredità a Comune.

martedì 3 gennaio 2023

 Nel gennaio del 2013 ricevo dal signor Governatore questa lettera, impareggiabile per stile. gntilezza e sapienza: in essa il signor Governatore mi fa presente che certe decisioni, sofferte, quali la chiusura della filiale di Riet,i erano"frutto di ineludibili valutazioni di di contesto in un'ottica costi/benefici.

Tesi ineccepibile!
Ma si dà ora il caso che con l' entrata in vigore del nuovo Statuto della BI del 4 agosto 2022, quell'otiica - molto miope a dire il vero - - viene messa al bando.
· Scrivevo: :
Si dà però ora il caso che il nuovo statuto della BI 4 agosto 2022 all'art. 2 n. 3 vuole una Banca d'Italia che si ispiri a principi di funzionalità ed efficienza. Trattasi di una rivoluzione Copernichiana: niente più dunque Costi/benefici; ovvio, la BI non è l'azionaria della salumeria di via Margutta. I principi di funzionalità ed efficienza ben si attagliano ad una istituzione apicale , nazionale e soprattutto comunitaria. Lo si sancisce all'art. 22 dello Statuto del 4 agosto 2022 (la BI ormai esplica le sue funzioni nell'ambito delle competenze derivanti dalla posizione rivestita nella SEBC ); lo si ribadisce all'art. 35; lo si rimarca nell'art. 42.
Quali le conseguenze? Enormi a mio avviso. Da rigettare correggere e modificare l'impostazione aziendalistica che se non erro iniziò con la gestione Finocchiaro: alla banca d'italia necessitano osservatori delle economie locali come erano per mia esperienza personale le filiali di Messina e Rieti; occorre un ripensamento della politica del personale che va remunerato per le peculiari incombenze giuspubblicistiche e soprattutto comunitarie. Non credo che la BI possa recedere dal lrargheggiare nel sostegno alla CSR, ma dotarla di professionalità atte a rispettare lee direttive comunitarie: non può essere una entità bancaria erratica. Richiamare il personale distaccato ad esempio alla CONSOB che sarebbe , almeno nelle intenzioni, un organo sovraordinato alla stessa Banca d'Italia: palesi i conflitti di interesse. Richiamare il personale distaccato all'IVAS , ente autonomo e finanziariamente autosufficiente, dato che svolge incombenze diverse e forse confliggenti con quelle della Banca d'Italia. . E via discorrendo.
Si apre una prateria per un dibattito sindacale, per una palestra culturale di gruppi di pressione come questo.
A dire il vero volevo rientrare in FiISAC CGIL, dopo un dissidio, ma il dott. Carletti mi ha subito liquidato dicendo che poteva prendere in considerazione la mia domanda di riammissione se andavo ad pedes a firmare l'istanza. Dati i miei 88 anni e le mie difficoltà deambulatorie non sono in grado di andare in sede del sindacato pensionati. Forse uu qualche dirigente di qualche altro sindacato magari giallo, capirà l'importanza di queste mie considerazioni e vorrà darmi la dovuta assistenza nei colloqui che intendo avere con i responsabili della BI.

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lunedì 2 gennaio 2023

 Beatrice Flavia Caterina del Carretto (Ventimiglia), I principessa di Ventimiglia

Birthdate: Ottobre 1592
Birthplace: Messina, Sicily, Italy (Italia)
Death: 20 Settembre 1656 (63)
Parenti stretti:
Figlia di Giovanni III Ventimiglia, 8th Marchese di Geraci, I principe di Castelbuono e Pinuzza Patti
Moglie di Girolamo II del Carretto, III conte di Racalmuto
Madre di Dorotea Ventimiglia; Giovanni V del Carretto, IV conte di Racalmuto e Giuseppe Del Carretto
Sorellastra di Anna Ventimiglia e Simone Ventimiglia
Managed by: Antonio Moncada di Paternò
Last Updated: 3 Maggio 2022
Girolamo II del Carretto, III co...
Dorotea Ventimiglia
Giovanni V del Carretto, IV cont...
son
Giuseppe Del Carretto
son
Giovanni III Ventimiglia, 8th Ma...
father
Pinuzza Patti
mother
Anna Ventimiglia
half sister
Anna Tagliavia d'Aragona e Venti...
stepmother
Simone Ventimiglia
half brother
Dorotea Branciforte Barrese
stepmother
About Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I principessa di Ventimiglia
Principessa di Ventimiglia dal 7.5.1627. Baronessa di Ciminna.
Il nome della madre, la data e il luogo di nascita si rilevano dall’atto di battesimo presso la parrocchia messinese di San Giuliano trascritto da R. Moscheo, Mecenatismo e scienza nella Sicilia del ‘500. I Ventimiglia di Geraci ed il matematico Francesco Maurolico cit., pp. 160-161. Invece, a credere ai dati anagrafici contenuti nel noto cartiglio del sarcofago del Carmine, nacque nel 1600.
Donna Elisabetta del Carretto s'investì del feudo di Donnamaria a 10 aprile 1577 per averlo acquistato dai coniugi suddetti e consorti agli atti di Not. Francesco Palmeri di Palermo il 6 ottobre 1575 (R. Cancell., V Indiz., f. 558).
Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I principessa di Ventimiglia
1592
Ottobre 1592
Birth of Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I pr...
Messina, Sicily, Italy (Italia)
1617
11 Settembre 1617
Birth of Dorotea Ventimiglia
Palermo, Province of Palermo, Sicily, Italy (Italia)
1656
20 Settembre 1656
63 anni
Death of Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I pr...
Birth of Giovanni V del Carretto, IV conte di Racalmuto
Birth of Giuseppe Del Carretto
Giovanni III Ventimiglia, 8th Marchese di Geraci, I principe di Castelbuono
Nascita: 23 Luglio 1559 Castelbuono, Provincia di Palermo, Sicilia, Italy (Italia)
Morte: 12 Giugno 1619 Castelbuono, Provincia di Palermo, Sicilia, Italy (Italia)
Gestito da:George J. Homs
Figlio di Simone II Ventimiglia, 7th Marchese di Geraci e Maria Antonia Ventimiglia Alliata, 8th Marchesa di Geraci, baronessa di Sperlinga e Ciminna
Marito di Anna Tagliavia d'Aragona e Ventimiglia e Dorotea Branciforte Barrese
Partner di Pinuzza Patti
Padre di Anna Ventimiglia; Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I principessa di Ventimiglia e Simone Ventimiglia
Fratello di Giulia Ventimiglia
Girolamo II del Carretto, III conte di Racalmuto
Nascita: fra 1597 e 1599 Palermo, Italy (Italia)
Morte: 01 Maggio 1622
Figlio di Giovanni IV del Carretto, II conte di Racalmuto e Margherita Tagliavia d'Aragona
Marito di Beatrice Flavia Caterina del Carretto, I principessa di Ventimiglia
Padre di Dorotea Ventimiglia; Giovanni V del Carretto, IV conte di Racalmuto e Giuseppe Del Carretto
Fratellastro di Vincenzo del Carretto:
*****************
Sopra una lunga dati che moderni araldisti dispensano in Internet, su DEL CARRETTO di Sicilia.
Certo hanno consultato quanto scritto e pubblicato i vecchi secenteschi e settecenteschi araldisti al riguardo: Sanno tutto quello che sapevano gli antichi e ora aggiungono quanto va emergendo dal moderni scandagli informatici dei vari fondi, archivi di stato e privati, carteggi della più disparata specie, registri parrocchiali e quant'altro ancora. Credono i saccenti araldisti odierni di avere disvelato la verità tutta la verità storica o campanilistiica che sia e non si accorgono e non ci accorgiamo che qualcuno ha già stravolto racconti consolidati avendo la ventura di vedere cosa c'era scritto in un cartiglio di un testo latino peraltro in bella calligrafia. di frati settecenteschi.
Sventura che è capitata proprio a noi; e guarda caso trattasi di quel documento relativo a Girolamo II Del Carretto cui si aggancia una rettifica genealogica dei Conti di Racalmuto.

 Una decina di anni fa ebbi a mandare questa lettera al Signor Governatore. Ebbi una risposta capolavoro di squisitezza, cultura, serietà, cosona allo stile della Banca d'Italia; ineguagliabile e ineguagliata . Non merita certi dileggi, non si dovrebbe permettere a gente che pur si abbevera al desco della BI di definire scellerate certe sofferte decisioni del nostro Istituto. In breve, il Signor Governatore mi informava che chiusure come la filiale di Rieti, erano scelte obbligate stante il vincolo istituzionale volto ad impostare il bilancio secondo il noto principio costi/benefici Ineccepibile.

Si dà però ora il caso che il nuovo statuto della BI 4 agosto 2022 all'art. 2 n. 3 vuole una Banca d'Italia che si ispiri a principi di funzionalità ed efficienza. Trattasi di una rivoluzione Copernichiana: niente più dunque Costi/benefici; ovvio, la BI non è l'azionaria della salumeria di via Margutta. I principi di funzionalità ed efficienza ben si attagliano ad una istituzione apicale , nazionale e soprattutto comunitaria. Lo si sancisce all'art. 22 dello Statuto del 4 agosto 2022 (la BI ormai esplica le sue funzioni nell'ambito delle competenze derivanti dalla posizione rivestita nella SEBC ); lo si ribadisce all'art. 35; lo si rimarca nell'art. 42.
Quali le conseguenze? Enormi a mio avviso. Da rigettare correggere e modificare l'impostazione aziendalistica che se non erro iniziò con la gestione Finocchiaro: alla banca d'italia necessitano osservatori delle economie locali come erano per mia esperienza personale le filiali di Messina e Rieti; occorre un ripensamento della politica del personale che va remunerato per le peculiari incombenze giuspubblicistiche e soprattutto comunitarie. Non credo che la BI possa recedere dal lrargheggiare nel sostegno alla CSR, ma dotarla di professionalità atte a rispettare lee direttive comunitarie: non può essere una entità bancaria erratica. Richiamare il personale distaccato ad esempio alla CONSOB che sarebbe , almeno nelle intenzioni, un organo sovraordinato alla stessa Banca d'Italia: palesi i conflitti di interesse. Richiamare il personale distaccato all'IVAS , ente autonomo e finanziariamente autosufficiente, dato che svolge incombenze diveree e forse confliggenti con quelle della Banca d'Italia. . E via discorrendo.
Si apre una prateria per un dibattito sindacale, per una palestra culturale di gruppi di pressione come questo.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
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