sabato 27 aprile 2013

Il "cazzo sicano" della grotta di Fra Diego di Racalmuto


Nella mia casa di Roma ricevevo il 15 febbraio 2001 (oltre ventidue anni fa) da un ex militare in pensione, coniugato con una bellissima racalmutese, questo fax. Mi si documentava che insieme ad un assessore racalmutese si era andati alla Soprintendenza di Agrigento a consegnare questo bel po’ po’ d materiale archeologico. La provenienza: il defluvio antistante la nostra unica Grotta di Fra Diego (quel patronimico: LA MATINA va tutto indagato e ridimensionato; ma ai racalmutesi le frottole piacciono tanto; le verità storiche son noiose.

Mi si assicura che il materiale fu davvero consegnato; ne hanno ricevuta autorevolmente firmata. Ho cercato, dopo, quel “materiale”. Nulla. Non mi dànno manco udienza. Qualcuno mi sussurra che il terrore che si indaghi nei sotterranei del Museo Agrigentino è paralizzante, perché ad onta di tutte le inventariazioni il materiale depositato alla rinfusa laggiù si è sempre assottigliato a vista d’occhio. E che si fa? Denunzia contro ignoti? E perché no? Se non altro si sarebbe costretti a prendere misure adeguate e custodie più sicure. E in una inchiesta giudiziaria, si è sicuri che non si approderebbe a nulla? Ma in Sicilia esiste la Mafia e l’Antimafia. Il resto e roba morta e sotterrata. Appunto.

Diamo uno sguardo all’inventario del Calderone. E’ un dilettante e i dilettanti – si sa –hanno certezze immarciscibili. Ma il signore ex graduato militare una qualche competenza la dimostra. Siamo quindi rispettosi.

Pare che abbondasse materiale in pietra, in selce, in quarzite, in basalto ed ovviamente in ossidiana; tutti direbbero che l’ossidiana proveniva da Lipari, ma noi dell’agrigentino abbiamo DNA originale (comprovato) e quindi dobbiamo uscire fori paria. No!. Mi dicevano taluni sapientoni; non viene da Lipari e mi indicavano degli isolotti vicino Trapani. Argomento, per via mare era più vicino per nostri antenati montanari dell’epoca sicana.

Macine, accette, mani litiche della “cultura del bronzo” si scrive. Se ci credete, fate pure. Non mi oppongo. Abbiamo le mandorle votive e lame policrome. L’ossidiana impera. Se si rinvengono 8 “pestelli” queste si dichiarano “in ottimo stato di conservazione”, e nessuno dubiti che s’inquadrano nella “facies Pantalica Nord”. Pure due Bolas abbiamo e comunque un mucchio, 52 reperti litici.

Ovvio noi che siamo birbantelli e vastasieddi diamo la prefenza a tre falli fittici. Certo che i nostri antenati sicani l’adoravano il “cazzo”. Se qualche musicotto ora lo mette nelle sue canzonette, perché irritarsi con la professoressa che ne fa l’esaltazione. Vacci piano Calò, no essere tartufescamente moraleggiante.

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