martedì 1 ottobre 2013

prendo tutto quello che mi capita sott'occhio nei miei squinternai appunti trentennali e lo pubblico alla rinfusa

  • Contra Omnia Racalmuto

    ...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.

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    martedì 12 febbraio 2013


    dai miei squinternati appunti trentennali

    prendo tutto quello che mi capita sott'occhio nei miei squinternai appunti trentennali e lo pubblico alla rinfusa.
    Due pezzi insieme di contrapposto valore: la cronaca (di altri) del 1979 mi serve per documentare che davvero sono stato un folle a consegnare a Lotta Continua certi "fissati bollati" succhiandone il tossicisimo veleno corruttivo che giungeva anche là dove tutti accreditavano la più insospettabile integrità repubblicana.
    Me ne venne poi un qualche guaio: in un certo momento per le falcidie che mi infliggevano temetti la miseria. Fui cacciato via a Potenza da un figurino della Banca d'Italia. Reagii con il vice direttore generale che era stato mio amico, un socialista di ferro allora fratello di un potentssimo socialista pugliese ed oggi ritornato a galla per volere di chi non sapendo di certi regali potè affacciarsi sul Colosseo come se stesse a casa propria.
    Initile dire che nulla io ottenni. Il Vice direttore generale di allora manco mi rispose. Sono comunque sopravvissuto, soprattuttuto per l'austerità che mia moglie ed io pratichiamo per nostra scelta e non perché la imponeva (agli altri) il mio pur adorato Berlinguer.

    Le tappe di un disastro (gennaio -dicembre 1979)


    Il 1979, di cui ci occuperemo oggi, è l'anno nel quale iniziano i "regolamenti di conti" a livello nazionale. La mafia si scatena contro i pochi poliziotti e magistrati che la combattono, sicari uccidono nell'alta finanza, scandali mostruosi legati al petrolio e ai servizi segreti vengono alla luce, altri ancora cominciano a svilupparsi nell'ombra: scoppieranno a distanza di anni, alcuni mai. E mentre ladri e corrotti sbranano il Paese, la belva terroristica continua a uccidere, dando al potere politico marcio alibi e coperture formidabili per perseverare nello sfascio: l'opinione pubblica piange le vittime innocenti, e così non si accorge della distruzione delle istituzioni.

    GENNAIO
    Il 10 gennaio a Roma muore, durante scontri di piazza con la Polizia, Alberto Gianquinto, 17 anni, militante dell'Msi. Aveva appena dato l'assalto con altri neofascisti a una sede del Pci. Lo stesso giorno, poche ore dopo, un commando di terroristi (tutt'oggi ignoto) uccide nella capitale, zona Montesacro, uno studente di destra di 19 anni, Stefano Cecchetti. Il 16 gennaio Giovanni Ventura, imputato nel processo in corso a Catanzaro dove si trova in soggiorno obbligato, fugge. Dopo pochi giorni viene destituito il Capo della Polizia, Giuseppe Parlato. Ventura verrà arrestato in Argentina il 15 agosto '79 a La Plata. Il 19 gennaio Prima Linea uccide a Torino Giuseppe Lorusso. È un agente di custodia. Il 24 gennaio sicari delle Bierre uccidono a Genova Guido Rossa, iscritto al Pci e delegato sindacale dell'Italsider. La sua "colpa" è di aver denunciato un brigatista, Francesco Berardi, che aveva distribuito volantini della sua organizzazione all'interno della fabbrica. Il 26 gennaio il Csm rimuove dall'incarico Carmelo Spagnuolo, presidente di sezione della Corte di Cassazione (la stessa Corte dove "lavorerà" Corrado Carnevale). Motivo dell'azione sanzionatoria il fatto che Spagnuolo, con Gelli, Edgardo Sogno e l'ex segretario del Psdi Flavio Orlandi più altri, ha firmato una dichiarazione giurata in favore di Michele Sindona affinché non abbia séguito la richiesta di estradizione dagli Stati Uniti per il fallimento della Banca Privata Italiana (sede centrale a Milano). Secondo Spagnuolo, il banchiere mafioso Sindona è un "perseguitato politico" di giudici "comunisti". Lo stesso giorno a Palermo Cosa Nostra uccide il giornalista Mario Francese. Stava indagando sull'omicidio di un collega, Mauro De Mauro, ammazzato dalla mafia il 6 settembre del '70 a Palermo (sequestrato, il corpo mai più trovato). Francese era il cronista giudiziario del Giornale di Sicilia. Il 29 gennaio Prima Linea, dando una mano alla P2, uccide il giudice Emilio Alessandrini a Milano. Alessandrini stava indagando sul banco Ambrosiano di Calvi, Gelli e Ortolani. Tra i sicari, anche Marco Donat Cattin, figlio dell'esponente Dc non lontano da Licio Gelli. Il 31 gennaio cade il governo monocolore Dc (con appoggio del Pci) di Andreotti. È l'epilogo della strategia voluta da Aldo Moro. Nella stessa giornata, vengono nominati i nuovi vertici dell'Iri e dell'Eni. Pietro Sette (Dc) assume la presidenza dell'Iri, Giorgio Mazzanti (Psi) va all'Eni. Il presidente Pertini dà incarico a Ugo La Malfa di formare il nuovo governo.

    FEBBRAIO
    Il 12 febbraio a Roma leBierre uccidono VittorioBechelet, vice presidente del Csm (massima carica operativa, dato che il presidente del Csm è il Capo dello Stato). Il 16 febbraio a Venezia un "gruppo terrorista" (non si saprà mai chi) uccide un macellaio, Lino Sabbadini. A Milano, stessa data, muore ammazzato "da terroristi" un orefice, Pier Luigi Torreggiani. Il 23 febbraio la Corte di Assise di Catanzaro condanna Freda, Ventura e Giannettini (giornalista e agente del Sid) all'ergastolo per la strage di piazza Fontana. Valpreda è assolto, assieme a Pozzan e Merlino (estremisti di destra). Il 28 febbraio a Torino la Polizia, chiamata da due cittadini insospettiti, uccide in un conflitto a fuoco all'interno di un bar Matteo Caggegi e Barbara Azzaroni, due brigatisti.

    MARZO
    Il 1° marzo, il tribunale dei ministri condanna Mario Tanassi, ex segretario del Psdi, a 2 anni e 4 mesi di carcere (sconterà solo 4 mesi...) per le tangenti sugli aerei C130 della Loocked. Condannati anche, ma da un tribunale ordinario, i fratelli Ovidio e Antonio Lefevre per il loro ruolo di mediazione nell'incasso delle tangenti. Luigi Gui (Dc) ex ministro della Difesa, è assolto. Il 2 marzo Ugo La Malfa rinuncia all'incarico per il nuovo esecutivo. Motivo: la Dc si oppone all'ingresso ufficiale del Pci nell'area di governo (nel sottogoverno ormai ha messo radici solidissime) e il partito comunista, da parte sua, rifiuta l'idea di La Malfa di un "direttorio" dei segretari di partito a garanzia della stabilità di governo. Il 7 marzo Pertini incarica... il solito Giulio Andreotti a formare la "nuova" compagine governativa. Il 9 marzo Cosa Nostra uccide a Palermo Michele Rejna, segretario provinciale della Dc. Inizia così la strategia "terroristica" della mafia nei confronti della "politica". Rejna aveva "idee" non "gradite" su certi appalti pubblici. Il 13 marzo entra in funzione lo Sme, sulla cui adesione della Lira è caduto il governo di "unità nazionale". I comunisti così mostrano il loro "europeismo". Il 20 marzo un commando uccide a Roma Mino Pecorelli. Oggi, dopo 19 anni, è in corso il processo a Perugia. Imputati dell'omicidio (esecutori materiali) un boss di Cosa Nostra e un sicario neofascista legato alla banda della Magliana. Imputati per essere i mandanti: Giulio Andreotti e Claudio Vitalone, ex magistrato ed ex onorevole democristiano. Ancora il 20 marzo, negli Usa, la Corte distrettuale di New York incrimina Michele Sindona per il fallimento della Franklin National Bank, il nono istituto bancario per importanza degli Stati Uniti. Il 21 marzo, perquisendo gli uffici di Pecorelli, la magistratura scopre un dossier del Servizi intestato "M-Fo-Biali". Da queste carte, scoppierà lo scandalo (il secondo) dei petroli. "M" sta per Miceli (capo del Sid). "Fo" sta per Foligni, un faccendiere democristiano, "Biali" è il tragicomico anagramma della parola "Libia" (da qui capite lo spessore dei Servizi italiani), ovvero lo Stato da cui proviene il petrolio al centro del giro di mazzette. Lo stesso giorno, Andreotti forma il suo quinto governo basato sull'alleanza (senza maggioranza in Aula) tra Dc, Pri e Psdi. Perché sia più stabile, dovrebbero entrare anche il Psi e il Pli (ecco il micidiale "pentapartito"). Accadrà non molti anni dopo. Il 24 marzo i magistrati Alibrandi e Infelisi (Procura di Roma) "indagando" sulla Sir, fanno arrestare Mario Sarcinelli e inquisiscono Paolo Baffi. Si tratta del Governatore di Bankitalia e del direttore generale della medesima. Sono entrambi accusati di interesse privato e favoreggiamento a favore di Nino Rovelli perché non hanno trasmesso (ed è vero) ai giudici un rapporto ispettivo della "Vigilanza" della Banca d'Italia sulle irregolarità dei finanziamenti delle banche pubbliche alla Società Italiana Resine, in special modo del Credito Industriale Sardo. Il 5 aprile Sarcinelli esce dal carcere in libertà provvisoria. Nel 1981 saranno entrambi prosciolti, e l'inchiesta affondata per sempre. Sarcinelli e Baffi, politicamente, sono su posizioni di "apertura" al Pci. Meditate, cari lettori. Il 26 marzo muore Ugo La Malfa. Il 30 marzo si apre a Roma (e dove, se no?) il 15° congresso del Pci. Dopo cinque giorni di dibattito, Enrico Berlinguer è riconfermato segretario (era anche l'unico candidato espresso dalla "nomenklatura" del partito, viva la democrazia). Il 31 marzo Andreotti presenta il suo governo al Senato, ma non ottiene la fiducia, quindi si dimette. Pertini scioglie le Camere e indice nuove elezioni politiche nazionali per il 3 e 4 giugno. Lo stesso giorno, i giudici che hanno fatto arrestare Sarcinelli convocano in tribunale i personaggi che hanno sottoscritto un "appello" di solidarietà a favore dell'arrestato e di Baffi. Tra loro, l'attuale ministro della Difesa (Ulivo), Beniamino Andreatta.

    APRILE
    Il 7 aprile Toni Negri, Oreste Scalzone e altri capi dell'Autonomia Operaia vengono arrestati per banda armata dal giudice Pietro Calogero di Padova. Si leveranno proteste dal Pci, dal Pdup-Manifesto e da Democrazia Proletaria. Si parlerà di "teorema Calogero". Il 12 aprile, giusto per capire quanto aveva ragione il giudice Calogero (la sua inchiesta gli verrà letteralmente strappata di mano), tre autonomi, due uomini e una donna, muoiono dilaniati dall'ordigno esplosivo che stavano collocando a Thiene per un attentato dinamitardo. Il 28 aprile Papa Wojtyla nomina Agostino Casaroli, ancora vescovo, "prosegretario di Stato della Santa Sede" in sostituzione del cardinale Jean Villot, nel frattanto deceduto.

    MAGGIO
    Il 2 maggio Pierre Carniti diventa il nuovo segretario generale della Cisl. Il 3 maggio le Bierre danno l'assalto a Roma in pieno centro e di giorno alla sede del Comitato romano della Dc ammazzando a raffiche di mitra due poliziotti, Antonio Mea e Pietro Ollanu.

    GIUGNO
    Il 3 e 4 giugno sisvolgono le elezioni politiche nazionali. Il Pci perde il 4%, Dc e Psi mantengono il risultato elettorale del 1976 (38,3% e 9,8% giudicato allora pessimo) l'Msi (5,3%) non subisce perdite dalla scissione di Democrazia Nazionale (che si scioglierà il 16 dicembre '79 confluendo nella corrente Dc di Andreotti) e Mario Capanna, col suo partitino della Nuova Sinistra Unita, non ottiene il quorum, come Dp. Significativa vittoria, invece, del Partito Radicale che con 1.264.870 voti ottiene il 3,5% e 18 deputati. Il 20 giugno Nilde Jotti è eletta presidente della Camera. Il 30 giugno Papa Wojtyla "sistema" la faccenda Casaroli, nominandolo cardinale. Paul Marcinkus è riconfermato a capo dello Ior. Lo Ior ora è in affari in diversi paradisi fiscali con il Banco Ambrosiano ed elementi della P2, Gelli e Ortolani per tutti. Il "banco" a sua volta è in affari con elementi di Cosa Nostra e della banda della Magliana. Ottimo, Ior... e ottimo, Wojtyla...

    LUGLIO
    Il 9 luglio Craxi riceve l'incarico da Pertini di formare il nuovo governo. Rinuncerà dopo 15 giorni per i veti della Dc. L'11 luglio a Milano William Aricò, un sicario di Cosa Nostra americana arrivato espressamente da New York, uccide a colpi di pistola Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Il banchiere mafioso verrà condannato all'ergastolo nel 1984 per questo omicidio. Enrico Cuccia, che aveva incontrato a New York Sindona in primavera, aveva saputo dal banchiere di Cosa Nostra che Ambrosoli era uno a cui "bisognava farla pagare". Nonostante questo, Cuccia si guardò bene dall'avvisare Ambrosoli del pericolo che stava correndo. Il 13 luglio le "Bierre(?)" assassinano a Roma il colonnello Antonio Varisco dell'Arma dei Carabinieri. Varisco aveva presenziato a Roma all'incontro fra Giorgio Ambrosoli e Mino Pecorelli pochi giorni prima del 20 marzo, quando Pecorelli morirà ammazzato. Il 21 luglio Cosa Nostra uccide Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo. Giuliano si sarebbe incontrato (ma non c'è prova certa) con Ambrosoli poco prima di morire.

    AGOSTO
    Il 3 agosto, negliUsa, scompare (è libero su cauzione) Michele Sindona. Un farneticante messaggio di un gruppo terroristico "comunisti per una giustizia migliore" viene recapitato ai familiari. In realtà Sindona, sotto il falso nome di Buonamico, ha iniziato un tortuoso viaggio, destinazione Sicilia (passerà dall'Austria e della Grecia), scortato a vista da sicari del capo di Cosa Nostra, Stefano Bontate. Sindona "deve" andare a Palermo a spiegare che "fine hanno fatto" imponenti capitali del narcotraffico nelle sue mani, ma di pertinenza delle varie cosche siciliane (tra cui i corleonesi di Riina e Provenzano). Il banchiere mafioso resterà a Palermo almeno 45 giorni. Il 16 ottobre '79 ricomparirà a New York e poco dopo è arrestato dall'Fbi. Il 5 agosto Cossiga presenta in Parlamento il suo 1° governo che si regge sull'alleanza Dc-Psdi-Pli, ma soprattutto sull'astensione del Psi. È comunque un governo senza maggioranza. L'esecutivo è zeppo di aderenti alla P2 e di "bei nomi" di futuri scandali: Stammati, Preti, Nicolazzi, Altissimo, Sarti, Malfatti, Evangelisti. C'è anche Andreatta: è il ministro del Bilancio. L'11 agosto il governo ottiene la fiducia.

    SETTEMBRE
    Il 20 settembre Carlo Azeglio Ciampi diventa Governatore della Banca d'Italia. Direttore generale è nominato Lamberto Dini. Baffi si era dimesso il 16 agosto, Sarcinelli dopo l'arresto di marzo. Il 21 settembre Prima Linea ammazza a Torino in un agguato Carlo Ghiglieno, alto dirigente Fiat responsabile della programmazione industriale della casa automobilistica. Il 24 settembre la Polizia arresta, dopo un conflitto a fuoco, Prospero Gallinari, sicario delle Brigate Rosse pluriomicida. Il 25 settembre Cosa Nostra uccide il giudice Cesare Terranova e il suo autista, Lenin Mancuso. Terranova stava per prendere incarico alla Procura di Palermo dopo essere rientrato in magistratura alla fine del suo mandato elettorale (per due legislature deputato del Pci). Nel 1992 il figlio di Lenin Mancuso verrà eletto deputato per la Rete. Il 26 settembre Craxi firma un lungo editoriale sull'Avanti con il quale sostiene la "necessità" di profonde riforme costituzionali e delle istituzioni. Il "piano" di Craxi assomiglia molto al "piano di rinascita democratica" di Gelli, che verrà alla luce (verrà scoperto) due anni dopo, nel 1981.

    OTTOBRE
    L'8 ottobre laFiat licenzia intronco 61 operai accusati dall'ufficio del personale di Corso Marconi di violenze in fabbrica. La triplice, ma soprattutto la Cgil e i Cub, organizzano uno sciopero "di solidarietà" con i licenziati che fallisce clamorosamente, per fortuna.

    NOVEMBRE
    Il 9 novembre leBierre uccidonoin un agguato sotto casa Michele Granato, un agente di Polizia. Il 21 novembre ancora i killer delle Bierre ammazzano a Genova due carabinieri, Vittorio Battaglin e Mario Tusa. Il 27 novembre altri sicari brigatisti uccidono a Roma il maresciallo di Polizia Domenico Taverna. È un mese di sangue. Il massacro di innocenti sembra non avere più fine.

    DICEMBRE
    Il 6 dicembre la Camera, in pieno climada guerra fredda, approva l'installazione sul territorio italiano di missili a testata atomica "Pershing" (americani) puntati contro l'Urss. L'Italia diventa da questo momento un bersaglio nucleare (per la rappresaglia). D'altra parte, come si scoprirà dopo il crollo del comunismo in Unione Sovietica, lo era già. La città nel mirino dei missili russi dai primi anni Settanta era Milano. Il 7 dicembre arriva sui giornali lo scandalo Eni-Petronim. In gioco, milioni di dollari in tangenti sul contratto di fornitura di petrolio all'Eni da parte della Petronim, agenzia governativa dell'Arabia Saudita incaricata della stesura dei contratti di vendita di greggio saudita nel mondo. La tangente è del 7% su tutte le forniture e deve andare ai partiti (Dc e Psi e altri...) grazie a opportune società in Svizzera. Coinvolti i "soliti": Gelli, Mazzanti (presidente Eni di fresca nomina e subito "sospeso" al deflagrare dello scandalo), Signorile, Craxi, ecc... Si scopre che il 5 dicembre, due giorni prima che le notizie arrivino ai quotidiani, l'Arabia Saudita ha prudentemente sospeso in maniera unilaterale il contratto con l'Eni. Chi informò i sauditi dell'imminenza dello scandalo, non si saprà mai. Il 14 dicembre il governo vara un decreto anti terrorismo che prevede il fermo di polizia per 48 ore senza la presenza degli avvocati del fermato, inasprimenti di pena per i terroristi e forti sconti per chi si "pente" e denuncia altri dell'organizzazione. Sono le premesse della sconfitta dei responsabili degli anni di piombo . Il potere politico, Pci in testa, viceversa non farà nulla per il fango che continuerà a ricoprire le istituzioni e lo Stato fino a sommergerlo completamente. Che è quanto abbiamo oggi davanti agli occhi tutti quanti nonostante il "gran fumo" di Mani Pulite, simbolo di "cambiamento" solo per gli stolti o chi è un malafede.




    Roma, domenica 24 ottobre, ore 16,50, 1999

    Carissimo Antonio,



    se ti dovesse pungere vaghezza di ascoltare l’«altera vox» [naturalmente in tutti i sensi] sull’inqualificabile comportamento del tuo direttore di Potenza, basta farmi chiamare al mio telefono di Roma 06-65742876 (oppure – se ritardi – a quello di Racalmuto 0922048172 ove, come acciaccato novello Cincinnato sto recandomi).

    Con profondissima amicizia e stima.



    Calogero Taverna

    Via L. Rocci, 68

    00151 ROMA

    P. S. n.1 – Per il sottoscritto l’amicizia è sacra, anche gli costa rinunciare ad una nefanda pirateria della metà della propria pensione integrativa B.I. –

    P.S. n. 2 – Se rinuncio alle azioni penali, non essendo consentito a nessuno di operare una sorta di “ritenuta alla fonte” di pensioni e stipendi, retroattivamente ed indebitamente, ciò dovrebbe dirla lunga sul mio distacco dalle cose economiche.



    P.S. n. 3 – Se la Banca d’Italia, da un lato mi dimezza la mia magra pensione e, dall’altro, codetermina l’azzeramento degli interessi dei titoli di Stato, il sottoscritto è tenuto a far la fame? Se qualcuno fosse disposto – il che non è - a sfruttare la mia leggendaria competenza (a credere almeno a quello che un tempo Sarcinelli annotava su di me, allineandomi nientemeno a Dell’Uva e a De Sario, perché anche i tuoi scagnozzi potentini hanno tanto voglia di delegittimarmi?



    P.S. n. 4 – Fai correggere il tuo nome nell’enciplopedia giuridica della Treccani: quella pubblicazione lì, mi ha indotto in un imperdonabile errore sul tuo nome; stavolta consulto le pubblicazioni della B.I. e spero di non ricadere in un’altra “gaffe”.



    C.T.

    Pubblicato da Calogero Taverna a 20:56


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