giovedì 2 ottobre 2014

Bravissimo caro Roberto; ed è a questo qui che voleva alludere il malefico ufficiale sanitario, l'autore. Quindi ngagliari una parrineddra è abilità somma, astuzia sovrumana, e cioè maleficio supremo: sprecare tante energie e fare tanti sgambetti per un uccellino concretamente di poco valore. Cio è l'attuale corsa al municipio: una parrineddra di gramo valore, indebitatissima, giuridicamente allo sfracello, con una appropriazione indebita di 500 mila euro per acconti su gentilizie che mai si potranno realizzare, con oneri non inerenti per almeno 400 mila euro che fanno apparire come costo per la monnezza ed invece sono serviti per pagare quella signora rotondetta e attempata, che rientrava dall'assenza ingiustificata per negarmi il mio sacro diritto ad avere una tessera di identità dal Comune della mia nuova residenza costatami 500 euro, quella signora che il pastorello dell'Aima difende ad oltranza inventando mie criminali pensioni auree che non esistono. Dobbiamo continuare? Già, e che dire della minoranza che per inutile senso di responsabilità vota e si contraddice pur di restare inchiodata a quelle evanescenti poltroncine, per imposizione di quel locupletato capo della loro coorte parrinara: capo che ha l'interesse a bloccare il recupero di quei 15 milioni di crediti certi liquidi ed esigibili, recupero che ovviamente beccherebbe i paterni evasori catastali. C'è del marcio in Danimarca. e nessuno Shakespeare sa guardarne la vera oscenità. Il dottor Vinci è morto e il bacchico avvocato, quello che rimava "ca lu dissi iddru chiaru ca li frosci sunnu a paru", anche lui deceduto.

Bravissimo caro Roberto; ed è a questo qui che voleva alludere il malefico ufficiale sanitario, l'autore. Quindi ngagliari una parrineddra è abilità somma, astuzia sovrumana, e cioè maleficio supremo: sprecare tante energie e fare tanti sgambetti per un uccellino concretamente di poco valore. Cio è l'attuale corsa al municipio: una parrineddra di gramo valore, indebitatissima, giuridicamente allo sfracello, con una appropriazione indebita di 500 mila euro per acconti su gentilizie che mai si potranno realizzare, con oneri non inerenti per almeno 400 mila euro che fanno apparire come costo per la monnezza ed invece sono serviti per pagare quella signora rotondetta e attempata, che rientrava dall'assenza ingiustificata per negarmi il mio sacro diritto ad avere una tessera di identità dal Comune della mia nuova residenza costatami 500 euro, quella signora che il pastorello dell'Aima difende ad oltranza inventando mie criminali pensioni auree che non esistono. Dobbiamo continuare? Già, e che dire della minoranza che per inutile senso di responsabilità vota e si contraddice pur di restare inchiodata a quelle evanescenti poltroncine, per imposizione di quel locupletato capo della loro coorte parrinara: capo che ha l'interesse a bloccare il recupero di quei 15 milioni di crediti certi liquidi ed esigibili, recupero che ovviamente beccherebbe i paterni evasori catastali. C'è del marcio in Danimarca. e nessuno Shakespeare  sa guardarne la vera oscenità. Il dottor Vinci è morto e il bacchico avvocato, quello che rimava "ca lu dissi iddru chiaru ca li frosci sunnu a paru", anche lui deceduto.

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