lunedì 13 luglio 2015

vecchia lettera al governatore VISCO


Ill.mo Signor Governatore dottor Visco,

se Le dico che sono l'ex ispettore di Vigilanza Calogero Taverna, colgo un sorriso: Carneade chi era costui.

Avventuroso siciliano bazzico di questi tempi la città di Rieti. Provo grande rammarico nel vedere sbarrata – e mi dicono in vendita alla Fondazione Cassa di Risparmio – la gloriosa filiale BI.



La realtà reatina è molto complessa e nulla ha a che fare con la regione o con la stessa provincia di Roma. Non riesco a comprendere come si proceda ad obnubilare, per discutibili lesine sulla spesa, gloriose istituzioni.



Una sede provinciale è centro propulsivo propugna iniziative oculate e crea cultura, lega la periferia al centro, corregge distorsioni negli affari bancari e finanziari al momento del loro insorgere ed altro, altro ancora. Svolge una vigilanza a stretto contatto con il territorio; giammai è vacuità dispersiva di fondi pubblici.



Sono legato alla vecchia legge bancaria e per me resta ineludibile il brocardo iniziale che voleva raccolta del risparmio ed esercizio del credito faccende di “interesse pubblico”, espressione che non convinceva i legulei ma che ha determinato miracoli economici ed ispirato governatori sommi.



Visto che in questo momento forze esterne non si sono potute impossessare dello scranno di via Nazionale 91, La prego Signor Governatore si conceda una pausa di riflessione, si convinca che risparmi per riforme dissennate ed “incolte” vanno dismessi. Gli “americani” che sono approdati a palazzo Koch vanno rettificati, corretti, ripensati e i loro errori gestionali devono essere superati ripristinando l'autoctona cultura italiana.



E ciò glielo dico da Sinistra.



Riapra Rieti ed altre provvidenziali strutture della periferia. Il Paese gliene sarebbe grato.

Mi scusi l'ardire e voglia accettare il mio augurio a che Ella imiti e superi Guido Carli. Riprenda la gloriosa strada del Governatore guida dello sviluppo del Paese.

Calogero Taverna

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