venerdì 8 aprile 2016

Mettiamocelo bene in testa: a Racalmuto ci vuole la galera. Da quantant'anni chi ruba di qua, chi ruba di là. Tutti a infilare figli e figliatri, zie e imbecilli al Comune e poi ergersi a paladini della morale. Paghi le tasse e dopo cinque anni "accertano" che non le hai pagate. Se poi gli sbatti in faccia gli incontestabili pagamenti bamcari. Abbozzano una scusa e redigono una dichiarazione e ti mandano a casa. E questo si ripete. Ti dicono che su una casa di campagna in una inesistente particella catastale non hai pagato le tasse. Ti impongono di correre da Roma e da chissà dove. Fingono di credere alle tue doglianze ma l'anno successivo punto e a capo. Sanno bene che ben due regolamenti non sono stati mai resi pubblici ma non gliene frega niente aspettano il sesto anno per farti accertamenti tassaioli illeciti indebiti criminali. E il bello è che ti ritardano l'accertamento oltre scadenza perché non avresti ottemperato ad uno di codesti regolamenti che non hai mai potuto conoscere per occultamento in malafede. Lo dichiara pubblicamente l'ex sindaco Petrotto. Ma non serve a Nulla. Alla fondazione tutto resta in mano alla famiglia che crede di avere titolo a scialacquarla tanto è una cosa loro anche se Sciascia non ci ha messo manco un baiocco. Il comune eroga fonfdi cospicui e loro li scualacquano in panzi di lavoro e grandi note spese neppure in Paese ma lontano così con una fava due piccioni: Racalmuto e la Witacher. Il teatro si apre con grandi spese per far realizzare un'opera tetrale di un bizzarro nipote che non intresessa a nessuno. E per ringraziamento ci becchizamo offese e comumelie. Ma per fortuna io da un drogato non mi lascio impressionare.

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