martedì 7 giugno 2016

1° MAGGIO - FESTA DEL LAVORO
di Ugo Onelli
Si è celebrata anche quest’anno, a 68 anni dalla entrata in vigore della Carta Costituzionale, la Festa del 1° Maggio. Per evitare la deriva che questa ricorrenza diventi, come il 4 novembre e il 25 Aprile, una sterile, stanca occasione di festa senza comprenderne i suoi valori basterebbe tenere sempre presente nella nostra mente quanto affermato nella Carta quando affronta il tema del lavoro.
In sintesi, i valori e principi richiamati dal concetto del lavoro, che vanno difesi sempre, sono il Diritto e la Dignità. I Valori e i Princìpi collegati alla parola “lavoro” sono richiamati negli articoli 1, 2, 3, 4, 36 e 41 della Costituzio-ne, che è opportuno riportare sinteticamente, per rinvigorirli ed evitare che il lavoro diventi sempre più solo una merce che viene offerta e pagata, anche da recenti leggi contrabbandate come la panacea della disoccupazione, dal mercato a basso costo, concessa alle nuove generazioni di schiavi.
Art. 1 – “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…”
Art. 2 – “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo …e richiede l’adempimento dei     doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”
Art. 3 – “Tutti i cittadini hanno parità dignità sociale e sono eguali… E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Art. 4 – “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effetti-vo tale diritto.”
Art.36 – “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa…”
Art.41 – “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana…”
Il lavoro, quindi, è uno dei diritti fondamentali sanciti nella prima parte della Costituzione sono la sua spina dorsale e la prima entità che sostiene la parola “lavoro” è la Persona, il centro è la Persona. Non a caso durante i lavori del-la Costituente fu scartata l’ipotesi di dire “L’Italia è una Repubblica di lavoratori” perché l’articolo si prestava ad interpretazioni di parte. Il lavoro, tutto il lavoro da quello dello scienziato a quello manuale, è l’espressione più alta della persona.
Il lavoro si lega alla dignità della persona quando è collegato ad un riconoscimento economico che rende libera, autonoma la persona e fa sì che possa difendere e affermare la sua dignità.
PER FERMARE IL TTIP 
Contro il Ttip ed in generale contro i trattati bilaterali di libero scambio si sono mobilitati nel tempo milioni di per-sone. Grazie alla mobilitazione in Europa e negli Usa la segretezza con cui si voleva determinare il Ttip è stata scalfita. Il 18 aprile del 2015 è stata realizzata una giornata mondiale di mobilitazione contro i trattati suddetti. Ol-tre tre milioni di cittadini in Europa hanno sottoscritto una petizione contro il Ttip.
Lo scorso 7 Maggio è stata indetta una manifestazione a Roma per fermare il Ttip, indetta dalla società civile e dai movimenti raccolti nell’associazione stop Ttip. La Cgil ha aderito e ha promosso l’iniziativa e la diffusione dell’informazione/discussione sul commercio internazionale e sul Ttip in particolare.
Siamo infatti in presenza dell’ulteriore rischio del raggiungimento di un accordo quadro del tutto generico, finaliz-zato a non incappare nelle elezioni Presidenziali negli Usa, per poi procedere sui singoli temi con tavoli tecnici, ancora più ristretti e segreti.  La Cgil è da sempre critica nei confronti del Ttip e ha sempre sostenuto, in parti-colare, l’esclusione dal trattato della liberalizzazione dei servizi pubblici essenziali,  l’esclusione della regolazione dei flussi migratori e della mobilità dei lavoratori, il pieno rispetto delle norme ambientali e del lavoro previste dall’Oil e la richiesta della garanzia, da parte del Governo, di informazione, trasparenza e confronto con le parti sociali e la società civile sugli impatti reali del negoziato. La Cgil è stata infine parte attiva nella definizione della di-chiarazione di principi comuni tra Ces e Afl – Cio. (fonte: Fisac Cgil). Il nostro impegno sarà quello di seguire con estrema attenzione gli sviluppi delle trattative in corso sul Ttip e di fornire a tutti i lavoratori della Banca d’Italia un’informazione ampia e corretta su questo passaggio così importante per la vita di ciascuno di noi. (Il C.d.R.)

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