lunedì 16 gennaio 2023

 PREG.MO SIGNOR SOPRINTENDENTE DEI BENI CULTURALI DI AGRIGENTO

e, p.c. Guardia di Finanza – procura di Agrigento
e, p.c. Signor Sindaco Maniglia
e, p.c. Dirigente Franco Puma.
Leggo il Guillou sulla Sicilia Bizantina, pp. 170 e segg. Italia Bizantina, Longobardi e Bizantini – UTET, e inorridisco. Come da tempo in sede scientifica si invocano studi e ricerche sulla Sicilia Bizantina e sinora pressoché nulla? Ma ad esempio Giovanni Salvo a pag, 28 della sua Racalmuto è bene esplicito nel parlare della necropoli bizantina della contrada Ferraro, collaterale alla Forestale. E non c'è solo la tomba fotografata, ma vr ne sono tantre, sparse su un terreno da tempo non coltivato come mi sono sforzato di segnalare e fotografare. L'ideale per studi e ricerche quali li invoca il Guillou. Ma niente. E' come partalare ai sordi. Credo che non non se accemmì neppure nei recenti PR. Ignoranza? Ma se ne scrive e ne argomenta Giovanni Salvo il grande naturalista di Racalmuto?
Ma procediamo: Sù, sopra quella necropoli al Castelluccio vi era una bella fontana bizantina. Vi era ora non c'è più. Ho da scrivere, reclamare, poetare, E spirì la beddra funtana. A riguardare le carte catastali del P.R. di Racalmuto, ecco un tortuoso snodarsi dei conini delle terre soggette a vincolo archeologico, per aggirare quella minuscola particella ove vi era sefgnata la beddra funtana bizantina di lu Vozzaru. Fin troppo evidente l'intrusione di un noto e ora defunto amministratore comunale a far fare quelle giravolta per salvaguardare la sua proprietà. Quella fontana è ancora recuperabile secondo me. Perché al comune fanno orecchie di mercanti? Adempiono davvero ai loro doveri d'ufficio?
In terzo luogo, ci va di segnalare l'assottigliamento delle monete bizantine rinvenute a Racalmuto e finite al Museo Agrigentino. Sono monete bizantine che ben testimoniano la vita l'ev'conomia la durata della dominazione bizantina a Racalmuto. Dalla inventariazione della Cutrò, alla rassegna del Griffo, allo studio del Guillou, ai recenti resoconti di una squadra di studiosi, ecco assottigliarsi sempre di più il numero di quelle preziose monete. Nessuno vigila, nessuno si premure di custodirle adeguatamente, nessuno che sappia individuare custodi infedeli?
Sì, signori, sono arrabbiato, arrabbiato perché si defrauda la verace cultura che non è solo esercitazioni ipotattiche di fin troppo venerati uomini di bella scrittura.
Calogero Taverna

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