martedì 18 dicembre 2012

I magnifici Sette : Un'intera famiglia racalmutese, genuinamente Racalmutese


Anno: 1972; nozze d'oro di Giuseppe (u zzi Peppi) e Rosa Saccomando in Taverna. 

Cinque figli. Un coniugio davvero indissolubile. Una di quelle famiglie che non mancano a Racalmuto. Innanzitutto sette fedine penali intemerate. Come per tante altre famiglie. 
Lavoro, probità, studi serrati, successo in varie parti di Italia, e per due anche a Racalmuto. Spazi vitali cercati e trovati a Volpiano in provincia di Torino e prima a Settimo Torinese e prima anche in Svizzera. Conseguito un diploma a Gela, riluttante ad ogni servitù politica o a congreghe clientelari, si fanno le valige e si parte per la Svizzera, la Svizzera xenofoba. Ma il lavoro onorato e remunerativo si trova e quindi si torna in Italia, a Settimo Torinese. Due splendide figlie, non inquinate, onorevolmente coniugate e impieghi di prestigio. Senza alcuna raccomandazione. Un altro dimora nei dintorni di Racalmuto, dopo breve parentesi trai monti delle Alpi. Insegna, è manager scolastico, prima si chiamava PRESIDE poi dirigente scolastico. Apprezzato anche se severo. Nessuna macchia. Professionista pro tempore, intemerato. Rifiuta mazzette e gonfiate prebende. Tre figli, bravi a scuola , di successo nella vita. Un altro ancora, si laurea in giurisprudenza, emigra in Val Padana dalle parti di Schio. Insegna per pochi anni, quindi si afferma avvocato di grido. Non elemosina incarichi politici, anzi sta alla larga delle conventicole partitiche, dispensiere di favori e di assoldamenti. Due figli: illustri professionisti in quel di San Vito di Leguzzano. Un altro ancora, sacrificatosi per il successo scolastico dei fratelli, resta a Racalmuto. Dignitoso, rispettato, lontano da beghe e da cosche di ogni sorta. Un figlio, oggi professionista integro e valido. Chi scrive non osa descriversi. Chi vuole lo legga. Ha da apprendere. Una famiglia a gloria di Racalmuto: né Regalpetra, né apice mafiosa, laboriosa, seria. Non la sola s'intende, anzi la maggioranza dei nuclei familiari racalmutesi. A totale smentita di chi anche di indigeno ceppo vuol tutti farci apparire, infiltrati di chissà che e di chissà chi.

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