lunedì 13 maggio 2013

Dibattito sull'epigrafia del Cicolano


 


 

Toto corde plaudo al ritorno sulle mura della chiesa di Sant'Elpidio della epigrafe lapidea risalente ad un arco di un paio di secoli dal I a.C . al I d. C. a dire dei tecnici. Certo mi sarebbe piaciuto che con gli strumenti scientifici d'oggidì e con le cognizioni altamente sofisticate dei nostri migliori archeologi, quell'arco si restringesse di molto, anche per meglio precisare i dati storici del Cicolano. A questo riguardo non so proprio se affiggere una lastra con incisi caratteri latini in alto su una parete esterna di una chiesa sia stata scelta oculata. Iniziare a conservare e ad esporre acconciamente in un antiquarium i tanti preziosissimi reperti archeologici del Cicolano molto gioverebbe alla ricerca storica.

 

Già quel L. CARCURIN[us?] molto probabilmente edile, per gli specialisti prosopografici potrebbe dir molto specie ai fini della datazione. Noi non sappiamo quel Q e quel TARONIA cui segue TERT ...se siano suscettibili di corrette e illuminanti letture archeologiche. In alto poi non so come si possano misurare le lettere incise (ammesso che non sia stato fatto) che consentono agli specialisti specifiche di importanza non trascurabile.
Il Lugini - una volta tanto recuperato - ci avverte che quell lapide, già allora monca, non stava sui meri della chiesa, sibbene "in quel tempietto che sottostà alla stessa dove serve di capitello ad una delle colonne che ne sostengono la volta". Credo che il terremoto abbia fatto tabula rasa ed oggi nulla abbiamo. Magari per un eccesso di pignoleria, segnalo che la epigrafe pubblicata dal Lugini sta a pag. 91 della recente edizione e non a pag. 93 come scrive Mario Buonocore (a meno che non si riferisca ad altra edizione) nella pregevole rivista QUADERNO VALLE DEL SALTO del 1° dicembre 2007; rivista che va propagandata e adeguatamente supportata per il turismo dell’intero Cicolano.

 

 

solo una piccola precisazione: la lapide è stata messa sì, su di una parete, ma interna alla chiesa! =)

 

 

Calogero Taverna Grazie per la precisazione; del resto (com metto troppo tra parentesi: orribili zeppe; ma spiego in CONTRA OMNIA RACALMUTO perché scrivo così) cerco di pararmi i colpi non essendo sul luogo né del luogo.

 

 

Calogero Taverna Non per polemica, solo per una discussione che possa dare qualche frutto. La lapide messa in chiesa a S. Elpidio non so cosa possa avere di sacro, almeno per la religione cattolica. Suppongo ce il tempietto di cui parla il Lugini possa essere stato un residuo di un tempio romano esistente tra il primo secolo a.C. e i primissimi secoli d. C. Un alto funzionario dell'impero romano poteva benissimo mettervi una epigrafe lapidea a futura memoria. Dobbiamo al Buonocore se sappiamo che ne parla nei CIL il Mommsen al n. 4126. Dovrei andare in biblioteca a consultare tale pagina d l CIL, non credo che ne avrò tempo. Dovrei anche consultare grossissimi volumi prosopografici per vedere se trovo qualcosa su un Carcurinus edile. I testi di Mommsen sulla storia romana dovrebbero contenere qualcosa. Mi domando: cosa ci sta a fare materiale simile dentro una chiesa cattolica sia pure di un paesino con nome greco, alla stregua di Sant'Anatolia, Sant'Agapito, S. Ippolito ... Che ci stanno a fare tanti toponomastici greci in una limitata enclave? Non pensa che questi ed altri quesiti potrebbero avere allettante risposta in cartigli attorno a tanti bei reperti archeologici. Avete tanti immobili pubblici ormai in disuso e quanta attrattiva per turismo colto avrebbero antiquarii del genere? Ricordo che tempo fa al Museo Pigorini di Roma attraeva molto la tomba ricostruita di un guerriero longobardo che era stata ritrovata in Val di Varri. Ora non c'è pù nulla nelle sale d'esposizione. el Cicolano quella tomba non sarebbe più confacene? Avete tanta ricchezza archeologica, storica, culturale: valorizzatela. So bene che siete ora in pochi ed è già molto che taluni bei paesini resistono ancora. Ma io per imposizione politica debbo essere ottimista.

 

posso dire che molto probab ilmente la lapide, con nessuna rilevanza dal punto di vista cattolico è stata "rimessa" in chiesa per due motivi: 1) è stata da lì prelevata in seguito al terremoto del 1915 che ha devastato la Marsica ed anche la quasi totalità del nostro paese, ivi compresa la chiesa (poi perchè fino al 1915 fosse lì io non lo so)

 

2) la chiesa credo che sia l'unico luogo che permette di poterla visionare a TUTTI i cittadini di S.Elpidio senza andare a ricercarla nei varii musei (ad esempio molti dei resti, oggetti reperti del nostro paese sono nel museo di Borgo S.Pietro o a Rieti, ed io che ho 32 anni, non sono mai andata a cederli, figuriamoci i nostri bei vecchietti).

 

per quel che riguarda la toponomastica posso dire che il nostro paese porta il nome del Vescovo S.Elpidio poichè leggenda dice che tale Vescovo si era recato a Roma dalla Francia, paese dove attuava il suo operato, e sulla strada del ritorno morì propr...Altro

 

 

Calogero Taverna Ho molto apprezzato le sue cognizioni e soprattutto il suo interesse alle cose della storia locale. La mircostoria - che peraltro non dà gloria e per di più fa perdere quattrini -è la mia mania; mi sento il più grande microstorico di Racalmuto che per di più vanta un libro come Le Parrocchie di Regalpetra di Sciascia. In tale contesto -più che plaudente nei suoi confronti - mi permetta di contrapporre alcuni miei dissensi. Non parlo di MUSEI (ho attaccato il Pigurini, figurarsi!) - ma di ANTIQUARIUM. Per quel che conosco io, perché lasciare ai drogati il piano terra del mostro cementizio di Santa Lucia? Ben altro vi sarà a Sant'Elpidio. Quelle delle monache di S. Pietro sono riparazioni dell'allagamento fascista della valle del Salto: buono per l'elettricità, mica tanto per voi cicolanesi: non vi pagano neanche le imposte per occupazione del suolo comunale. e correte il rischio di finire ora sotto Viterbo (pensi ai vecchietti come me!).

 

Calogero Taverna Aggiungo: correre nei musei è vizio forse solo di certi "bei vecchietti", ma andare a visitare sale adeguatamente illustrative nelle località cui si riferiscono i reperti antichi non ha ostacoli legati all'età, sibbene agli interessi culturali che non ...Altro

 

La chiesa di Sant'Elpidio è ben descritta (nella sua decrepitezza del 7 marzo del 1574) dal vescovo visitatore Camaiani. S. Elpidio era allora dominio di Giovanni Giorgio Cesarini mentre il territorio contiguo apparteneva al celeberrimo Pompeo Colonna. La chiesa era "inornata et incomposita"; aveva tetto fatiscente solcato da "rimis" (al mio paese si chiamano 'gutteri'; voi non so) " “ et pluvia tutum reddendum" ( come dire che bisognava adoperarsi per non continuare a farvi diluviare dentro). Cento i nuclei familiari, quasi 500 abitanti che per allora e per paesi di montagna erano davvero tanti. Là non si parla di reperti archeologici, ma mio cognato Antonio Marruci mi assicura che dopo vi fu un vescovo reatino diligentissimo in queste cose. Sia come sia, per me varrebbe di più il recupero di quel tempietto romano di cui parla il Lugini ove rimaneva ancora affissa la lapide ora elevata a improbabile decorazione di una parete interna di una chiesa cristiana sicuramente a suo tempo eretta per sommergere ogni residuo di un meraviglioso culto pagano. (Mi permetterà di avere in cose di religione, gusti opposti).

 

 eheh... mi dispiace contraddirla, ma attualmente qui da noi non ci sono luoghi utilizzabili per poter esporre alcunchè... fino a qualche giorno fa si poteva pensare alla sala parrocchiale, ma ora è chiusa per la rimozione dell'amianto, e chissà quanto tornerà usufruibile, per tutto il resto non ho risposte, devo ammettere di essere mooolto ignorante in materia, sono ben altre le cose di cui mi occupo, per questo ritengo che la chiesa possa risultare uno dei luoghi più idonei per l'esposizione della lapide, forse sbaglio, m

 


 

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 forse sbaglio, ma conoscendo paese e paesani, credo che in altro luogo non si sarebbe potuta mettere

 

 

Calogero Taverna Capisco. Ogni estate questa splendida terra del Cicolano mi ospita liberandomi dai plumebi calori romani. Ne sono innamorato. Apprezzo tante grandissime persone e la civiltà raffinatissima che alberga da voi. Ma un piccolo difetto lo riscontro. Siete m...Altro

 

ha colto in pieno lo spirito paesano!!!!! complimenti! =)

 

Si sarà resa conto che io amo il Cicolano senza se e senza ma. Ma tutto il Cicolano e sono convinto che tanto si dorvà ancora fare. Certo molto è stato fatto e per merito esclusivo dei Cicolani, chiamiamoli anche Equi. Il frazionismo però qualche guaio l'ha prodotto. Vi sono quattro capoluoghi (Petrella, Pescorocchiano, Fiamignano e Borgorose, certo Corvaro scalpita) ma vi sono pure due o tre frazioncine (manco il 15% dell popolazione) che fanno comune a sé e determinano maggioranze in importanti istituzioni ove v'è il sistema capitario: quei sindaci là hanno determinato maggioranze rivolte più a favorirli che a far crescere il circondario. Mettiamo i fondi che vanno ripartiti per comuni a prescindere dalle dimensioni e dalle attese amministrative. Abbiamo posti remunerati che finiscono a piccolissimi comuni e vengono esclusi altri con maggiori titoli e competenze che hanno la disgrazia di appartenere a realtà comunali più consistenti. Il lago fu opera sì fascista ma come opera statale, perché allora tutto nello Stato niente fuori dello Stato. Poi quello Stato si chiamò Enel e con la mania delle privatizzazioni ora pare (così mi dicono) che l'opera non solo è privata o privatizzata che dir si voglia ma è passata di mano a realtà estere. I comuni dovrebbero incassare fior di quattrini. Pare vi sia una piccola consorteria locale che percepisce e ripartisce. Mi dicono che a Pescorocchiano arrivano sì e no 4-5000 euro all'anno. L'Ente delegato paga bene i suoi amministratori. Non so se mi spiego. In compenso, tutti - me compreso -paghiamo l'IMU più alta d'Italia. Proventi ben ripartiti ed adeguati al suolo pubblico comunale occupato sarebbero sufficienti non dico a non dover pagare nulla ma almeno aliquote contenute (sempre giuste comunque). Ho agitato la questione in un post qui gentilmente ospitato. Sollevo anche altre più spinose questioni. Vox clamantis in deserto. Pare che quello che interessa il Cicolano è non mettere in un antiquarium di Santa Lucia le tante epigrafi disperse e male affisse nei muri delle chiese o delle fontane o in muriccioli alti un metro a portata degli scarichi abrasivi delle auto. Oppure pagare fior d'avvocati per far tornare da Fiamignano una crosta di Santa Lucia nel vicinissimo borgo omonimo. Sarebbe come dire che qui a Roma dovremmo portare su al Casaletto il Colosseo perché forse la pietra fu portata là da questo periferico colle. Il Cicolano sia una sola entità amministrativa: non sono più di otto mila abitanti. Non si frazionino con campanilismi da secchia rapita, pena un irrefrenabile decadimento abitativo ed economico.

 

credo che ormai l'esito sia inevitabile... ciò che è fatto è fatto! siamo cresciuti con tali convinzioni: a noi di S.Elpidio non nominare Pescorocchiano, per l'amor di Dio (ed io sono tra questi ahimè o per fortuna?) e lo stesso vale dall'altra parte.....Altro

 


 

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Calogero Taverna Le informazioni su di lui sono frammentarie confuse. Pietro da Natalibus lo identifica con un eremita originario della Cappadocia e venuto in Italia dove sarebbe morto. Lo scrittore Palladio lo ricorda come un eremita, vissuto presso Gerico per molti a...Altro

 

=) sono contenta che si sia appassionato così tanto alla nostra terra, e poi sapere che noi siamo bizantini e a Pesco longobardi mi rincuora, nella mia testa i bizantini sono più signorili (col significato odierno, naturalmente) dei Longobardi... ahaha

 


 

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Calogero Taverna I bizantini sono i continuatori (talora in meglio, talora in peggio) della grande civiltà romana; i longobardi? Beh! Gli antenati di Bossi. Mi sa che sant'Elpidio ci guadagna. Augurissimi a lei ed a tutti gli abitanti di S.Elpidio

 
 

grazie infinite!!! tantissimi auguri anche a lei! =)

 

 

Quelli del Cicolano Una grande soddisfazione leggere su questa bacheca cultura storica e letteraria,specie del periodo di cui sono appassionato.Grande ammirazione per Calogero Taverna per l'accuratezza e la estrema conoscenza dei dettagli.Per non parlare della nostra Carola,che rappresenta la categoria di giovani di cui si è orgogliosi di averli nati e abitanti di questa nostra Valle.FB può essere anche luogo virtuale di aggregazione e scambio di idee e di cultura.

 

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Calogero Taverna Una aggiunta: mia moglie nasce a Pescorocchiano ma la sua famiglia si trasferisce in un bel maniero a Baccarecce. Lì mia moglie abita per oltre 22 anni. Io trovo alloggio estivo in una casetta di ex monache in Santa Lucia di Fiamignano (ma non riesco a fare guerra a quelli di Fiamignano per il trafugamento di una icona di Santa Lucia). Se mia moglie origina dai longobardi, quelli che guerreggiavano in Val di Varri (vedasi Museo Pigorini), io dovrei rifarmi ai bizantini visto che al mio paese è stato nel 1940 ritrovato un tesoretto del V-VI secolo d.C. risalenti ad un paio di imperatori bizantini. L'attaccamento alle proprie radici è sublime, il campanilismo solo simpaticissimo diversivo.

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