domenica 30 giugno 2013

I pittorelli del nulla pluri-officiati.

 
 
Pare che io abbia raccomandato pittori senza valore e magari trascurato imbrattatele che occupano megauffici medievali e vi stanno a telefonare all'infinito per inezie facendo aspettare all'impiedi personalità di alto rilievo che stizziti se ne vanno via, senza potere esplicitare i loro alti messaggi.


Certo quei mega uffici sarebbero da adibire a mostre di alta cultura e di opere di autori a rinomanza internazionale come da inviati e snobbati curricula vitae. L'inefficienza è poi in costoro tanto grande da continuare a fare come sala riunioni un massacro edilizio al secondo piano di un castello medievale la cui acustica è proprio nulla (forse un bene perché non si sente nulla e le idiozie incolte anche se di genere femminile non vengono manco percepite). L'ignoranza prepotente è poi tanta e tale che si lascia alle banderuole di nessun valore o agli esodi dal Teatro Regina Margherita la cappella palatina dei carretteschi dalla acustica mirabile. Ne ho tanto scritto, ne ho fatto anche una trasmissione televisiva ma pare ciò non valga molto perché invece di reclamizzare efebici scultorelli


dell'alabastrino o ingenue imitazioni in viola mi sono da qualche settimana invaghito di un concorrente dall'arte astratta, che invero alla Sciascia ha grandi messaggi e ardui segreti intimisti da stendere su grandi tele, anche in quelle un tempo usate per fare in estate il famoso "astrattu" racalmutese ed anche grottese. Sì, Accursio Vinti mi piace molto e mi industrierò a "raccomandarlo" perché grande pittore e non certo connivente pittorello del nulla.

 

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