domenica 22 dicembre 2013

Favole della dittatura edizione Bardi

Già in questo suo primo cimento con l'editoria, Sciascia (poi sommo con la Sellerio) sa dare alle sue favole una impronta di ineguagliabile essenzialità:  eleganza, signorilità, aristocratico tocco. Le postume edizioni hanno subito il marchio del simoniaco affarismo che tanto avrebbe fatto inorridire lo schivo Leonardo.
 
Andatevi a guardare le traslazioni pittoriche di Agato Bruno: nell'apparente ingenuo candore rappresentativo ecco emergere  la cromatica visione favolistica di uno Sciascia ancora "rondista" io direi addirittura ungarettianamente ermetico; il grande scrittore bene viene intravisto dal maliziosamente disadorno pittore. Una bella convergenza poetica che prima o poi verrà capita nella sua complessa simbiosi artistica.
 
 
 
 
 

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