lunedì 17 febbraio 2014

Ecco a terza parte della relazione del 1919 che il prefetto di Agrigento Nannetti invia al Ministero degli Interni.

Ecco a terza parte della relazione del 1919 che il prefetto di Agrigento Nannetti invia al Ministero degli Interni.
 
"A questo movimento per ovvie ragioni di tornaconto e speculazione, è stata trascinata tutta la cittadinanza , e ciò à costretto questo ufficio a dislocare colà un forte nucleo di truppa allo scopo di assicurare il regolare funzionamento delle operazioni di requisizione ed il conseguente regolare approvvigionamento della Provincia: d'altra parte si è interessato il Consorzio per addivenire a qualche aumento nell'assegnazione degli sfarinati effettivamente non corrispondente al bisogno  e tali provvedimenti sono valsi ad infrenare i più violenti e a tranquillizzare i più timidi, ed esasperati al punto da indurre il Sindaco a telegrafare a diversi deputati della provincia, sia pure di tendenze opposte, perché patrocinassero presso il competente Ministero l'accoglimento dei desiderata della popolazione, anche a costo di dare soddisfazione ai socialisti avversari inconciliabili con l'amministrazione al potere.
Anche tale agitazione è stata così ridotta in modesti confini e l'ordine pubblico anche in S. Stefano Quisquina tende a ritornare normale.
E' naturale e logico che il succedersi di tutte queste agitazioni che io riferisco a codesto on. Ministero perché si renda conto della difficoltà che  questo ufficio  attraversa quotidianamente per far fronte alle esigenze dell'ordine pubblico e per evitare fatti che potrebbero avere su di esso grave ripercussione, implichi lo spostamento continuo dei mezzi limitati di cui dispongo, e la peregrinazione continua dall'uno all'altro Comune della Provincia dei nuclei di agenti della forza pubblica che sono quindi distratti dai servizi di istituto e di quelli di polizia giudiziaria nelle campagne in ispecie.
Tali fatti influiscono evidentemente sulla recrudescenza dei reati  e conseguente allarme nella popolazione rurale che non può accudire con tranquillità al lavoro dei campi. Si aggiunga a tali circostanze la soppressione della locale Tenenza Guardie di Città che contribuisce ad assottigliare il numero degli Agenti disponibili per quanto sostituiti da soldati sui quali pochissimo assegnamento può farsi per i servizi di prevenzione e anche di repressione dei reati.
Anche ciò credo di portare a conoscenza di codesto on. Ministero perché si compiaccia esaminare benevolmente la possibilità di mettere quest'ufficio in grado di ovviare agli inconvenienti prospettati, aumentando consistentemente il numero dei carabinieri in provincia, per potere, sia rafforzando le stazioni, sia costituendo nuclei speciali , porre almeno un argine al dilagare della delinquenza e della propaganda sovversiva che intenderebbe  farsi a base di intimidazioni, di sopraffazioni e di violenze.
IL PREFETTO [f. illeggibile ma Nannetti]  

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