domenica 16 febbraio 2014

Ora vogliamo un po' soffermarci su Racalmuto in quel biennio. Tempi davvero calamitosi. E al nostro posto facciamo parlare il prefetto di Agrigento

A proposito del Questore Ettore Messana, abbiamo parlato, sia pure incidentalmente, del terribile biennio 1919/20 a Riesi. Ora vogliamo un po' soffermarci su Racalmuto in quel biennio. Tempi davvero calamitosi. E al nostro posto facciamo parlare il prefetto di Agrigento dell'epoca:
 
 
" Finite tali agitazioni (per l'occupazione delle terre), i socialisti ne inscenarono un'altra ancora.
Forti del lodo arbitrale del collegio dei probiviri di Caltanissetta sulle pretese di aumento dei salari avanzate dagli operai di quel bacino minerario, inducono la numerosa classe zolfifera della Provincia ad invocarne l'applicazione anche in questa giurisdizione; ARAGONA, FAVARA, CIANCIANA, RACALMUTO, GROTTE, COMITINI abboccano all'amo.
I proprietari delle miniere però resistono, gli operai di rimando proclamano lo sciopero.
Questo ufficio, nell'interesse dell'ordine pubblico, interviene nella vertenza e dopo pratiche laboriosissime, ottiene ovunque la ripresa del lavoro, riuscendo a persuadere le organizzazioni zolfifere che non poteva il lodo accennato applicarsi alle industrie del genere di questa provincia, nella quale la vertenza sorgeva ex novo e che in ogni caso dovevansi attendere le deliberazioni della commissione di appello in Roma. cui era stata deferita su ricorso degli industriali la soluzione della controversia. Ottennero però nell'occasione gli zolfatari quasi ovunque aumenti di salario con pagamento di arretrati da parte degli esercenti, che accogliendo in parte le pretese dei propri lavoratori, volontariamente vi si sobbarcarono.
Visto abortire anche tale pretesto i mestatori, che erano ricorsi per mantenere desta l'agitazione anche all'ausilio di compagni, all'uopo qui venuti da fuori provincia, prova cotesta che le fila del movimento vengono dall'alto, si danno ad aizzare ancora le masse per pretese irregolarità nella distribuzione degli sfarinati nei vari comuni, per la cattiva qualità della farina fornita e per invocare la distribuzione del grano in sostituzione della farina stessa, alla popolazione che ne avesse diritto.
E così a FAVARA si cerca di scimmiottare i Soviet pretendendo che una Commissione di operai  regoli la distribuzione degli sfarinati, a S. GIOVANNI, SAN BIAGIO PLATANI, CAMMARATA ed altrove si minacciano torbidi e si pretende l'aumento del contingentamento, a S. STEFANO QUISQUINA, rocca del socialismo in provincia, si crea una vivissima agitazione per ottenere grano invece di farina, pur non disponendosi di mezzi idonei alla macinazione prendendo a pretesto la cattiva qualità della farina, che, al contrario, è ottima perché fornita da stabilimenti che approvvigionano altri Comuni, nei quali mai sono stati lamentati inconvenienti del genere. In questo ultimo comune, ove sorge a tale scopo, un comitato permanente di agitazione si pretende perfino di impedire alla Commissione militare di requisizione il trasporto del frumento requisito e depositato in quei magazzini statali."
[segue]
 
 

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