lunedì 2 giugno 2014

Tutto è passato


Postfazione finale

Uomini, cose, vicende, racconti omonimie sono tutti totalmente immaginari: sogni di un vecchio demente. Mica lo si può scomunicare per questo. Le vicende più oscene rassomigliano più a sogni erotici, delizia di ermeneutica esistenziale di psicanalisti di Vienna e dintorni, che davvero confessioni criminali. Se risorge questo o quello, potrebbe ravvisarvi la parodia di qualche suo gongolante racconto. Ma per quanto ne so, tutti costoro sono morti e sepolti da tempo: come possono reagire? Ma quando lassù (molto improbabile) o laggiù (probabilissimo) mi quereleranno presso il padre eterno, o mi giubileranno vieppiù (bello ‘sto  termine vetero-burocratico) presso Lucifero o Mammona (molto più pertinente alla retribuzione del mio lavoro) o Mefisto (demone a me caro per quella faccenda del Faust, dato l’approssimarsi del mio ottantesimo anno di vita), oppure un demone blasfemo (corteggiavo mia moglie sussurrando con Heine: è il giorno del giudizio, i morti risorgono all’eterna  gioia o all’eterno dolore: Abbracciati insieme non ci curiamo di nula, né di inferno, né di paradiso).

 Suppongo che le disincantate Mariucce del mio paese non rimarrebbero insensibili a siffatti afflati romantici. Certo non detti da un vetero-vecchietto, quale oggi io sono. Non temo Eros: io e Desario eravano considerati due monogami irriducibili dell’ Ispettorato Vigilanza di Bankit. Quanto agli altri, beh! Lasciamo perdere: l’ora erotica in fin dei conti l’ha inventata un capitano di lungo corso, finito a capo dell’istituto ispettivo.

Se continuo, va a finire che disvelo il vero che ho tentano di dissimulare. Se qualcuno è ancora vivo e si riconosce (cosa impossibile) in qualcuno dei sopra estesi apologhi allusivi particolarmente sfottenti, per cortesia, non si inalberi troppo. Tutto quanto è scritto qui è solo frutto di fantasia. Tutto è assolutamente immaginario (volevo dire irrealissimo e uomini e cose e fatti sono del tutto immaginari: Se qualcosa di vero dovesse emergere è per mera e semplice coincidenza e da parte mia sottoscrivo le più ampie scuse). Ma non esagero? Quello che è indubitabile è il fatto che inizio, prosieguo e fine di questo ampolloso, insenso, vacuo raccontino, si esauriscono oltre un settennio fa. Come si dice sono cose datate e superate dallo sconvolgente decorso di quest’ultimo decennio. Berlusconi se ‘nnè ghiuto. V… aspetta la rivincita. Grassone suona la grancassa a Londra. Qualche arcivescovo è sepolto. Qualche cardinale resiste ma non conta più niente. Un paio di banchieri si sono fatti suicidare. I cambi ora non sono né fissi né  flessibili. Quattro o cinque Governatori sono ruotati, taluni melanconicamente, tal’altri gloriosamente, tal’altri ancora senza infamia e senza lode, uno scandalosamente infilzato dai poteri forti – adirati per il suo lungimirante vade retro satana rivolto alla moneta unica, un signorino non autoctono è passato a miglior vita all’estero.

Ed allora perché questo racconto? Perché non è consentito ad un vecchietto, privo di lussuriose rimembranze, di raccontarsi immaginarie oscenità finanziarie a suo uso e consumo? O orecchie di caste fanciulle non leggetemi: vi annoiereste e forse un tantinello arrossireste. O voi preti, spesso birichini, leggetemi, divertitevi e poi anche scomunicatemi: per la bruciatura però non c’è più il braccio secolare cui consegnarmi.

Ogni riferimento a fatti e persone reali è meramente casuale. Questo è sicuro.

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