giovedì 27 novembre 2014

la mia Racalmuto: vecchia e vezzosa.


I muri si sgretolano, le erbe si abbarbicano sin sopra le vecchie trabeazioni, gli scalini si corrodono per il gocciolare di collabenti cannalate; il sole a metà, l'ombra sull'altra metà di fronte, basalti che si incuneano nell'oscuro di un cortiletto coperto, balconi antichi dal ferro battuto da fabbri abili or non più operanti: una Racalmuto che morendo risorge forse malconcia, vestita a nuovo, calzata e intabarrata di piumini importati da lontane terre. Siamo giovani e vecchi al contempo in questa R
Racalmuto letterariamente trasfigurata e per tanti di noi solo lubricamente sfigurata.

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