giovedì 21 luglio 2016

Lillo Taverna
21 luglio 2015 ·
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Ora che il dottor Casarrubea è morto, cosa resta dei suoi calunniosi giudizi su Ettore Messana? Ora che il dottore Casarrubea è morto come fa la Cernigoi a confermare le sue fantasmatiche accuse contro la onorabilità di Ettore Messana? Ora che il dottore Casarrubea è morto come se la cava MALGRADOTUTTO con mio cugino Gigi Restivo, tetragoni, entrambi, nello sposare tesi infamanti contro il compaesano Ettore Messana?
Cosa posso più dire a Giuseppe Cararrubea? Nulla: è morto!
Eravamo in sospeso in ordine a documenti che ostentavo a totale scagionamento di Ettore Messana. Singolare una sua giustificazione. De Gasperi aveva scelto come suo stretto collaboratore Ettore Messana, ignorandone le colpe pregresse. Capirei che Ettore Messana potesse ignorare eventuali ipotetiche magagne di De Gasperi, ma ad un uomo di potere e di governo del calabro di De Gasperi nulla poteva sfuggire della vita alle dipendenze del Ministero degli Interni di Ettore Messana.
Aveva sparato a zero Li Causi ma al ministero ben si sapeva che erano fandonie ricucinate per occorrenze politiche della neo opposizione comunista.
Alla Cernigoi avrei voglia di dire: ma perché non accertò il clima di biechi interessi di Ricciardetti a Tieste: scrisse costui un pamplet scandalistico, senza prova alcuna, incentrato su sospetti e dispetti risalenti a quando Tito si era impossessato di Trieste dove ancora risultava in servizio l'ex agente della "politica" fascista. Pamplet finito subito in archivio, se mai vi giunse, per manifesta infondatezza. Le carte del SIS romano chiariscono il caso senza tema di smentita.
Oddio, tutti possiamo sbagliare! Specie chi da giornalista - e neppure brava - si alza una mattina, crede di avere in pugno uno scoop storico, trova Casarrubea che le dà bordone e il gioco diffamatorio è fatto. In fin dei conti la vittima del falso scoop chi è? Ma un defunto da mezzo secolo ispettore generale di PS, commendatore di san Maurizio e san Lazzaro dottor Ettore Messana. La famiglia per ragioni sue - rispettabili - non vuole scandalo alcuno. Dare addosso all'untore, insomma. La Cernigoi a me non intende dare ascolto alcuno perché chiamandomi Lillo (per ragioni mie e non per obbligo anagrafico) non avrei il giusto nome per un diario FB e soprattutto per un blog (contra omnia Racalmuto) con ben 960.000 visitazioni che la nuova spuntata alabarda della Cernigoi se le sogna.
Certo speravo in una equanimità di un fogliastro di paese che si vanta di essere stato tenuto a battesimo nientemeno che da Leonardo Sciascia (quando era ben altro, giovanile e pugnace). Niente da fare: sarei un colluso con poliziotti stragisti, con criminali di guerra, con questori capi del banditismo siciliano sotto Giuliano: parola di Lo Causi, comunista e deputato nella seconda parte degli anni quaranta. Ed essendo anche lui morto e sepolto non può certo rinnegare le sue balordaggini infamanti che processi plurimi e ricerche storiche serie hanno cassato e sepolto.
Ma c'è uno storico siciliano che dice falsamente di avere carte del fascicolo personale del Messana. Ribadito subito che in atto il fascicolo personale del Messana è top secret al Ministero degli Interni che tarda peraltro a consegnarlo all'Archivio Centrale di Strato come per legge, vorrei far notare ai miei queruli avversari di Malgrado Tutto che a tutto concedere quella equivoca carta - evidentemente trafugata - dimostrerebbe che il Messana nel 1919 a Riesi si sarebbe reso colpevole di vigliaccheria essendosela data a gambe. E questa è solo malevolenza di chi aveva necessità di coprire responsabilità di incapaci superiori del Messana, ma è anche la ulteriore prova che il Messama - che nel 1919 non poteva essere né sgherro fascista né agente dell'OVRA e addirittura sotto Nitti - non nè responsabile né artefice di quella pur riprovevole strage di stato (per usare parole grosse e salvarci l'anima).
Questioni di tempo, anacronismi insensati, colpe di storici che avallano pare la frottola (oltremodo condita da Malgrado Tutto).
L'ultimo processo Casarrubea. salomonico quanto si voglia, dimostra che l'Onorata Benemerita ne combinò nelle vicende banditesche di Giuliano da raccapricciare se obbiettivamente si guarda al caso della esecuzione in caserma del Ferreri (fra diavolo). Ma Messana non fu colpevole di nulla. Anzi per tanti versi ne fu vittima: altro che capo del banditismo siciliano degli anni quaranta!
Calogero Taverna

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