venerdì 1 luglio 2016

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Lillo Taverna Lillo Taverna

20 minuti fa ·

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Mi alzo stamani irato cattivo despota: donne lontane hanno tentato di evirarmi di mente e di cuore. Non tollero. Mi affaccio dalla vetrata della verendina di questa mia villa Merytal, dopo una notte solitaria e cupa, e giù mi irride la devastazione che il possente Ofente della dolce Claudia ha raso al suolo. Invero ne vien fuori un pascolo appetitoso per nigri uccelli. Una coppia di merli, lei con becco nero lui con il suo becco giallo beccano ghiotti finché la mia lontana figura non li spaventa e volano via. Non faccio in tempo a prendere la mia I/pad per immortarlarli in facebook. Ma allora vedo il disastro dell'infernale motoerba di Ofente. Divelte anche quelle ampie marhgerite, come impropriamente le nomino, da me piantate. ansimano ancora due bei fiori recisi. Di là nell'altura ove volevo metter su tradizionale orto mi rimane un ciuffo di finocchio pur da tanti anni piantato. Ove più folta era l'erba vedo piccolissimi fiorellin di prato cerulei e un minuscolo fiore giallo, il mio colore come la mia irrefrenabile rabbia. Da rintuzzare, da comprimere. Il mondo non è cattivo solo stupido specie se al femminile. , Una foto ricordo ai miei poco cresciuti alberi da frutta. Le albococche devon ancora maturare, le mele ringrinzite malate inguardabili, le ci,ligie hanno frutificato. Ma volete mettere queste ibridazioni umane con il sontuoso alberro di ciliegio autoctono montano svettante fitto di fogliame. Fruttifica anche ma trottppo in alto, irrangiungibilmente meno che per i tanti uccelli che vi trovano cibo e riposi, Mi rimane per i miei occhi qualche fiore di un arbusto da me piantato bianco piccolo ma perenne

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