domenica 20 maggio 2018

In un interessante studio del prof. Tiziano Giovannelli sui primordi cristiani nel Cicolano abbiamo dovuto riscontrato  un sapiente chiarimento su NERSAE,

Era dunque un VICUS 'che i Romani scelsero come centro amministrativo della RES PUBLICA AEQUICULANORUM, (v. p, 101 dell'articolo di TIZIANO GIOVANNELLI, "Origine e sviluppo del cristianesimo nel Cicolano. Evidenze archeologiche tardoantiche altomedievali a Collorso e Castelmenardo").

Ecco perché  - sia pure a nostro modesto avviso -  a Nersae il Meddix Tuticus Pupidius Herennius vi costruì una bella villa e grato appose una lapide votiva ad Ercole come da Epigrafe studiata dal Lugini ed ora dal Morandi e dal Buonocore (tra tanti altri).


Perché poi quel pretore Meddix abbia scelto i caratteri osci mi pare ancora un enigma. Noi pensiamo che siamo in piena guerra 'sociale' (90-88 a.C.) e ci colleghiamo con le magistrali ricerche del prof. Timo Sironen (v. Minora Latino-Sabellica II, Un trofeo in osco da Poggio Cinolfo (AQ)  Arctos 40 (2006), 91 - 112).

Mi auguro che unitamente alla Lumen di Carsoli si celebri un convegno in quel di Nesce anche per una doverosa segnalazione scientifica che potrebbe essere di base per indilazionabili scavi stratigrafici proprio nella ricca facies di questo villaggio di Pescorocchiano.

Calogero Taverna







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