domenica 18 agosto 2013

Peccato! Mi sarebbe tanto piaciuto illuminarmi!

Calogero Taverna Peccato! Mi sarebbe tanto piaciuto illuminarmi!
  • Cristian Alaimo nessuna risposta da parte dei politi-tanti che ci sono
  • Calogero Taverna Il giaio è che codesti politi-tanti siamo noi stessi .. e chi è causa del proprio mal pianga se stesso. Dire: noi di qua tutto bene; loro di là tutto male, è manicheismo. Noi racalmutesi che siamo il paese del sale non caschiamo per favore nel marasma del qualunquismo di moda. A Racalmuto il nostro acuto intelletto l'ha avuto sempre vinta: Parola di storico che da trent'anni non fa altro che studiare apprendere e applaudire il miracolo esistenziale di questo splendido "spazio vitale" (teoria di Forsthoff) che corrisponde a Racalmuto. Racalmuto non è Regalpetra, Racalmuto non è Rachal-maut, Racalmuto non è manco Rachal-mut; forse Racalmuto nel 1100 si chiamava Gardùtah, non è manco Mothion. Le mie ricerche storiche hanno dimostrato la fasullità di tutti codesti arzigogolamenti di racalmutesi definitisi colti. Il vizietto dell'essere fanfaroni, purtroppo l'abbiamo avuto. Ed oggi esplode nel teatrino della politica (a Racalmuto una specie di opere di pupi alla Tanu Bamminu). Mi diverte il fatto che Rachalmut era toponimo che sta in documenti del 1100 ma si riferisce a Petralia. A quei tempi questa cittadina qua, questo nostro Racalmuto non esisteva per niente. Chi stabilisce senza ombra di dubbio che Rachal--mut significa Stazione di Mut non sa forse che il più grande arabista vivente scrive che invece significa Villaggio del Moggio. Mi richiama il Monte Formaggio a noi vicino.. Pensare che Favara significa fontana e in Sicilia chissà quanti toponimi ci sono che suonan così. Mi dicono che a Favara non v'è fonte o falda acquifera significativa, mentre ben starebbe questo toponimo per Racalmuto. Ma non voglio ulteriormente dilungarmi, tanto lo so che le mie parole si disperdono come foglie autunnali al soffiare della tramontana. Oggi ho guardato un documentario su Racalmuto. Uno speaker dalla voce maliarda (un professionista), fotografia eccellente, Totò Petrotto una volta tanto composto. Documentario però datato. Il tempo si è divertito a dissolvere tutte quelle melense agiografie. Mi sono chiesto chi ha pagato? Chi ci ha guadagnato? Tanto spreco per nulla.

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