venerdì 7 novembre 2014

Noterella acidula e non poco: ricordando, rammaricandomi

 
REGALPETRA LIBERA ((( blog Racalmuto)))
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lunedì 20 maggio 2013
Il paese di Racalmuto: attanagliato tra Stato e Mafia
Nota facebook del dott. Salvatore Sardo
(Segretario PD - Racalmuto)
 
È da oltre un anno, in seguito allo scioglimento  del consiglio comunale per “condizionamenti esterni della criminalità organizzata”,  che il nostro comune è retto da una Commissione Straordinaria nominata direttamente dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Il fine del commissariamento, come si evince dal decreto presidenziale, era quello di “ rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell’ente locale”.
Quindi il compito della Commissione Straordinaria era quello di ristabilire la legalità e la credibilità dell’istituzione locale nonché di provvedere al suo risanamento finanziario.
Bene, dopo un anno di gestione commissariale possiamo fare delle considerazioni sul lavoro svolto  e sugli atti amministrativi da essa adottati.
Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa? Poco o niente; forse la situazione è, addirittura, peggiorata!
Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, i cittadini racalmutesi si aspettavano anche un “disinquinamento” della burocrazia comunale attraverso la rotazione delle figure apicali o la loro sostituzione, dal momento che gli attuali titolari di Posizione Organizzativa sono rimasti gli stessi delle passate amministrazioni e che probabilmente non sono esenti dalle responsabilità del “grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale” riscontrate dalla Commissione di Accesso Prefettizia.
È davvero curioso ed ipocrita pensare che tutta la responsabilità “dell’inquinamento e del deterioramento” amministrativo possa ricadere esclusivamente sugli organi elettivi risparmiando la burocrazia che oltre ad essere la struttura portante dell’ente, assicura la continuità amministrativa e rappresenta, come le rivelazioni dei pentiti di mafia hanno evidenziato, il punto di snodo degli intrecci tra politica e organizzazioni criminali.
L’unica novità in questo ambito è stato il pensionamento dell’ex segretaria e la nomina di un nuovo segretario comunale che, peraltro, non assicura neanche la sua  presenza giornaliera al comune!
Per il resto tutto come prima o peggio di prima.
Ma tralasciando le problematiche relative alla macchina burocratica, certamente di non secondaria importanza per il funzionamento del comune, veniamo alle questioni di merito della gestione commissariale.
La triade commissariale, nel corso del 2012, ha sollevato diverse questioni:
Debiti fuori bilancio per oltre € 1.500.000,00;
Spese per il personale oltre il 60% delle spese correnti;
Percentuale di copertura insufficiente delle spese per i servizi a domanda individuale (asilo nido, mensa scolastica, trasporto urbano);
Mancata copertura  del 100% del servizio smaltimento RSU;
Aliquote IMU;
Addizionale comunale IRPEF
Per far fronte alle esigenze di bilancio e non  mandare in dissesto il comune è stato approvato un piano di riequilibrio finanziario della durata quinquennale ( del. Commissariale n. 1  del 24/01/2013), inviato per l’approvazione alla Sezione Controllo della Corte dei Conti e al Ministero degli Interni, che prevede le seguenti misure e su cui è stato espresso il parere favorevole del collegio dei Revisori dei Conti:
Innalzamento nella misura massima prevista dalla legge delle aliquote IMU;
Innalzamento nella misura massima dell’aliquota TARES;
Innalzamento nella misura massima dell’addizionale  comunale IRPEF senza tenere conto degli scaglioni di reddito, così da colpire anche i pensionati al minimo;
Chiusura dell’asilo nido comunale;
Abolizione del servizio di Scuolabus;
Abolizione del servizio di Trasporto Urbano;
Copertura del 50% della mensa scolastica;
Licenziamento nel 2014 del personale a tempo determinato (contrattisti).
Ripiano dei debiti fuori bilancio in tre esercizi finanziari.
Più che  un programma di risanamento sembra un bollettino di guerra!
Da più parti si vorrebbe accreditare l’idea che il taglio dei servizi e l’inasprimento della fiscalità locale sia la conseguenza della dissennata  gestione delle amministrazioni passate; quindi le lamentele debbono essere indirizzate agli amministratori responsabili del disastro finanziario. Certo non voglio sostenere che gli amministratori passati non abbiano responsabilità, ma è del tutto falso e fuorviante volere attribuire lo stato di squilibrio finanziario solo a loro. Se così fosse non si spiegherebbe il fallimento di molti comuni siciliani e la gravissima situazione  finanziaria di grandi città come Catania, Messina, Palermo in fase di pre-dissesto. E allora come stanno le cose? La verità sta nella crisi finanziaria che ha colpito l’Italia  e la zona euro: a causa delle manovre di contenimento della finanza pubblica operata dai governi Berlusconi prima e Monti dopo, sono state fortemente ridotti i trasferimenti statali e regionali agli enti locali che si sono trovati in grossa difficoltà finanziaria. Non sono solo i debiti fuori bilancio o i precari, quindi, ad aver causato lo squilibrio finanziario del nostro comune, ma situazioni più complesse e al di sopra del nostra portata
Ora, più che un piano di risanamento,  l’atto adottato dalla Commissione ha il sapore amaro  di una specie di ”punizione” nei confronti dei cittadini che pur essendo incolpevoli sono chiamati a sopportare pesanti sacrifici in un momento di forte crisi economica.
Mentre il Presidente della Regione ha bussato alle porte del governo per ottenere la proroga dei 20.000 precari degli enti locali siciliani che rappresentano una grande questione sociale, la triade commissariale tira dritto incurante dei risvolti umani di un eventuale licenziamento di massa, ossessionata dal cosiddetto “riequilibrio finanziario  dell’ente”.
Sembra che l’interesse principale della commissione sia quello di mettere le carte a posto, far quadrare i conti e dimostrare al ministero di avere assolto il proprio compito!
Quindi tasse e tagli a tutto sfiato.
I cittadini che nutrivano tante aspettative nei confronti  di questi rappresentanti dello Stato sono molto delusi e sperano che alla fine di settembre, quando scadrà il loro incarico possano andare via senza rimpianti.
Non hanno fatto nessuno sforzo  per far ripartire l’economia di questo paese; basta pensare ad alcune questioni che si trascinano da parecchio tempo senza nessuna  soluzione.
Allargamento del cimitero: che fine hanno fatto quei  € 500.000,00 versati dai cittadini racalmutesi come anticipo per il rilascio delle  concessioni cimiteriali? Non hanno né concessioni né soldi; fino ad ora non si è stati capaci di approntare il progetto ed appaltare i lavori di allargamento del cimitero per  evitare apprensioni ed angosce ai parenti dei defunti che non sanno da chi farsi prestare una tomba o un loculo dove parcheggiare temporaneamente i loro congiunti nelle more di vedersi rilasciata una concessione cimiteriale.
Fondi di compensazione ANAS  ( circa 2 milioni di euro):  anche qui tutto tace! Il vecchio consiglio comunale, nel bene e nel male, aveva programmato le risorse per la sistemazione di piazze e strade urbane  nonché di strade esterne a servizio dell’agricoltura. Che fine hanno fatto questi fondi? Metterli nel circuito economico  porterebbe una boccata di ossigeno nell'economia di questo paese.
Manutenzione delle strade interne: La viabilità interna è in uno stato pietoso; buche dovunque, strade dissestate che rappresentano un serio pericolo per l’incolumità pubblica. A proposito che dire della strada che porta al cimitero ( via Perlasca) dove è ceduto il canale di gronda realizzato di recente: venga chiamata la ditta esecutrice dei lavori a risponderne e tutti i tecnici che hanno avuto un ruolo di responsabilità nell'esecuzione di questa opera.
Alloggi  popolari contrada Piedi di Zichi: come mai non sono state assegnati i 10 alloggi in contrada Piedi di Zichi agli aventi diritto? Cosa si aspetta? Da oltre 2 anni i cittadini che hanno inoltrato la domanda aspettano invano di vedersi riconoscere il diritto ad avere una abitazione. I commissari spieghino alla gente i motivi di tanto ritardo.
Siamo arrivati in prossimità della stagione estiva  e ancora non si da corso al decespugliamento delle erbacce lungo le strade cittadine, negli spazi pubblici e nei giardini pubblici, luoghi di annidamento di insetti  e  zecche  pericolosi per la salute umana. Cosa si aspetta ? 
Per ultimo vorrei ricordare altri due questioni:
Acquisto ex villaggio ISPEA
Messa in sicurezza Teatro Regina Margherita
Per quanto riguarda la prima questione voglio qui ricordare che nel 2003 l’amministrazione Restivo, nella quale il sottoscritto rivestiva la carica di vicesindaco, ha deciso di acquistare l’ex villaggio ISPEA con l’intento di realizzare un museo delle miniere e quindi arricchire l’offerta turistico-culturale del nostro paese già ricco di risorse culturali. Come è noto il nostro è un paese dalle forti tradizioni minerarie : zolfo, salgemma e sali potassici hanno rappresentato e ancora il salgemma rappresenta una fonte di ricchezza e reddito per molte famiglie. All’inizio degli anni sessanta con la discesa di società del centro – nord ebbe inizio l’estrazione della kainite e la costruzione di un villaggio, dotato di foresteria, cucine, uffici  e alloggi per le famiglie di operai e tecnici trasferitisii in Sicilia dalla Toscana, Marche e Umbria. Dopo alcuni decenni l’estrazione della kainite terminò ed il villaggio di proprietà dell’ISPEA, una società a totale capitale pubblico,  fù abbandonato e si avviò verso il degrado. Con l’acquisto dell’ex villaggio l’amministrazione comunale voleva recuperare la storia mineraria del nostro paese facendone un museo da  consegnare  alle future generazioni.
Ma, purtroppo, non c’è stato tempo per realizzarlo. Si è perso tempo (come spesso succede nell’avvicendarsi delle amministrazioni)  anche per la stipula dell’atto di compravendita; pur prevedendo la somma richiesta nei vari bilanci di diversi esercizi, non si è riusciti a completare l’acquisto.   È notizia di qualche mese fa che la commissione straordinaria, forse su suggerimento di qualche ligio funzionario, ha scritto al commissario liquidatore manifestando l’intenzione di non voler procedere alla stipula dell’atto di compravendita  e di voler restituite le somme già versate dal comune. L’ISPEA di rimando ha citato in tribunale il comune per la stipula coatta dell’atto di compravendita e  il relativo trasferimento della proprietà . Vedremo come andrà a finire. Certamente, il comportamento della commissione appare quantomeno bizzarro: interferire sulle scelte di una amministrazione eletta democraticamente dal popolo e per giunta sull’acquisto di un bene da un ente pubblico ( nella fattispecie dalla regione siciliana) appare inquietante.
Infine vorrei spendere qualche parola sulla messa in sicurezza del Teatro Regina Margherita, tanto caro al nostro illustre concittadino Leonardo Sciascia che molto si è speso per il suo recupero dallo stato di abbandono in cui era caduto. Il teatro riaperto nel 2003 alla presenza dello scrittore Andrea Camilleri che ne è stato per un periodo anche direttore artistico e visitato dall’allora presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, stava maldestramente per essere sfregiato se non fosse intervenuta da parte della  deputazione agrigentina del Partito Democratico una interpellanza parlamentare indirizzata al ministro degli interni. L’intenzione era quella di sventrare le barcacce ( ossia i palchetti disposti accanto al palcoscenico) per realizzare le uscite di sicurezza. Il pericolo, per il momento, sembra scongiurato; tuttavia non bisogna abbassare la guardia!
Ci sentiamo di dare un modesto suggerimento ai signori commissari: se il compito che vi è stato assegnato è quello di ristabilire la legalità e di risanare le finanze del comune, lasciate alle amministrazioni che verranno la decisione di cosa farne del Teatro; non vorremmo che questo paese subisse una doppia umiliazione, dalla Mafia prima e dallo Stato dopo.
Salvatore Sardo
Segretario  PD - Racalmuto
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Ed ora caro compagno e amico dottor Sardo come si sono messe le cose
o come magari si stanno mettendo? Beh! ora comandiamo noi,no? Ovvio limitatamente a ciò che ci consente l'ostile compagno Guagliano,ora persino latinista di rango. Forse ci limitiamo a spardari chilometri di matapollo per stantie esplosioni di patriottismo all'acqua di rose e mettendo in mot un tardo pulmino per vecchi claudicanti o per fanciulli con padri senza auto.  Cori di bimbi qua,sindaco ilare là e tasse triplicate. Sì, si abbassa l'aliquota  ma si inventa un balzello per ogni padrone di vecchie case  ereditate e collabenti. Tu cerchi il colloquio serio e impegnativo e parli al vento come prima peggio di prima. Interessa solo fare comunella con la minoranza per farla diventare maggioranza e così liberarsi della parte della maggioranza che si mostra ostile e a me vien voglia di domandarmi: cui prodest? e credo di saperlo. Caro Totò, ci siamo messi male!

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