mercoledì 29 luglio 2015

ho trovato questi miei vecchi appunti


  1. La ferocia di un tempo mi viene rinfacciata non più tardi di ieri da persona da me tanto stimata. Allora io non c'ero. Qualche ragazzo estraneo ed intemerato ci avrebbe rimesso un orecchio (e può dichiararsi fortunato). Sibilavano i proiettili; scappava la gente terrorizzata, bar si vuotavano ma qualcun restava cadavere in pozze di sangue. Siamo tutti colpevoli? No,certo! Abbiamo il dovere di perdonare? E, perché? Dobbiamo dimenticare? Dove sta scritto?

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Io so benissimo che quando intraprendo una battaglia (politica, ispettiva, ragioneristica, di diritto costituzionale) mi giudicano - diciamo - eccentrico. Quel che certo è che non percorro vie scontate. Quanto ad Alfredo, basta leggere Racalmuto nei Millenni per rendersi conto che non sono certo un tipo arrendevole (o compiacente). Leggete gli stralci che ho pubblicato per rendervi conto chi vera...

mente è oggi è Alfredo (di certo filosofo e raffinatissimo letterato). Io so chi sono oggi ma so chi sono stato e quello di oggi e quello di un tempo vivono in perenne conflitto. Nessun regolamento carcerare comprende questo dualismo esistenziale. Ma sopra il regolameno carcerario c'è la costituzione e non c'è barba di secondino che possa arrogarsi il diritto di fottersee della costituzione. Per questo scrivo nel giornale on-line articolo21 (della costituzione).




Ho buttato giù di getto quello che cerco di dire su Alfredo. Bisognerebbe risalire dal basso in alto dei post; gli errori di battuta si sprecano, le amputazioni rendono talora incomprensibile il concetto. A me premeva solo scrivere. Del resto credo che pochissimi vorranno seguirmi nelle mie contorsioni giustificative. Se qualcuno mi legge e si dovesse infastidire, mi perdoni. Lo dico da sempre che per me questa diavoleria di FB è una condanna del Signore.

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