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Ombretta Buzzi
1 h ·
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"Se uno dice "non andrò mai al governo senza un mandato popolare" e poi ci va senza un mandato popolare, magari ci si dimentica la cosa in sé, ma resta la sensazione di essere stati beffati. Se uno dice "Enrico stai sereno" e poi lo fa fuori, magari di Letta non t'importa niente, ma ti resta l'idea di avere a che fare con un baro. Se uno dice "mi dimetto se vincono i no" e poi dice che non si dimette più, questa sensazione cresce. Se uno dice che Franceschini "è un vicedisastro" e poi lo premia dandogli un potere mai avuto prima, uno si sente preso per i fondelli. Se uno dice che Alfano si deve dimettere per il caso Shalabayeva e poi lo conferma agli interni, uno si chiede come funzionano le cose, là in alto."
Lillo Taverna
Lillo Taverna Gentilissima signora, di tutto vive il Governo ma giammai di coerenza verbale. Ogni giorno la sua frottola. Che importa! Basta un passo avanti nel dipanare quell'intricatissimo groviglio di problemi esigenze e pasticci che si bandiscono ogni mattina sul tavolo di lavoro del Signor Presidente. Hic et nunc. Sono le soluzioni che vorrei giudicare non l'essere a parole coerenti. Renzi non sempre mi esalta per il suo pragmatico scegliere. Ma poco m'importa se difetta di logica aristotelica. Non è un'Accademia che regge ma uno Stato ed uno Stato complicatissimo in ribollente evoluzione.
Elisabetta Barrella Come se i governi precedenti abbiano avuto problemi diversi...Quanto alle soluzioni, parliamone.
Lillo Taverna
Lillo Taverna Un problema colossale che si presenta ogni mattina a Renzi è quello della illiquidità del sistema bancario italiano dovuto a politiche forsennate di Amato Dini Prodi e soprattutto dell'incompetente Carlo Azeglio Ciampi. Ha cercato di opporvisi il clericale Fazio e l'hanno giubilato persino con condanne penali. Non credo che questo esiziale problema bancario dai passivi sterilizzatisi per disseccamento degli afflussi nella loro massa fiduciaria e con gli attivi isterilitisi per le insolvenze colossali degli investimenti 'politici' che risalivano spesso alle fasi incipienti del 'risconto sotto fascia' di Carli fosse problema dei precedenti governi pre EURO quando, divorzio o non divorzio dal tesoro, BI batteva moneta illimitatamente ed arbitrariamente. Vogliamo parlarne? Con chi? Chi può presumere di averne la debita competenza? E quelli che ce l'hanno - pochini - sono disposti ad essere chiari e sinceri?- Non credo!!!
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Giulio Maria Giannico Sono completamente d'accordo con Te, vox clamans in deserto. Non te ne dispiacere; come scriveva Flaiano, la funzione propria del genio e' quella di fornire le idee agli stolti di venti anni dopo.....ci vuole tanta, tanta pazienza !
Lillo Taverna Vedi caro, quando attaccano Renzi che io odio con argomenti da barbiere di periferia un po' mi irrito un po' me la rido. Hanno attaccato Napolitano e credo Prodi che a proposito dell'esodo dell'Inghilterra dalla CE dissero GIUSTAMENTE che certe questioni non le possono affrontare le masse incolte. Allora mi son detto: ecco il trionfo di un aborrito populismo disfattista. Si dà il caso che quando penso al depauperamento del sistema creditizio per latrocinio trentennale di una furba e politicamente protetta clientela, e quando vedo signori giudici al colmo dell'ignoranza finanziaria condannare per 'usura' una banca che ha applicato doverosamente un tasso di mercato su un abusivo debordo dal fido, tutto il mio sinistrismo va a farsi fottere. Vox populi vox Dei, già! ma che Dio è mai quello che premia i lestofanti clienti delle banche! Non possono essere obiettive queste orde di famelici che giudicano una banca in preda alla rabbia per avere subito gli atti di rigore che la Banca d'Italia impone (o forse imponeva): dopo essere anche finite nelle grinfie della Centrale dei rischi. (Ma vedo che riescono persino a farla travolgere giudiziariamente perché si era permessa di farle dichiarare pe quello che erano: fruitori di crediti bancari non onorati a scadenza). E il tutto perché sulla sofferenza proveniente da un abusivo ricorso al credito sarebbe stato applicato un "gravame" usurario. Il tasso applicato su un fido non concesso è aritmeticamente ZERO. Si, ho voglia di gridare: il ladro è chi non paga il debito, non certo chi tenta di recuperare qualcosa. I soldi prestati da una banca non sono della banca, sono dei depositanti o se vogliamo degli obbligazionisti. Se non si rimborsa il prestito, qualcuno paga. Come dire chi non ne ha colpa. E volere giudicare tanto a furor di popolo mi pare segno di grossa inciviltà. Giudichi chi sa, non chi riesce a far maggioranza nei comizi elettorali. Calogero Taverna