venerdì 26 agosto 2016

Lillo Taverna Problema colossale: che Alfredo debba espiare io concordo con lo Stato e gliel'ho anche scritto. Che occorrono misure severe verso chi uccide Abele concordo. Non concordo con chi reputa che espiare è venire sodomizzati magari non nel corpo ma nella mente. Non concordo con chi facendo il pietoso mette alla gogna i colpevoli per scoop giornalistici o per trionfi letterari. Non concordo con l'antimafia che inventa supercolpe di criminali indifesi per giustificare le loro debordanti locupletazioni. Non concordo su mille cose e non sempre ho ragione io. Ma ditemi quel che volete: continuare a considerare ostativo dopo 25 anni di espiazione durissima Alfredo Sole - cosa fattualmente impossibile - equivale ad un crimine di Stato e lo Stato siamo tutti noi. Della Vedova andò a far visita ad Alfredo. Alfredo si sfogò. Della Vedova condivise. Irato il Secondino disse poi in separata sede ad Alfredo: tu sei la nostra disgrazia. E cavolo e gliel'hanno fatta pagare. Camilleri s'intenerì magari per far piacere allo scrittore Savatteri. Protestò per il fatto che negavano il computer ad Alfredo impedendogli così di battere la sua arzigogolata tesi filosofica. Ad Opera ammisero la loro disattenzione. Ma per dieci anni ancora non dettero il computer all'avvilito Alfredo: un calvario che ho qui testimoniato. Né DELLA VEDOVA, né CAMILLERI si dettero poi pena di quello che per colpa loro stava succedendo al neo dottore SOLE. Fatta la sparata pubblicitaria poi pensarono ai fatti loro, ai successi politici o letterari loro. E' costoro che io soprattutto condanno. Sono queste subdole e disumane espressioni della conclamata intelligenza italica che mi danno sugli zebedei. Siamo alla solita sinistra disfattista. Intanto Sole per 25 anni passa dalla giusta espiazione alla disumanizzante diseducativa e quindi anticostituzionale ostatività, afflittiva oltre ogni limite persino religioso e se volete persino biblico.

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