Eugenio Napoleone Messana, già sindaco ribelle di Racalmuto, è pregevole nel ragguagliarci su pagine di storia minore di questo impetuoso e iimpietoso mio paese natio. Molto mi interessa l'arido elenco di tutti i caduti per infortuni sul lavoro nelle varie miniere a Nord-Ovest di questa bipolare terra sicana.
E.N. Messana mi informa che nel corso della mia lunga vita (sono nato nel 1934) ben 51 padri di famiglia, spesso noti per la loro 'giuria sono stati divorati nell'estrarre sale e zolfo.
Scrive nel 1956 Leonardo Sciascia: "La Piazza era intrisa di quella estrema luce che alla persone conferisce non si sa che lontana malinconia, come di una smarrita identità; le sole luci accese erano sul balcone dei fascisti, una fiamma di lampade tricolori, e sul palchetto dei comunisti; segno che i due partiti avrebbero tenuto comizi.
"In fondo al corso, davanti la chiesa della Matrice, vidi improvvisamente la folla aggrumarsi. Mi avvicinai. Si diceva di una mortale disgrazia avvenuta nella salina Fontanella, qualcuno aveva portato la notizia e ora la folla gli si stringeva ansiosa: di uomini bloccati dentro una frana, si diceva, uno morto, forse più d'uno, due morti, un morto e due feriti, niente si poteva dire se prima non si sbloccava la galleria. Erano notizie confuse, continuamente smentite e riconfermate. "Partirono i carabinieri, il segretario della Dc, i salinari che erano di riposo corsero per portare aiuto. Più tardi, si seppe che c'era stato un solo morto; improvvisamente era crollata una volta e lo aveva seppellito, per tirarlo fuori avevano sparato cartucce di dinamite, lo avevano trovato irrigidito nel gesto di chi dà il palo verso l'alto, la morte era stata immediata. A ricordo dei vecchi, una disgrazia simile non era frequente nelle saline, nelle zolfare questi crolli spesso avvengono, raramente nelle saline. Giorni prima un salinaro mi diceva che nella zolfara il crollo di una volta, o di una massa di materiale che dalle pareti si stacca , è annunciato, ma per una frazione di secondo, da un suono come di violenta scucitura o strappo, a qualcuno riesce di buttarsi di lato; ma nelle saline il pericolo è silenzioso, non mortale come nelle zolfare, di solito si staccano piccole pietre di sale, gli infortuni son cose di ogni giorno.
"L'indomani il salinaro morto ebbe un funerale con banda corone e autorità. Un signore mi diceva - i tempi son davvero cambiati, trent'anni addietro una simile morte non faceva impressione, come fosse morto un cane. Sì, qualcosa di meglio c'è, per i salinari; almeno da morti la loro condizione è migliore; da vivi non direi."
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