venerdì 12 gennaio 2018

Il futuro  sarà quello che sarà e non potrà essere differentemente.  Al tempo dei Napoleonidi si  credeva nella possibilità del REGNO FELICE. Non credo sia possibile questa felicità politica. Si passerà sempre da un compromesso all'altro taluno ritenuto nobile, talaltro ignobile qualcuno persino storico,  ma restiamo sempre  nell'area dei compromessi , degli adattamenti, degli ipocriti inni alle finalmente felici vette raggiunte. Con promesse con anatemi con roventi polemiche. A noi della Banca d'Italia . specie a noi che ci stiamo da oltre 60 anni - ci è toccato di vedere  passare il nostro istituto da una concezione salvifica all'altra. Dai miei tempi quando l'Istituto al disopra delle parti portava da un miracolo economico all'altro all'attuale versante di una Banca ormai sacrario privatistico di sapiente equilibrio tra costi e benefici. Dopo il tradimento della legge tremonti che ci voleva banca PUBBLICA. ora siamo una azionaria che produce utili in sovrabbondanza  di cui non si sa che farsene. Quale la filosofia sottesa? Quella di star bene in quello che io chiamo MONDO CONVENIENZA. Calogero Taverna

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