mercoledì 9 gennaio 2013

MONNEZZA A SPIOVERE: pur di quadrare il bilancio a Racalmuto si inventano TARSU retroattive per ora di sei anni fa , mai pretesa dal Comune

Una precisazione e molte scuse. Ieri in fretta e furia licenziai questa nota: Volevo che pervenisse subito a chi di dovere nella speranza che si ravvedesse. Nella urgenza del dire tutto e d'impeto, la forma si oscurò, il concetto risultò appannato, la sintassi oltre l'ipotattico. Purtroppo mi sono reso conto che la mia fretta a nulla era servita: vi sono terrori che spingono a difese puerili quanto indegne. Invece di confessarle proprie  divagazioni legali si vuole girare la frittata con accuse a qualche povero impiegato o a qualche innocente amministratore. No! No ci sto. Non per delazione, ma per legittima difesa sarò costretto ad accusare e di brutto senza alcuna pietà.  La politica è una missione, non un tornaconto personale magari di bottega partitica!

Reitero comunque qui il post, riveduto e corretto per quanto possibile.


Tanto tuonò che piovve. Da quanto tempo temo colpi di mano tributari come quelli che candidamente una avvenente signora ci annuncia. A vedere manager d’industria o equiparati che al vertice di banali società per azioni – che quando conviene loro vogliono tutti i privilegi libertari che una imperante economia di mercato sublima - atteggiarsi ad espressioni della principale sovranità dello Stato quella di imporre tributi e dare per scontato che norme giuspubblicistiche emanate in via eccezionale e a salvaguardia di organi tributari di vertice possano valere anche per loro, a copertura magari di eclatanti inefficienze, dico che questo Stato di millenaria cultura giuridica va a ramengo.

Davvero un Comune commissariato può chiedere ed ottenere che si considerino EVASORI diligenti cittadini che hanno rispettato adeguamenti e modifiche regolamentari?

Davvero un privato può infliggere sanzioni, sovrattasse nei confronti di proprietari catastali di case di campagna?

Davvero una tarsu che cambia pelle e diviene (credo che si dica) tares  - una tassa che diviene tariffa, in altri termini – può determinare recuperi folli, fatti timbrare dalle poste l’ultimo giorno dello scaduto quinquennio?

Davvero si può saltare un momento centrale della regolarità impositiva, quello della controdeduzione dell’inciso?

Peggio dell’Inquisizione, siamo dunque?


Mi dicono che tremila cartelle (o atti similari) stanno venendo distribuiti da postini oberati per recuperare e per di più sanzionare presunti evasori di tassa sulla monnezza prodotta sei anni prima da case chiuse undici mesi l’anno o da bugigattoli adattati a garage.

 Già, vi sarebbe una delibera del 1995 che recepiva i dettami che lo Stato centrale aveva diramato in ordine ad una TASSA sui rifiuti solidi urbani.

E le successive resipiscenze delle autorità di settore comunali che modificavano adeguavano snellivano i debiti di chi a titolo tariffario usufruiva di ciò che si considerava un normale servizio, tanto da venire delegato ad una insignificante azionaria?  

Si può tanto permettere, senza neppure un minimo di acclaramento di legittimità?

Tutti abbiamo saputo  che talune esenzioni tali non erano ,essendo il riconoscimento di  uno stato di fatto che solo per il Comune – ma quello democratico non quello tecnicistico regalatoci dalla ministra che fa condannare il suo ministero alle spese per attribuzione infondata della qualifica di infiltrati mafiosi ad integerrimi cittadini (racalmutesi) - forse erano capziose motivazioni di fondo ma provvedimenti e consuetudini quelli erano; potevi pure andare presso l’ufficio tributi comunale e dire che eri disposto a pagare per la tua casa di campagna, come per il tuo ubertoso pezzo di terra, ti dicevano: no! non rientrano nella tassazione per disposizioni di legge o di regolamento.

Non è vero ed allora perché non vi è cenno a siffatta tassazione (con le obbligatorie detrazioni e deduzioni di legge: 30+40%) straordinaria e quindi obbligatoriamente da precisare nel dettaglio e nelle pubblicazioni dei ruoli (se imposta)?

Aggiungasi che a Racalmuto si è percetta salata imposta per opere di urbanizzazione (Bucalossi) ed i nostri signori amministratori si son bene guardati di utilizzare quei proventi per opere idonee a rendere abitabili civilmente gli immobili gravati: niente acqua, niente fogne, non parliamo del gas, niente strade decenti.

Un’evasione alla rovescia, dunque, da parte pubblica bella e buona; ora si pretenderebbe un annuo gravame tributario per un servizio (raccolta dei rifiuti) mai espletato, e neppure espletabile per le omissioni di quelle opere dovute e pagate dai cittadini (almeno quelli corretti e non protetti).

Come può un comune considerare sua pertinenza impositiva quella che non ha dotato di opere  di ordinaria urbanizzazione.

Nulla pena sine lege, ma qui magna pena contra legem.

Che bella scuola di diritto sta fiorendo a Racalmuto commissariato e ad Agrigento con provincia ove siedono amministratori delegati e presidenti di azionarie capaci di trasformarsi in legislatori e agenti impositivi e erogatori di sovrattasse per comportamenti che loro unilateralmente stabilibiscono essere antidoverosi atteggiamenti evasivi.


Tanto tuonò che piovve, quante volte ho cercato di ammonire con i miei post; Regalpetra libera o Castrum Racalmuto Domani possono testimoniare ad abundantiam; oltre che l’ostracismo di intimoriti blogger mi sono anche guadagnato irrisione come novello "riddilio" persino da politici della mia parte. Speriamo in bene.

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