sabato 26 luglio 2014

La SOFFITTA dalla ripida scaletta di BAIAMONTE

Qualcuno con l'aristocratico e coraggioso tratto che lo contraddistingue osa insolentirmi per traversa via. De minimis non curat praetor!!! Il fatto della "soffitta" è cosa molto più grave di quello che improvvisati "direttori" credono. Come la mettono con le barriere architettoniche, specie con quella ripida scaletta senza manco passamano? Una mostra poi dedicata soprattutto alle FAVOLE DELLA DITTATURA di Leonardo Sciascia non ha un cartiglio, una didascalia, una percorso-guida nonostante che nello scarno e insignificante catalogo qualcuno appare con molteplice dizione, nonostante si indichino quattro inesistenti operatori addetti all'organizzazione, nonostante nomi di fotografi che con la mostra nulla hanno a che fare ed altro ed altro ancora. Sarò "pirotecnico" ma so il fatto mio e pretendo che le nuove autorità comunali prendano partito.
 Da: pieroarteb@virgilio.it
 Data: 24/07/2014 19.11
 A: <agatobruno@libero.it>
 Ogg: integrazione catalogo - mostra castello
   
I cataloghi sono pronti con l’inserimento iniziale delle note di commento alla mostra –  mi scuso se ci sono state delle incomprensioni ma sono convinto che siano state generate dal fatto che ambedue eravamo mossi reciprocamente dall’impegno per la buona riuscita dell’esposizione – Non seguo molto le acrobazie intellettuali, nè tantomeno le provocazioni pirotecniche sul web del prof. Taverna che già l’indomani dell’inaugurazione ha esternato l’inefficacia della mostra definendola mal riuscita, non tenendo conto che una seria valutazione sul riscontro ed esiti potrà avvenire alla data di conclusione dell’esposizione – definisce inutile il catalogo che a mio avviso traccia e descrive perfettamente la mostra e le opere ivi contenute – definisce “…un sottotetto” la sala espositiva dove è stata allestita la mostra, che invece ha ospitato con successo diversi artisti e che, dopo la sua mostra diverrà pinacoteca comunale con allestimento permanente delle opere donate da artisti - Abbiamo riservato lo stesso trattamento promozionale per la sua mostra (corredata di catalogo che riserviamo a pochissimi), come per altri eventi espositivi attraverso: manifesti, inviti, servizi televisivi, tg WEB, mail informativi, Fb etc.. Registrando negli ultimi anni una presenza media di 80/100 persone ad ogni inaugurazione – le cose sono andate come sono andate e il ribattersi l’un l’altro non aggiunge altro - (ho comunque inserito un registro delle presenze riservato alla sua mostra, già vista ed apprezzata da molti visitatori).
visti gli epiloghi e inopportune controdeduzioni alla mostra da parte del prof. Taverna avrei preferito che l’avesse delegato curatore della mostra a cui avrei lasciato volentieri oneri e onori.
Avrebbe potuto valutare le opportunità organizzative e promozionali, come in realtà ha liberamente fatto attraverso la presentazione anticipata della mostra con interviste, commenti, descrizione delle opere (in copia) rimaste in esposizione per oltre due mesi al Circolo Unione (il fatto che nonostante la presentazione anticipata e gli inviti personali da parte nostra rivolti ai soci del circolo non sia stato presente nessuno dimostra l’effetto contrario);
Mi chiedo come avrebbe potuto far rientrare nelle 36 pagine disponibili del catalogo n°24 pagine per le opere (una per ogni pagina), n°4 pagine per didascalie, loghi e titolo, n°3 pagine presentazione prof. Taverna, n°3 pagine del prof. Cerbone, n°3 pagine per le note biografiche Agato Bruno, n°1 pagina dedicata al maestro Giuseppe Bruno, n°6 note critiche riepilogative e almeno una pagine dovrebbe rimanere libera.   
Tragga Lei le conclusioni… Spero di aver chiarito o quantomeno ovviato all’inconveniente - le invio cordiali saluti… Piero Baiamonte

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